Il mondo in cui viviamo si è velocemente riempito di tecnologia. Da una parte chi l’ha vista nascere e crescere in età adulta ne è spesso spaventato, dall’altra chi è cresciuto dopo l’avvento di tutte queste novità ha la netta impressione che siano la normalità e non si interroga più di tanto su che cosa ci sia dietro. Forse i più fortunati sono quelli della mia generazione, quelli che erano adolescenti quando c’è stata l’esplosione e hanno potuto vederla crescere cavalcandone i pro e i contro. Gli appartenenti al primo
Categoria: Le domande semplici
Domande semplici sull’informatica. Quelle domande che si chiede l’utente medio e di cui fatica a trovare risposte.

Quali sono i rischi connessi all’uso degli smartphone? Quali sono i rischi degli acquisti su internet? Come posso proteggermi da malintenzionati? Qual è il rischio del sovra utilizzo di determinate tecnologie? Quali danni fisici o psicologici può causare una determinata tecnologia? Quali sono le tecnologie che possono sensibilmente migliorare la vita e quali no?
Le domande possono essere infinite e qualche tempo fa chiedendo ad amici e conoscenti ne ho raccolte almeno una ottantina.
Ben venga se me ne invierete altre
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Se ti sono venute domande a cui vorresti rispondessi fammele pure qui
Perché un criminale informatico dovrebbe scegliere proprio me?
Ogni volta che un informatico prova a spiegare a qualcuno perché è bene usare password robuste, perché è bene avere il sistema operativo dello smartphone o del pc aggiornati, perché usare un browser moderno invece di uno antico e fuori supporto, perché dismettere Windows XP, Vista o Windows 7, perché attivare un buon antivirus ovunque anche sul Mac, la risposta è quasi sempre “tanto non ho nulla da nascondere”, o “perché un hacker dovrebbe attaccare me?”. I motivi purtroppo sono moltissimi e cercherò di riassumerne alcuni dei più semplici in
Come proteggersi da un attacco informatico?
Nel precedente articolo “Perché un criminale informatico dovrebbe scegliere proprio me?” (https://wp.me/pQMJM-22w) ho scritto dei motivi per cui chiunque di noi può essere vittima di un attacco informatico. Mi sono focalizzato sul problema dei ramsonware e delle botnet, ma i rischi sono anche altri. Grosso modo tutti i casi che possono colpire un utente medio rientrano nella casistica di fare centinaia di migliaia di tentativi di attacco a utenti casuali per raccogliere piccole percentuali di utenti che ci cadono. Le vie per proteggersi da questi tipi di attacchi sono sempre
Come gestire le password in modo sicuro?
Gli informatici sono noiosi. La cosa è ormai risaputa. Vogliono che tu metta la password al pc e allo smartphone, vogliono che tu usi una password complicata e diversa sulla mail, vogliono che metti un’altra password diversa sul sito della banca, quando gli dici che la tua password è il nome del tuo gatto prima ti bacchettano perché è una password semplice poi perché gli hai detto la password e non si deve mai fare. Insomma, sono incontentabili. Anche perché diciamocelo. Chi se le ricorda cento password diverse? La gran
L’algoritmo di Google. L’algoritmo di Facebook. Ma cos’è l’algoritmo?
Nel giornalismo o nel complottismo si sente spesso parlare di cose come l’algoritmo. Si parla dell’algoritmo di Facebook, che potrebbe a seconda dell’occasione inviarci le pubblicità che più ci colpiscono, o renderci dipendenti dai social o peggio controllare le nostre menti. Si parla dell’algoritmo di Google, che saprebbe tutto di noi, dove siamo, quali interessi abbiamo, tutti i nostri reconditi segreti. Ho letto dell’algoritmo che diffonde il sovranismo, lavoratori comandati da algoritmi, politici che usano meglio di altri gli algoritmi, algoritmi per scovare gli evasori, algoritmi per scrivere il proprio
Cosa sa Facebook di me? Cosa sa Google di me?
Una paura molto comune che serpeggia nella rete è il dubbio che Facebook, Google o altri siti e social network ci spiino. Ma cosa sanno in realtà di noi? Esiste modo di proteggersi da questa loro conoscenza? La risposta semplificata a queste due domande potrebbe essere tutto quello di cui hanno bisogno e no. Ma con dei distinguo. Innanzi tutto, questa problematica non è legata solo a questi due colossi. Anche Microsoft, Apple, Twitter, Instagram (che poi è di proprietà di Facebook), WhatsApp (che pure è di proprietà di Facebook),
WhatsApp? Telegram? Signal? Sono sicuri?
Ci sono domande che sono ricorrenti, domande come WhatsApp è sicuro? Telegram è sicuro? Signal è sicuro? Telegram è più sicuro di WhatsApp? Meglio Telegram o Signal? La risposta veloce è “Come tutto. Dipende da per cosa li usi.” Potrei già chiudere qui l’articolo ma sospetto che qualcuno potrebbe non apprezzare la mia capacità di riassumere in una sola frase una risposta e quindi mi vedo costretto ad argomentare maggiormente. Dopo quanto abbiamo visto nel precedente articolo “Cosa sa Facebook di me? Cosa sa Google di me?” (https://wp.me/pQMJM-26S) in cui
Perché é necessaria un’educazione all’uso delle tecnologie
Il bisogno di una forte educazione all’uso delle tecnologie è un argomento che sostengo da ormai molto tempo. Non è solo questione di ignoranza o di stupidità, anzi non è quasi mai la causa principale (Stupidità e ignoranza non sono la causa. https://wp.me/pQMJM-1Zy). Il problema è essenzialmente che ci siamo dimenticati quanto sia importante imparare a usare uno strumento, prima di iniziare a usarlo. Credo che tutti conoscano Corrado Augias: ha scritto 41 libri, ha ricevuto le onorificenze di grande ufficiale dell’ordine al merito e cavaliere di gran croce dell’ordine al
I social possono influenzare la mia mente?
La domanda i social possono influenzare la mia mente? sembra quasi provenire da una storia di fantascienza o da una versione aggiornata di 1984 di George Orwell, quello che ha inventato il concetto di Grande Fratello. Sembra ridicolo che frequentare un sito possa influenzare la nostra mente no? Eppure, entro certi limiti questo accade e il miglior modo per evitarlo è quello di esserne consapevoli. Il meccanismo su cui si basa la possibile influenza sulla nostra mente è essenzialmente lo stesso su cui si basa la pubblicità. Molti di noi
La modalità in incognito del browser protegge la mia privacy?
La domanda è lecita. Chiedersi se la modalità in incognito del browser protegga realmente la privacy di chi la usa è naturale. Anche questa volta però la risposta è piuttosto binaria e tutto dipende da che cosa si intenda per privacy e quale tipo di privacy si intenda proteggere. Alcuni browser non sono particolarmente chiari su che cosa faccia la modalità privata, io personalmente apprezzo molto Microsoft Edge per svariati motivi, uno dei quali è la chiarezza in merito alla privacy. Potrebbe bastare la spiegazione che ci dà il browser
Esiste la dipendenza dai social e da Internet?
Negli ultimi anni l’esplosione tecnologica degli smartphone ci ha resi progressivamente più attaccati e connessi a una rete che in realtà esiste già dal 1989. Molti degli strumenti che la rete ci fornisce sono di grandissima utilità, per esempio la possibilità di comunicare velocemente con chiunque, la possibilità di inviare documenti ufficiali certificati digitalmente, la possibilità di cercare e trovare informazioni su quasi tutto, quella di ordinare cibo o prodotti da casa, di avere dei navigatori stradali costantemente aggiornati anche sul traffico, ricevere ricette dal proprio medico direttamente per via
Cosa può scoprire una persona dai miei profili social?
La gran parte dei timori delle persone riguardo ai Social Network è legata alle informazioni che questi possono carpire su di noi. Ho già affrontato l’argomento nell’articolo “Cosa sa Facebook di me? Cosa sa Google di me?“ (https://wp.me/pQMJM-26S), quello che viene quasi invariabilmente ignorato è il rischio legato alle informazioni che altri esseri umani possono scoprire. Ho giocato su questo tema con l’articolo “Modi in cui violiamo la nostra privacy ogni giorno” nel quale esponevo alcuni modi in cui spesso tendiamo a lasciare sfuggire informazioni sulla privacy e si trattava