Incredibile, stanno controllando le nostre menti in una maniera in cui non ci aspetteremmo! E non siamo in grado di accorgercene!
Come possiamo proteggerci da tutto questo?
Leggi il resto dell’articolo per scoprirlo!
Cos’è il clickbait?
Sempre piĂą spesso si trovano articoli con titoli altisonanti, immagini che colpiscono, incipit che ci costringono a leggere, e sempre piĂą spesso una volta aperto l’articolo ci si accorge che in fondo non diceva nulla. PerchĂ© qualcuno perde tempo a fare articoli così di poco valore? PerchĂ© continuiamo a cascarci?
Si tratta del cosiddetto clickbait, il click mordi e fuggi. Esistono diverse motivazioni per cui questo meccanismo viene usato e il piĂą delle volte nasconde cattivo giornalismo, altre volte invece è proprio un tentativo di variare l’opinione pubblica e in questo caso diventa piĂą preoccupante e subdolo.
Per quanto riguarda la nascita del fenomeno è ascrivibile al forte cambiamento nell’editoria giornalistica causata dall’avvento di internet, e dalla scarsa capacitĂ di gestione della stessa da parte di alcuni (molti) giornali. Se un tempo per leggere un giornale eravamo costretti ad acquistarlo e il costo che pagavamo sosteneva (lo so, solo parzialmente) la stampa, oggi con l’avvento di internet tendiamo a navigare siti di notizie e desideriamo farlo gratuitamente.
Per mantenere alti gli introiti economici molti giornali scelgono di inserire banner pubblicitari all’interno delle notizie. Tutte quelle immagini enormi che compaiono in mezzo o a volte sopra agli articoli. Sono questo il centro dell’interesse del giornale e il clickbait il modo di soddisfare questo interesse.
Come funzionano i banner pubblicitari?
I banner pubblicitari sono essenzialmente diversi dalla pubblicità in televisione. Se nella pubblicità televisiva è difficile verificare se e quanti abbiano visto quello specifico spot e se e quanto le persone siano state colpite, con i banner pubblicitari fare statistiche sul tema diventa un gioco da ragazzi.
Chi gestisce il sistema di pubblicitĂ sa perfettamente quante volte una data pubblicitĂ viene vista, e quante volte porta al click da parte dell’utente verso il sito pubblicizzato. In questo modo pagherĂ chi espone il banner, ossia il giornale online, in base a quanti utenti avrĂ portato a vedere e magari ancor meglio cliccare il banner.
Non solo, come giĂ spiegato in Cosa sa Facebook di me? Cosa sa Google di me? (https://short.staipa.it/cqh52), la pubblicitĂ via banner permette un’ottima targhettizzazione. Ossia a un dato visitatore corrisponde data pubblicitĂ specifica, quella piĂą adatta a lui.
La diretta conseguenza dell’uso di questo sistema è che il giornale è piĂą interessato al fatto che voi vediate la pubblicitĂ rispetto a che voi vediate l’articolo. L’importante è il click, non la lettura.










Un modo per riconoscere un buon giornale ormai è valutare quanto invasiva sia la pubblicità che inserisce. Alla fine è giusto che guadagnino attraverso i banner pubblicitari, nessun servizio può essere gratuito, ma capire se un giornale punta alla qualità o ai soldi facili non è difficile. Titoloni attira click? Banner pubblicitari giganteschi? Meglio cambiare sito.
Gli aggregatori di notizie inoltre “peggiorano” la situazione. Siti come google news, o i social network che ci propongono articoli da piĂą giornali e piĂą siti lasciando scegliere a noi costringono i giornali a una lotta al titolo piĂą attraente innalzando il livello del clickbait. Ma c’è una cosa negli aggregatori che possiamo sfruttare a nostro vantaggio. Esattamente come spiegato in I social possono influenzare la mia mente? (https://short.staipa.it/ikbei) e in Quando siamo estremamente divisivi è probabile siamo vittime di Fake News (https://short.staipa.it/9f1em) tendono a mostrarci le informazioni che ritengono ci possa interessare, basterĂ un po’ di esercizio nel non cliccare su determinati titoloni, immagini e giornali e in poche settimane smetteranno di proporceli.
Voi fare una domanda per uno dei prossimi articoli? Falla qui!
Qui puoi trovare tutte le domande semplici: https://short.staipa.it/ledomandesemplici
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