Si parla molto di decarbonizzazione, di soluzioni legate alle energie rinnovabili, e talvolta -di rado- spunta fuori il solito che parla della possibilità di rientrare nel mondo dell’energia atomica, in genere venendo ricoperto di insulti.
Ma come stanno davvero le cose? Quanto le persone che parlano di nucleare lo fanno con cognizione di causa o quanto lo fanno mossi da paure poco razionali che sono state instillate nel tempo dall’opinione pubblica?
“L’avvocato dell’Atomo, In difesa dell’energia nucleare” di Luca Romano si occupa di questo. Di sfatare miti e di tentare di riaprire la discussione sull’argomento. Non nega ovviamente la necessità dell’apporto importante delle energie rinnovabili, ma fa una profonda analisi dello stato tecnologico e mediatico del problema dell’energia atomica da quando è stata scoperta ad oggi, con uno sguardo verso le nuove tecniche.
Parla di sicurezza, di rischi effettivi evidenziando un confronto con le altre tecnologie di produzione di energia che stiamo utilizzando e mostrando come le cose sono andate negli altri paesi che hanno avuto approcci simili o diversi dal nostro sul tema energetico.
Tutto questo lo fa con un tono scanzonato e leggero che rende il saggio leggibile e comprensibile alla maggior parte delle persone che abbiano voglia di impegnarsi a capire.
Dal mio punto di vista l’ho trovato illuminante sotto molti aspetti. Credo che chiunque voglia approcciarsi al tema del nucleare con uno sguardo critico e non fidandosi alla cieca di quello che si dice in giro, questo sia un ottimo compendio.
Mi aspetto già commenti e lamentele, soprattutto sui social, per aver parlato di questo libro, se accadrà spero vengano da persone che almeno lo abbiano letto e che smontino per punto qualcosa che vi hanno trovato dentro. Sarebbe interessante, perché è proprio di un dibattito scientifico che c’è oggi bisogno su questi temi ed è proprio un dibattito scientifico che il libro cerca di riaprire.
Lascia un commento