Non ritengo di essere un ottimo scrittore (come qualcuno ritiene io mi ritenga), tuttavia credo di avere un modo di scrivere particolare.
Per cosa in particolare?
Ad esempio le andate a capo.
Le uso, molto, per magari sottolineare una frase, per dare una pausa un po’ più lunga, volte uso andare a capo doppie.
Tanto per essere chiaro.
Insomma le uso cercando di dare un senso.
A volte mescolo anche tratti di poesia, dove le andate a capo sono fondamentali e tratti di prosa dove le andate a capo sono meno importanti.
Questo per dire cosa?
Oggi ho comprato Verona Time, una rivista culturale/artistica veronese che si trova in tutte le edicole di verona. Su questo numero, quello di luglio c’è un mio racconto, è un racconto la cui storia, è quel che è, lo potete leggere benissimo, ma la cui forma non è quella che è. Nella versione che ho spedito loro la parte più interessante a mio avviso erano le andate a capo. Il racconto era una commistione tra poesia e prosa, uno stile trasversale che negli ultimi mesi/anni mi piace particolarmente utilizzare.
Bene.
Hanno tolto tutte le andare a capo
.
Tutte. Comprese quelle di una poesia vera che vi è inserita, ma almeno in quella hanno messo delle barre. Come scrivessi “Silvia, rimembri ancora/quel tempo della tua vita mortale,/quando beltà splendea/negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,/e tu, lieta e pensosa, il limitare/di gioventù salivi?” che è terribile ma almeno un po’ rende l’idea…
Tuttavia non hanno capito che anche il resto andava con le andate a capo.
Eppure era così palese…
Cioè se io le metto, e le sfrutto così tanto da isolare frasi e concetti forse un motivo c’è?!
Ok magari è che per problemi puramente tipografici il racconto non ci stava?
Avrei preferito me lo chiedessero, dicessero le cose, se ne discutesse.
Avrei spedito un racconto diverso, costruito diversamente.
Preferisco sempre la gente che discute.
Invece no, la gente sta zitta, si fa la propria idea e va avanti per la sua strada sicura della propria visione.
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