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Berlusconi sbugiardato. Nessun cantiere per il ponte sullo Stretto

Tempo di lettura 4 minuti

Intervista al dott. Sergio Conti Nibali, del Centro studi per l’area dello Stretto di Messina. Non esiste alcun progetto esecutivo, ma solo uno preliminare. Possono iniziare lavori per la cosiddetta “variante Cannitello” un’opera che non ha niente a che fare col ponte

L’apertura del cantiere per il ponte sullo stretto di Messina annunciata dal presidente del Consiglio è una bugia, grande come una casa.

Berlusconi  ha dato la notizia con il coro dei “suoi” media:  “entro la fine dell’anno partiranno i lavori. Ma da Messina è pronta una secca smentita. Un medico, Sergio Conti Nibali, che fa parte del Centro studi per l’area dello Stretto “Fortunata Pellizzeri” scrive alla rubrica di Repubblica tenuta da Corrado Augias. Una lettera dove senza giri di parole si sbugiarda Berlusconi.

Da Palazzo Chigi, comunque, non arrivano smentite. Neppure da  Palazzo Grazioli, l’abitazione di Berlusconi quando si traveste da “papi”,  arriva alcun segnale. Ma la lettera viene ignorata dalla stampa italiana. Tanti e tanti anni fa  quando ci siamo iscritti all’ordine del giornalisti, ci hanno insegnato che bisognava sempre andare alle “fonti” delle notizie. Non è stato  difficile rintracciare l’autore della lettera che portava tanto di firma: Sergio Conti Nibali, un medico pediatra, molto noto, non solo a Messina, per i suoi studi, le sue ricerche e per il suo impegno civile a tutela del territorio dell’ambiente, da sempre- dice- “ contrario al ponte, non per ragioni ideologiche, ma perché è un danno per la città, per la sua economia, per il suo sviluppo che ha bisogno di ben altro.”  “Il ponte –prosegue- non ha niente a che vedere con le necessarie misure di prevenzione, di sicurezza che si richiedono in un territorio ad alto rischio come quello di Messina e dei comuni dell’area dello Stretto”.

Da qui la battaglia portata avanti da un “gruppo storico”-lo definisce Conti Nibali- formato da economisti, ingegneri, geologi, avvocati, esponenti della società civile che, al momento in cui è tornata in primo piano la “minaccia del ponte” hanno dato vita  ad un Centro studi per l’Area dello Stretto, intestata a Fortunata Pellizzeri, la madre di uno dei soci recentemente scomparsa. Vengono prodotti studi, ricerche, documentazione non solo sulla difesa dello Stretto, ma anche sulle discariche, i termovalorizzatori, si propongono iniziative puntando alla realizzazione delle infrastrutture compatibili che per Messina e la Sicilia “ sono come l’ossigeno per un malato  che fa fatica a respirare”. Quando, dopo la tragedia che ha colpito le popolazioni del messinese, è arrivato l’annuncio di Berlusconi  il Centro-ci racconta Conti Nibali,- visto che, come è noto,  nessun cantiere si può aprire abbiamo deciso di reagire e rispondere al presidente del Consiglio. Per il ponte non esiste allo stato neppure il progetto esecutivo se non nella sua versione preliminare”. “ Non può dunque aprirsi nessun “cantiere del ponte”, ribadisce. “

Solo un’opera di interramento del tracciato ferroviario calabrese

“Ciò che potrà iniziare tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo sono i lavori per la cosiddetta “variante Cannitello”-prosegue- un’opera di interramento del tracciato ferroviario calabrese in prossimità di Villa S. Giovanni il cui progetto è stato approvato dal CIPE nel marzo del 2006  dissociandolo esplicitamente (per indirizzo dello stesso Ministero delle Infrastrutture) dal progetto del ponte. La “variante Cannitello” costituisce esclusivamente la prima fase di un più ampio progetto di miglioramento ambientale per la costa calabrese, rientrando nel disegno di interramento del tracciato ferroviario definito “Variante finale” alla linea storica in località Cannitello”.

Conti Nibali , a sostegno delle sue affermazioni porta fatti concreti, i contenuti della delibera di approvazione:

1) che “la Regione Calabria, con nota consegnata nella seduta del 22 marzo 2006, si è espressa favorevolmente in merito alla realizzazione della “variante di
Cannitello” subordinatamente alla condizione che l’opera non sia condizione essenziale alla realizzazione del ponte  sullo Stretto di Messina ma serva soltanto a migliorare ed implementare il sistema della rete ferroviaria regionale”;

2) che lo stesso Ministero delle Infrastrutture presenta il progetto “come intervento
finalizzato a migliorare ed implementare il sistema della rete ferroviaria regionale e sottolineando che la variate rappresenta la 1^ fase delle opere atte a consentire la continuità dell’esercizio ferroviario durante la costruzione della galleria che libererà la parte più cospicua del fronte mare.

“In altri termini, Regione Calabria e Governo Berlusconi – sottolinea  Conti Nibali-dichiarano ufficialmente nel 2006 che, sebbene originariamente funzionale al ponte, la “variante Cannitello” viene approvata solo in quanto propedeutica alla liberazione di un tratto di costa, per il miglioramento della qualità ambientale del territorio. L’iniziativa è “traghettata” dal CIPE ad un progetto di recupero del fronte-mare ed esplicitamente dissociata dal progetto per il ponte.

Solo fumo negli occhi e tanta propaganda

L’intervento viene finanziato – continua il medico-con un apposito contributo annuo, ricorrente per 15 anni, di 1,699 milioni di Euro, consentendo così al soggetto proponente (RFI) di trovare sul mercato del credito la finanza necessaria. Il finanziamento, dunque, è anch’esso disgiunto dal ponte.”

Il cantiere che aprirà sarà dunque un “cantiere di RFI” la cui approvazione ed il cui finanziamento non hanno nulla a che vedere col ponte. “ Se così non fosse,- argomenta l’esponente del Centro studi- ciò implicherebbe un de-finanziamento per il ponte ed uno “storno” di fondi da parte del Governo, visto che la spesa complessiva di 6,3 miliardi di Euro è stata sempre indicato come relativa alle opere previste nel progetto preliminare (da cui la “ Variante Cannitello” è esclusa).

Ben venga-conclude Conti Nibali- la ri-destinazione dei fondi del ponte per opere di miglioramento della qualità ambientale, di difesa del territorio, di contenimento dei rischi idrogeologici e di salvaguardia della sicurezza e protezione della vita delle popolazioni residenti nei Comuni dell’area dello Stretto di Messina. Ma stigmatizziamo la propaganda connessa agli annunci sulla presunta apertura dei “cantieri del ponte”. Si tratta  solo di “fumo negli occhi”, una vera e propria beffa  le popolazioni messinesi, un modo come un altro per l’opinione pubblica. A questo gioco non ci stiamo.”

di Alessandro Cardulli
Fonte

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Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
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