Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Il grigio nel mezzo

“L’istanza di scarcerazione è andata a buon fine”
Me lo ha detto così, me lo ha detto. Senza nessun preambolo. Si è presentato al colloquio e mi ha detto che sarei presto uscito.
“Ma che cazzo dici?” risposi.
“Sì, insomma verrai rilasciato a breve”
“Ma perché? Non ti ho chiesto io di farlo che cazzo di avvocato sei se non fai quello che dico?”
“Cercare di farti allungare la pena? Allo stato delle cose non sarebbe neppure possibile, e poi è ridicolo io i miei clienti li devo difendere non incastrare peggio di quello che sono, che figura ci farei? Non troverai mai un avvocato disposto a lavorare per farti peggiorare volutamente la pena!”
“Non è possibile… sei un folle.”
“Vedrai che quando respirerai l’aria di fuori mi ringrazierai”.
Stava sorridendo.

Continua a leggere

La mia prima volta (L’anima)

<- La mia prima volta
<- La mia prima volta (La vita)

Ricordo la prima volta come se fosse appena accaduta. I suoi capelli erano mossi, castano chiari, ricordo che a far scattare il tutto fu un ricciolo sbarazzino sulla fronte, si staccava dal resto dei capelli per spingersi fiero verso il centro e risalire. Quel ricciolo aveva attratto la mia attenzione, sembrava richiedere tutta la mia attenzione, sembrava volere che la mia attenzione si concentrasse solo su di lui quasi ignorando il resto della figura che lo portava. Avevo tredici anni ed eravamo a scuola nell’aula magna, non ricordo esattamente per cosa fossimo lì perché la mia attenzione era rivolta altrove. Non avevo idea di chi fosse perché era in un altra classe ma quel ricciolo spavaldo era in qualche modo un simbolo nella mia testa, il simbolo che avrebbe scatenato tutto il resto.

Continua a leggere

Il pensiero e la tascendenza visti come quarta dimensione

Mi sono sempre chiesto come esprimere il concetto di dimensioni fisiche aggiuntive a quelle che sperimentiamo quotidianamente, come spiegare a qualcuno di non avvezzo a tali teorie cosa possa essere una quarta dimensione o più. Lasciamo perdere come di consueto il fatto che una quarta dimensione, il tempo, la percepiamo ogni istante seppure non siamo in grado di interagirvi come con le altre e chiamiamo quarta una ulteriore “direzione” che non sia altezza, lunghezza o larghezza.
L’esempio classico che ho sempre usato è funzionale e semplice ma non permette di vivere in prima persona una rappresentazione di quarta dimensione, l’ho preso dalla spiegazione classica che viene fatta nella divulgazione scientifica, a partire da Stephen Hawking, passando per romanzi di fantascienza come Sfera di Michael Crichton al geniale Flatlandia di Edwin Abbott Abbott che ho già citato altre volte.

Continua a leggere

blank

Silenzioso deserto

Osservo attorno a me. Sabbia e deserto e null’altro, e silenzio. Nessun uomo ha mai visto il deserto come lo sto vedendo io ora, nessun uomo ha mai vissuto il silenzio come lo sto vivendo io.
Ed è pace eternamente immobile. Non c’è vento qui. Non c’è pioggia. Non c’è vita.
Questo è il primo momento in cui posso davvero guardarmi attorno senza l’ansia di cosa possa accadere, prima dell’ansia di cosa possa accadere. Ironico che sia anche l’ultimo momento che passerò qui. La prossima volta sarà qualcun’altro al mio posto, o forse chissà un giorno…
Da qui il mondo è così piccolo, infinitesimo. Come guardare uno di quei souvenir che si comprano nelle grandi città: la Tour Eiffel in una sfera di cristallo, il Colosseo. Una sfera di cristallo da prendere e ruotare per vederci scendere la neve.

Continua a leggere