Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Quello che resta

Quello che resta Quello che resta,dopo,non è la tristezza. Non soffrirai, non starai peggio, non starai affatto. Quello che resta,dopo,è l’assenza.Il vuoto.Un discorso sospeso,degli avrei, farei, direi, sarei a sciogliersi indefinitamente nel tempo.

L’ultima volta che scrivo

Non scriverò più.Mai più.Non perché non lo desiderio perché sia stanco di farlo.Non perché non ne sentirò più il bisogno. Non scriverò più perché mai più avrò idee come ne ho avute fino ad oggi,perché ho già scritto tutto,detto,discusso,perché non c’è più nulla di nuovo,perché non c’è più nulla. Non scriverò mai più,come ogni volta,come ogni volta tra l’ultima e la successiva,come ogni volta che finisco qualcosa,prima di iniziarne un’altra. Non scriverò più.

Attendo

Resto qui,sulla riva del tempo.Lo osservo scorrere. A volte lento come come la sabbiaerosa dal ventodalla cima di un monte. Altre veloce,come un incedere di fiera. Resto qui e lo osservo.Scorre davanti a mementre attendo il mio cadavere passare. Resto qui e aspetto di saltarci sopra,nuovo battello a proteggermi dall’annegare.  

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I bei tempi andati

Ricorda che saranno questii bei tempi andati,non la ricerca di un futuro irrealizzabile,non amare un passato idealenon sacrificare giorni per un forse. Ricorda che saranno questii bei tempi andati, quando tra qualche anno ti guarderai indietro,quando dovrai fare i conti con quello che è stato,quando non potrai più avere un futuro davanti Ricorda che saranno questii bei tempi andatie vanno vissuti come tali,ogni istante,ogni istante.

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L’ombra davanti

C’è qualcosa in più dell’ombra lunga che si trova davanti a te al mattinoo di quella che si trova alle tue spalle man mano che il sole tende all’orizzonte. E non importa a che punto della volta celeste sia il sole-tanto non lo saprai che all’ultimo-fai che sia sempre alle tue spalle,e se sarà alto in cielo fermati e guardati dentro. Sia l’esperienza a prendere e l’esperienza a creare.

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Urlo

Urlo Non è per loro che scrivo,non è per loro che suono,non è per loro che sento il bisogno di esprimermi talvolta in modo sgraziatoo ricercatoo dolceo nella rabbia di versi inumani. Non è per qualcuno, che creo, ma contro.Contro di te.Contro le tue ostruzioni.Contro le tue ostinazioni.

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La vita è fiume

La vita è fiume.Diramazioni continue,salti, gorghi voluttuosi in rivoli di cascate.Imprevedibili. Voltati e non c’è uno ieri, voltati e non c’è un domani.salti, gorghi voluttuosi in rivoli di cascate.Imprevedibili.La vita è fiume.

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Abbracciami

Non puoi comprenderlo,né io pretenderlo.Non puoi comprendere cosa ruota dentro talvolta. Il ricordo di ciò che non ho fatto,che ho avuto il coraggio di non fareche ho avuto il terrore di fare.Ciò che non ho fatto. Non puoi comprenderlo,né io lo pretendo.

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Silenzio.

È del silenzio che anelo la presenza, talvolta. Non di questa musica ripetitiva, altalenante, precaria musica. Anelo il silenzio. Un abbraccio e il silenzio e niente altro. Il silenzio.

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Le cose che iniziano

Era quel suono.Ma non solo quel suono. Il rumore delle foglie gialle e rossecalpestate dai miei scarponi da montagna,e quell’odore così forte di sottobosco e pioggia.I silenzi e il fiato grosso, il cuore. Era tutto questo e altro:la grandine in testa che faceva sorridereil cielo, le nubima soprattutto era che se mi fermavo quel suono continuava,il calpestio di scarponi sulle foglie rosse e gialle d’autunnoe quel pronome personale che hai iniziato ad usare all’improvviso come se fosse normale

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La paura e il desiderio

È la paura di accelerare che conta, e il desiderio. Essere qui, quando so che dovrei andare. Quell’istante che non può durare per sempre tra il prima e il dopo. Quando sei dietro al palco e stai per salire e respiri il momento, quando il giudice ha detto “Ai vostri posti” e deve ancora pronunciare “Pronti” quando ogni muscolo si blocca e il tempo rallenta. È la paura di accelerare che conta, e il desiderio del poi. È il desiderio del poi.