Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Specchi e candele.

Tempo di lettura 1 minuto

Qualche giorno fa una mia cara amica (amica? Posso chiamarla amica? » un’amica? Ed è cara? .. va beh, non importa) scriveva
Forse è un’emozione che va tenuta dentro, seguita, nella mia testa soltanto, nello stomaco, cullata. Non ci sono parole per dirla e è troppo intensa per scriverla. Complessa, anche. [..] Probabilmente è anche perchè è così difficile riuscire a descrivere emozioni positive. Cioè belle. E’ così facile invece descrivere struggimenti, sensi di mancaza e dolori, emozioni nega-positive o solo negative. Invece qualcosa di bello è molto più difficile, complicato…banale.

L’emozione inesprimibile si esprime a pieno nello scrivere la propria incapacità di descriverla.

La felicità è lo stato che dovrebbe essere normale, per questo è così difficile esprimerlo.

Immagina di descrivere l’essere cieco, il non avere le gambe, il non avere la parola. Quanto potresti scriverne? Ore, pagine.
Ora prova a descrivere il vedere, l’avere le gambe, l’avere parola. La difficoltà è maggiore.

Parlare con un cieco ti fa capire come sia difficile per chi ha spiegare a chi non ha mentre risulta così semplice per chi non ha esprimere la propria mancanza.

Credo sia simile l’esprimere la felicità.
Felicità è avere qualcosa, tristezza è non avere felicità. L’energia è la felicità, la sua mancanza è la tristezza, come il calore è l’energia e il freddo solo la sua mancanza, o la luce è l’energia e il buio solo la sua mancanza.

Proprio perché la felicità è tale energia essa va alimentata, curata, “trattenuta”, onde evitare che si dissipi, che se ne vada lasciando il vuoto, in questo ricorda il calore, o ancor più la luce.

Hai mai provato ad accendere una candela al buio e vedere quanta poca luce faccia? Ma hai mai provato poi a circondarla di specchi in modo che questa luce si rifragga su di essi e vedere quanto la stessa luce possa essere più forte, più viva?
Noi siamo quella piccola candela, e noi per primi dobbiamo alimentare tale felicità, ma gli amici, gli affetti, gli amori sono questi specchi che ci aiutano a far si che quest’energia non vada sprecata nel vuoto, far si che non si dissipi senza scopo morendo in breve.

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4 thoughts on “Specchi e candele.

  1. perchè chi conosce i lati negativi della vita arriva molto più in profondità.
    La sua anima si arricchisce, sa pensare molto di più… Si esprime al meglio, ha sfumature da mostrare!
    L’arte viene da questo, no?

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