Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Noemi

Tempo di lettura 4 minuti

Non è passato moltissimo da quando ho criticato la produzione della cantante Noemi dicendo che la stavano sprecando, scrivevo testualmente

La sua vocalità è indubbiamente superiore a molte delle cantanti che girano, ma la musica? La musica ha solo lo scopo di supportare la voce. Musica piatta.
Togli la voce e resta un giro blues a caso, che cambia giusto un po’ per il ritornello.
Stimo molto la voce, la tecnica vocale di Noemi, più di quanto si possa stimare la banalità della voce di Grignani, e forse come cantante farà strada, ma il brano, il brano specifico non durerà perché non c’è musica, perché non c’è un atmosfera elaborata e costruita ad arte, così come nella gran parte degli artisti italiani di ora.

Parlavo del brano “Briciole” il suo primo singolo, inizialmente non incluso nel primo album “Sulla mia pelle” ed incluso successivamente nella versione Deluxe (altra nota negativa verso la produzione che per vendere di più fa comprare due volte lo stesso album ai fan accaniti [o ottiene di farlo scaricare?!]).

Ascoltando i brani successivi devo ammettere che hanno decisamente virato direzione, perfino la cura della voce è cambiata migliorando notevolmente. A tratti si sente ancora “l’immaturità” della voce ma le possibilità sono enormi, sia sul cantato soft che quello un po’ più aggressivo.
Ma era della produzione che si parlava, non della voce di lei che era già assodato fosse di alto livello.

Ok io ho di per se una passione per la voce della Mannoia, ma ammiro come sia stata scelto l’affiancamento delle voci. Avrebbero potuto scegliere di affiancare una voce più commerciale, invece la voce della Mannoia è stata scelta ad arte del gusto, simile alla voce di Noemi ma meno aspra si mescola alla sua in un intreccio perfetto, con un brano che inizia con una voce risoluta e senza fronzoli, diretta, pian piano cresce e sotto cresce l’arrangiamento della musica, alle frasi “ahh se fosse così facile” il suoni al di sotto diventano sospesi, sognanti, poi il brano riprende. Solo nella seconda parte entra la voce di Fiorella, un po’ più risoluta, con i suoni sotto un po’ più forti, la voce poteva essere anche quello di Noemi ma poi si capisce il perché della decisione di usare l’altra, ossia l’intreccio che si sente subito dopo che da quel senso di stacco, la voce di Noemi usata per le parti rafforzative e quella di Fiorella che fa la parte più “normale”, e poco dopo le due voci che si fanno da seconda voce a vicenda in un crescendo di forza che lascia spazio alla chiusura di Noemi sola. Sono riusciti ad inserire una voce famosa e bella senza togliere spazio alla cantante principale ma valorizzandola.
Lo trovo stupendo.

Ne “i Sentimenti”

Si sente una voce più scura, su una base più ritmata, il testo inizia con un’apparente pessimismo ricco di luoghi comuni che invece si trasformano in una critica verso un uomo, forse verso molti uomini che ragionano a quel modo.
La musica inizia come base poco importante ma comunque ben curata per crescere con la voce con misto tra chitarre, violini e batteria. Quando arriva a ripetere ossessivamente “Piove” da l’idea di quando in un pensiero ci si ferma su un dettaglio, un ricordo, un momento… e poi ricomincia il brano con le frasi che ora si capisce essere quelle dette dall’uomo che ha lasciato la protagonista, e il brano prosegue con immagini come di quadri, forse un album fotografico per fermarsi sempre su quella pioggia e le risposte di lei alle frasi, di lui, la spiegazione di cosa sono i sentimenti per lei, e la musica sempre in crescita e cambiamento, fino verso la fine con la batteria leggera ma più ritmata, i violini che crescono e le chitarre che calano, fino ad una chiusura sognante, come forse uno scoppio di lacrime e un abbandonarsi sul letto, giusto quando cresce nuovamente la chitarra per un breve solo tipicamente anti commerciale (per il commercio odierno) ma così giusto nel contesto.

Infine l’ultimo brano di cui voglio parlare è la traccia che da il nome all’album, “sulla mia pelle”

Vale la pena citarla in quanto qui la cantante si confronta con uno stile Soul/swing, anche qui la produzione contrariamente al primo singolo ha posto una cura enorme, con una introduzione ricca di effetti e molto spazio perla voce, solo qualche campionatura, una chitarra e la batteria leggera, lasciando ammirare la voce e la ricchezza delle armoniche della stessa, poi pian piano aumentano il numero di suoni, entra un piatto leggero, un sax tenore che si intreccia con la voce lasciando sempre enorme spazio a quest’ultima, la chitarra si fa più articolata continuando a cambiare ma restando sempre poco invasiva.
A tratti la voce passa da voce dolce a un lieve rauco misurato, entrano un po’ di cori.. che chiamo strumentali in quanto con lo stesso scopo di una sezione fiati, il brano non è lungo ma non ha fretta, si prende le sue pause, chiude con una ripetizione tipicamente jazzistica in cui la cantante può mostrare un po’ le sue capacità vocali senza particolari dimostrazioni di potenza ma enormi dimostrazioni di saper controllare ogni dettaglio.

I brani belli nell’album sono molti, lasciando anche spazio a qualche  stacco totalmente commerciale e a pezzi più rock o più soul spaziando tra diversi stili ma mantenendo una compattezza rara negli album moderni.
Sono felice che ogni tanto esca qualche buona produzione come questa, oggigiorno non capita spesso.

Da musicista però non posso non ascoltare come canta in live…

Da un lato mi fa sorridere il vederla impacciata che non sa molto tenere il palco e continua a toccarsi l’orecchio o a muoversi un po’ goffamente, dall’altro ascolto i dettagli vocali, ho scelto un video filmato da telecamera perché risulta più “sporco” non ci sono i filtri della TV e nonostante le telecamere amatoriali tendano ad andare in saturazione si ha la sicurezza che la voce non sia troppo corretta.
La voce regge alla grande nonostante la fatica di un fine concerto riesce a passare dai bassi volumi all’urlato rauco, forse ancor più bello dell’album quasi da Janis Joplin senza grosse stonature, non perde l’occasione di un finale lievemente allungato.
Eheheh e quasi si dimentica di fermarsi a fare l’inchino col gruppo.

Beh devo dire che mi devo ricredere sulla produzione che gestisce questa cantante che comunque in se stimavo già in precedenza.

Conferenze

Sono disponibile per l'organizzazione di conferenze su Uso consapevole delle tecnologie, e su Come riconoscere le Fake News, o altri temi analoghi. Potete contattarmi attraverso i miei contatti su questo sito. Le conferenze possono essere declinate per formazione per adolescenti, formazione per genitori o formazione per insegnanti. Potete visitare l'apposita pagina Conferenze e Corsi per maggiori informazioni.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per essere avvisato quando verranno create nuove pagine o eventi su staipa.it

Unisciti a 709 altri iscritti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *