Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Tra tutti i giorni in cui potevi partire

Tempo di lettura 2 minuti

Tra tutti i giorni in cui potevi partire perché hai pensato proprio il lunedì? (Cit. Carmen Consoli)
Mi chiedo se sia stata la tua ironia o il voler iniziare col tuo nuovo lavoro ad inizio settimana, o se tu abbia voluto non rovinarci la domenica che ti era sacra per il riposo. “Si riposa prima di un lungo viaggio” e forse hai fatto così.
Ricordo la tua espressione di quando dicevi queste frasi, con quell’aria un po’ stanca ed un po’ severa, come fossero regole che tutti avrebbero dovuto imparare che so, a catechismo assieme ai dieci comandamenti. Ci tenevi che fossero regole ovvie. Un’altra era “Ridi sempre che ridere che è una cosa seria”. E così ti guardo lì steso in quella bara, nella camera ardente e mentre gli altri non mi osservano mi viene da ridere. Un riso sincero sai? Perché alla fine hai scelto tu il giorno, il momento e ci hai sempre detto “il momento non lo sapete” ma tu era come se il tuo lo conoscessi da una vita. Ci hai preparati lentamente rendendoci tutti in grado di vivere senza la tua presenza, trasmettendoci ogni istante il tuo sapere, la tua esperienza, la tua ironia. Pensavo giusto qualche tempo fa quanto tu avessi dato a tutti noi, e giusto poco dopo, eccoti. Ti volti con quel tuo sorriso, ti togli il cappello e saluti con una risata, la tua risata che sembrava un colpo di tosse secca. Non se lo aspettava nessuno ed anche qui ci hai preso in giro con uno dei tuoi colpi di teatro, non se lo aspettava nessuno.
Mi sembra quasi di vederti ghignare sdraiato, come quando si capiva che avevi preparato uno scherzo ma non si riusciva a capire quale fino al momento in cui sarebbe accaduto, come quando mettesti nel contenitore del sale della carta da forno e sopra il pepe, o quando a Natale nel pacco regalo col mio nome mettevi una Barbie ed in quello di Michela un Big Jim, ti divertiva vedere le nostre facce a guardarci i regali scambiati e vederti ridere faceva ridere noi. Mi sembra quasi di vederti ghignare sdraiato e penso che da un momento all’altro ti alzerai ridendo e dicendo “Pensavi davvero che me ne sarei andato quando stanno per aprire l’Ikea? Senza portarmi via delle polpettine svedesi e la marmellata di mirtilli?”.
Ma non lo farai. Non questa volta.
Forse il tuo scherzo più grande è questo, farci credere che non te ne saresti andato così, di lunedì, ed invece andartene davvero.
È stato il più grande colpo di teatro andartene ora, quando nessuno ti guardava e tutto quello che eri l’avevi donato. Quando di te hai lasciato più tracce in noi di quanto ci saremmo mai aspettati.
Il tuo più grande colpo di teatro, serve a farci capire chi siamo.

Disclaimer su racconti e poesie

Tutto ciò che leggi qui dentro è una libera rielaborazione di vissuti, sogni e immaginazioni. Non rispecchia necessariamente la mia realtà. Se chi legge presume di interpretare la mia vera persona, sbaglia. Se chi legge presume che tutto sia inventato, sbaglia parimenti. Se tu che leggi mi conosci, leggimi come leggeresti uno scrittore sconosciuto e non chiederti altro di diverso di ciò che chiederesti di questo.

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