Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

San Vela.

blank Tempo di lettura 3 minuti

Parlerò di San Remo?
No dei Giornalisti che spingono come vento nelle varie direzioni.

Nei giorni antecedenti a San Remo avevo fatto il mio pronostico con diverse persone e su diversi forum (ora un po’ mi pento di non averlo scritto anche qua…) con la vittoria di Simone Cristicchi. Non ho sentito la canzone fino all’ultima sera, come non ho sentito nessun’altra canzone in quanto la settimana scorsa lavoravo di sera e quindi sabato a parte non mi è stato in alcun modo possibile. Ma già prima della prima serata era chiaro avrebbe vinto Cristicchi (a al limite Silvestri) semplicemente dalla quantità di interviste che riceveva (assieme a Silvestri). A cosa serve nascondere il notaio, non far sapere nulla a nessuno quando poi l’opinione pubblica è come sempre guidata dai giornalisti?! Come quando i giornalisti decidono che un allenatore va cacciato e per settimane io pochi giorni) denigrano dicendo assurdità finché poi viene cacciato.

Va beh… è stato divertente però vedere questo fenomeno mediatico.

In ogni caso non togliamo a Cristicchi tutti i meriti, il testo secondo me è un ottimo testo, non è una canzone tipica italiana, non ha alcuna melodia escluso il ritornello identico alla sua “Vorrei cantare come Biagio Antoniacci” e il suo stile similrap alternativo molti Caparezza Like, ma ammetto che il testo è bello.

Personalmente avrei privilegiato Tosca, ma non importa, raramente a San Remo vince chi vorrei vincesse.

Altro discorso il vincitore di San Remo giovani Fabrizio Moro. Testo perfettamente azzeccato in questi anni, una canzone sulla Mafia non poteva non vincere. Indipendentemente dalla musica e dal cantante. Ha avuto un ottima scelta.

Vi lascio il bel testo della canzone vincitrice.

“Ti regalerò una rosa”

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel ’54
E vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant’anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un’emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?
Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa

Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent’anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

blank

Questo blog non è solo sull'Uso Consapevole Delle Tecnologie

Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
Politica è essere o non essere razzisti, essere o non essere a favore dei diritti e delle libertà, politica è scegliere di buttare per terra una cartaccia o di raccoglierla e metterla in un cestino della differenziata, politica è scegliere tra accogliere o discriminare, sono tutte cose che non sono di destra o di sinistra, che non dovrebbero appartenere a l’uno o all’altra fazione politica. Sono “cosa pubblica”, sono bene pubblico.
Qui puoi leggere di più sulla mia idea di politica

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per essere avvisato quando verranno create nuove pagine o eventi su staipa.it

Unisciti a 709 altri iscritti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *