Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali»

ALLERTA FAKE NEWS: Revisionismo storico.

Questo articolo è stato impostato con il testo barrato in quanto recensione di un libro di revisionismo storico, e per tanto pieno zeppo di Fake News. Ne parlo meglio qui: Il fantastico regno delle Due Sicilie (https://www.staipa.it/blog/?p=16872)

Il fatto che esistano dei pregiudizi tra il nord e il sud dell’Italia è innegabile. Non vale ovviamente per tutte le persone ma certamente per molte, alcune delle quali non hanno neppure modo di rendersene conto.
I meridionali sono pigri? Dare soldi al sud equivale a darli alle associazioni a delinquere come Mafia, Ndrangeta, Sacra Corona Unita, Camorra? Al sud c’è pieno di ladri mentre al nord no? Al sud non sono capaci di fare impresa?

Forse le cose stanno diversamente e i motivi per cui questi pregiudizi sono nati e sono difficili da abbattere partono da eventi storici che non sono esattamente come ce li hanno raccontati.

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Nazisti Al Lucca Comics

E voi continuate a sentirvi assolti.

Non c’è nulla di strano negli ultimi tempi, ragazzate, poco altro. Paura di un ritorno al Fascismo e al Nazismo? No di certo, che vuoi che sia, sono tempi diversi, certe cose non possono tornare.
Ma dai, cosa interessa a me? Ci sono problemi più urgenti che pensare a quelli lì.

Settanta anni fa è stata in un indifferenza poco diversa che è salito al potere prima Benito Mussolini e successivamente Adolf Hitler, lo so il buonismo storico -e in questo caso non è il buonismo a cui fa riferimento una certa politica- fa sì che in Italia ci si dimentichi che Hitler per quanto divenuto più grande e più estremo ha preso spunto esattamente dal “nostro” Benito. Ma è così. Ed è per questo che in tutto il mondo gli autoritarismi di destra si chiamano Fascism e non Nazism. Ma è facile dimenticarlo quando il primo buonista a relativizzare è chi da del buonista agli altri in modo da rigirare la frittata della storia.

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Ricaldamento Globale

Non è che ci siamo persi qualcosa?

Se ti annoi salta direttamente alla parte dopo a ECCO LA PETIZIONE che è la parte più importante.
Se invece hai voglia di leggere e farti qualche domanda sei il benvenuto.
Siamo tutti presi, come sempre, dal nostro governo che ogni 2,5 anni (media effettiva) cade e viene rieletto. Siamo tutti occupati dalla terribile crisi dei migranti che in percentuali inferiori all’1% della popolazione stanno invadendo le nostre coste per cercare di andare in Germania che tanto da noi non c’è trippa per gatti, siamo tutti occupati a guardare le navi bloccate con su poche decine di migranti mentre centinaia sbarcano altrove. Siamo tutti occupati a guardare i nostri vice premier litigare come se non ci fosse un domani. La cosa che ci stiamo perdendo è che forse un domani non ci sarà davvero. Per i nostri figli ma anche per noi.
Alle prossime elezioni, non mi importa se a ottobre o a fine legislatura, torneranno i politici rampanti a fare proclami su accise, redditi di cittadinanza, tasse più basse e quant’altro perché è più semplice conquistarci così.

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Carola Rackete

Carola Rakete e la disobbedienza civile

Ciò che tutti noi vorremmo è una disobbedienza civile di massa. Ma questa non può essere forzata. Deve essere spontanea, per meritarsi tale nome e avere successo.

Mahatma Gandhi

Credevo non ci fosse molto da dire su Carola Rakete e la sua disobbedienza civile. Non credevo neppure ci fosse molto da dire sulla disobbedienza civile in sé. Eppure quando si prova a parlarne con le persone reali, quelle che ci circondano, ci si trova a scontrarsi con una forma di ignoranza o di renitenza.
Frasi come “sì, capisco le persone, poverette, ma le leggi vanno rispettate”, “No no, è vero ma se ritengono che le leggi siano sbagliate devono provare a cambiarle secondo le vie giuste”. Devono, tra l’altro, non dobbiamo.
Credevo fosse oggettiva l’assurdità di non far sbarcare 45 migranti da una nave di una ONG ignorando completamente gli altri 300 circa arrivati nella stessa settimana autonomamente.

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Dove ci sta portando l’attuale politica economica (secondo me)

Era il novembre del 2018 quando l’Europa ha aperto la procedura di infrazione contro l’Italia.
Ma cos’è una procedura di infrazione? Cosa comporta? Perché l’Europa ce l’ha con l’Italia? Che cosa gli abbiamo fatto di male?

Intanto bisogna distinguere la demagogia dalla realtà. Da anni i vari leader politici italiani cercano di dare ai loro elettori una visione di Europa che è quanto mai lontana dal vero. Viene disegnata nei loro discorsi quasi come un ente astratto e lontano che elabora, decide e manda punizioni. Una sorta di Dio antico testamentario. La realtà è ovviamente ben diversa. L’Europa è un organismo democratico, guidato dalle persone che noi votiamo alle elezioni europee, poi queste possono decidere di collaborare, cercare di cambiare le leggi, fare proposte, oppure non presentarsi agli incontri, fare opposizione stantia con eterni no.

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Perché odi gli immigrati. O gli omosessuali. O le donne. O i tossici. O…

Il cambiamento sta avvenendo ormai da qualche anno, prima sottovoce quando al bar la gente diceva “Io non ce l’ho con loro ma…“, poi complice una certa politica tutti quei “io non sono [omissis] ma..” è diventata nella pratica la formula di una nazione tanto da arrivare al governo e venire sdoganata come normale, ampiamente accettata. Conosco perfino persone che pur lavorando nel sociale e con poveri e stranieri non provano nessuna pietà per chi arriva in barcone, e questo vale per ognuna delle minoranze che vengono regolarmente vessate. Non è solo questione del fatto che vessare una minoranza sia più semplice, che faccia sentire un’appartenenza, che aiuti a distrarci da problemi più immediati o ci faccia sentire migliori. Forse esiste un altro meccanismo insito nell’uomo a spingere la massa in quella direzione.

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Laudate Hominem

C’è una diatriba interna ormai tra quello che è il cristianesimo, il messaggio contenuto nei vangeli -apocrifi o meno poco importa- e la vita reale di chi lo professa. Non dovrebbe neppure servire farne esempi ma quando esponenti politici portano alta la bandiera di un cattolicesimo convinto e si trovano a rifiutare tutto ciò che è caritàaccoglienzaamore per il prossimo, quando parte dei cattolici stessi portano la bandiera di questi politici convinti che incarnino i loro valori diviene chiara la dicotomia tra il messaggio che un giovane uomo predicava in giudea duemila anni fa e quello raccolto oggi. Parlarne in maniera asettica, senza abbassarsi allo stesso livello non è mai facile ma qualcuno prima di me, ha trovato il modo elegante e razionale di esprimerlo con un eleganza oggi ancora irraggiunta.

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L’antifascismo ha fallito

Post modificato alle 20:30 del 29 luglio 2018

Siamo nel 2018, direte voi. Che senso ha parlare oggi di fascismo, di comunismo, di destra di sinistra, andiamo avanti e lasciamo perdere queste categorizzazioni, non esistono più i fascisti e i comunisti!
Vero. Verissimo, ma solo parzialmente. Di certo non può esistere una visione come era quella del comunismo, ne quella di un fascismo se presi dal punto di vista tecnico, economico e politico. Soprattutto non esiste, per forza di cose, la possibilità che si mettano in discussione la proprietà privata, il sacro stipendio di un lavoratore ne il successo dell’imprenditore.
Forse.
Per ora.
Ma se si parla di fascismo o antifascismo non si parla di questo. Al di là delle discipline economiche di cui per lo più queste parole si sono spogliate restano gli ideali. La visione dei diritti, della libertà.

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Nel mare ci sono i coccodrilli

Nel mare ci sono i coccodrilli, scritto da Fabio Geda racconta la storia di un migrante, uno vero. Enaiatollah Akbari era poco più di un ragazzino quando dall’Afghanistan ha deciso di viaggiare verso l’Italia alla ricerca di una speranza. Questo libro racconta la sua storia attraverso l’intervista dell’autore, passo passo in una maniera delicata e forte come difficilmente qualcun’altro sarebbe riuscito.
I linguaggio è quello semplice di un ragazzo, di una persona che conosce poche parole della nostra lingua ma che le sa usare. Passa da paragoni come “alto come una capra” a “bruciato come un hamburger del McDonald’s rimasto troppo tempo sulla piastra mescolando cose che con la nostra cultura non hanno a che fare nel modo più assoluto a cose che non dovrebbero, almeno virtualmente, fare parte che di quella.

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