Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Perché vivo?

“Non sei tu il mio problema. Voglio dire, che sì, ci sto male, mi si strappa l’anima ma il mio problema non sei tu.” era seria mentre lo diceva, molto seria. “Piuttosto ho creduto che tu potessi esserne la soluzione. Che tu mi avresti portato via da tutto questo. E non è colpa tua se non l’hai fatto, se le mie aspettative sono state disattese, è stata la mia fuga, il mio usarti come mia fuga.”
Mi accorsi solo in quel momento che il cielo plumbeo alle sue spalle sembrava essere lì a sottolineare le parole che lei stava pronunciando. Come se avesse organizzato lei tutto questo, e forse è così. Mi accorsi solo in quel momento anche del rossetto scuro che evidenziava le sue labbra. Non lo aveva mai messo prima, o almeno non che io ricordi. Mi ero mai accorto davvero di come si truccasse?
Rimasi in silenzio. E lei abbassò le spalle come arrendendosi alla mia stupidità.

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Racconti

Esplode

Con la schiena inarcata, quasi sdraiato, le spalle appoggiate sulla nuda roccia, la nuca ripiegata indietro ascolto. Ascolto i suoni, ascolto il vento, ascolto le stelle muoversi e voci lontane, lontane.
Lontane.
Inesistenti forse.
Ascolto il mondo ed ascolto il mio corpo e le sue sensazioni, ascolto l’universo entrarmi dentro ed uscire, ascolto l’universo nascere al centro del mio corpo in sensazioni multiforme e al contempo univoche e monolitiche come una e molte e molte ed una irradiarsi dal centro del mio corpo.
Apro gli occhi lentamente e al di sopra di me vedo allargarsi le braccia di una croce di ferro che come un albero, una torre, un oggetto inquisitore e non, si staglia sopra di me pesando e al contempo portando la mia mente oltre l’infinito verso l’alto verso dove potrebbe esserci o non un dio o un altro mondo o semplicemente nulla ma un nulla pieno di stelle e di luci che si accendono nella mia testa e sopra la mia testa e sopra quella croce e attorno alle mie mani che sfiorano ciò che ha innescato questo processo ciò che rende il mio viaggio più grande e lontano e al centro dell’essenza di ciò che è l’uomo di quanto avrei mai creduto.

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Dell’amore e di altre sciocchezze

Mi è capitato in questi giorni di essere interpellato sulla mia idea di amore.
Credevo di averne scritto esaustivamente in passato, ma cercando ho scoperto di non averlo fatto, o di aver perso dove ne avevo scritto.
Oggi un uomo che parla della propria idea di amore viene sicuramente preso per debole, stupido, sentimentale. Non si parla di amore, è diventato tabù tra gli adulti, come ridotto ad una esperienza adolescenziale.
L’amore adulto dovrebbe essere una mera scelta, un contratto, qualcosa di freddo e calcolato?

Credo nell’amore. Ma non credo che l’amore sia solo un sentimento.
Credo che l’amore sia per sempre, ma che non sempre il sentimento lo sia.
Credo che l’amore sia una scelta ed al contempo un accadimento.

Sono una persona discretamente facile all’infatuazione, ma difficile all’amore, non dico spesso le parole tanto desiderate da un’aspirante amata, non dico spesso “ti amo”, credo che vi sia un rischio di inflazione dell’affermazione, credo che a ripeterlo, ripeterlo, e ripeterlo ancora perda ogni valore.

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Sulla cultura, sulla perdita della cultura, sulla fede, sui popoli che conquistano altri popoli, su come i popoli dovrebbero fare per mantenere la propria identità.

Si fa un gran parlare di culture che vogliono cannibalizzarne altre, di crocefissi da tenere o togliere, di perdita di identità di conquiste, di scontri culturali, religiosi, di guerre sante e chi si lamenta è ovviamente, giustamente, chi rischia di soccombere.
Ma perché? Se lo chiedono le persone che si lamentano il perché? E Cosa fanno per opporvisi?

Un esempio che mi sembra calzare è l’educazione di un bimbo, o di un ragazzo.
Ci sono infinite cose che attraggono l’attenzione d

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Crocefisso si? Crocefisso no?

Non è facile esporsi su questo tema, soprattutto quando si ha il ruolo “pesante” di educatore in un’associazione cattolica, soprattutto quando ciò che scrivi potrà essere letto dai ragazzi a cui cerchi di passare dei valori o dai loro genitori.
Il rischio di essere frainteso è grande e così è diverso tempo che penso se espormi o meno a riguardo di questa tematica.
Il crocefisso nelle scuole, nei luoghi pubblici.
Crocefisso si? Crocefisso no?
Io sono dell’idea Crocefisso non mi importa.
Partiamo però dal principio.
Qual’è il motivo per cui chi sostiene l’importanza di questo simbolo si infervora così tanto?
Per lo più le motivazioni di cui ho sentito parlare sono perché fa parte della cultura e dell’identità Europee e Italiane, si questo è vero. Ma se così fosse perché non mettere in tutti i luoghi pubblici l’immagine di Leonardo da Vinci, o quella di qualche altro personaggio che è stato fondante e fondamentale per la nostra cultura e affermazione nel mondo?

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La Medaglia Miracolosa

Il 27 Novembre 1830 alle 17:30, durante la meditazione, Caterina vede nel posto dove ora è situata la statua della Santa Vergine del globo, come due quadri viventi che passano in dissolvenza incrociata.
Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente.
Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice†:
´ questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini. ª Poi un ovale si forma attorno allíapparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta :
´ O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te ª scritta in lettere dí oro.
Subito dopo la medaglia si gira e Caterina vede il rovescio: in alto una croce sormonta la M di Maria, in basso due cuori, líuno incoronato di spine, líaltro trapassato da una spada.

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Il corno d'Aquilio

Notte tra i monti.
E guardare dall’alto la città tra i lampi di un temporale che non ha il coraggio di urlare e la terra solida e forte.
Sentire il corpo e l’anima risvegliarsi mentre i cavalli ci seguono da vicino.
E attorno solo il buio.
Solo il mondo di chi è qua, dei cavalli dei bovini che quietamente ci osservano passare.
E camminare, camminare fino a raggiungere la meta, quella croce lontana nel buio.
Non puoi vederla ma sai che c’è.
Sai che è la.

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Qual’è il dritto e quale il rovescio in una moneta?

A volte suoni, a volte sei Dio, a volte sei Il Male, a volte il silenzio esprime meglio il tuo essere.

Una suonata pessima in pubblico, e un cattivo umore, poi la gente pensa che tu sia di cattivo umore per la pessima suonata, e se suonavi male per il pessimo umore invece?
O se le due cose fossero una unica?
E se fossero invece totalmente due cose distinte, non legate?
A cosa era dovuto l’umore? E a cosa il pessimo suonare? Cosa importa? Il “pubblico”, la gente attorno ha le proprie opinioni, ha il proprio mondo, che ruota nella propria direzione.
Ho scritto un libro tempo fa “Luna Nuova”, si dovrei sistemarlo, migliorarlo, è ancora una bozza, nelle mani di chiunque voglia cercarlo ma ancora solo una bozza.
Inizia con un tramonto a est, finisce con un’alba ad est. Una notte in cui il mondo ruotava al contrario, in cui tutto girava per il verso sbagliato.


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