Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Sulla cultura, sulla perdita della cultura, sulla fede, sui popoli che conquistano altri popoli, su come i popoli dovrebbero fare per mantenere la propria identità.

Tempo di lettura 4 minuti

Si fa un gran parlare di culture che vogliono cannibalizzarne altre, di crocefissi da tenere o togliere, di perdita di identità di conquiste, di scontri culturali, religiosi, di guerre sante e chi si lamenta è ovviamente, giustamente, chi rischia di soccombere.
Ma perché? Se lo chiedono le persone che si lamentano il perché? E Cosa fanno per opporvisi?

Un esempio che mi sembra calzare è l’educazione di un bimbo, o di un ragazzo.
Ci sono infinite cose che attraggono l’attenzione di un bimbo o di un adolescente, molte sono cose positive, molte altre sono cose negative, che appaiono positive per poi rivelarsi pericolose o dannose.
Credo esistano soprattutto due generi di approccio all’educare in una direzione, il primo è quella di vietare ogni incontro con le cose che possono portare sulla “strada sbagliata” la secondo è quello di rafforzare e dare un esempio forte verso la “strada giusta”.
Un esempio stupido ma politicamente pulito può essere la dieta, una persona che vuole dimagrire si troverà tra una torta stupenda e il suo desiderio di dimagrire, quale dei due sceglierà? Credo sia indipendente dal fatto che la torta possa rappresentare un bene o un male ma che dipenda soprattutto da quanto forte e importante sia la cosa che ha fatto scegliere di prendere la via della dieta.
Oppure si poteva nascondere la torta, fino a incontrare quella dopo, o quella dopo ancora, o comunque avere così voglia da cercare di trovare dove sia stata nascosta.

Viviamo attualmente in un mondo che è fortemente destabilizzato per via dei valori, per via della possibilità di progettarsi, di fare da se la propria strada, di riconoscersi in qualcosa di forte, di sentirsi stabili nelle decisioni mentre tutto il resto attorno ruota, cambia in base al vento, alla luna o a qualsivoglia moda. Ma l’uomo, soprattutto l’uomo meno forte e sicuro ha bisogno di una direzione, ha bisogno di un esempio da seguire, ha bisogno di una strada credibile e chiara, una strada che gli dia la forza di alzarsi quando cade perché conscio della poppai direzione. Si può vivere dispersi a casaccio, si ma solo per qualche tempo.
Anche chi vive alla giornata alla fine sceglie dei valori, delle cose in cui credere, delle cose che forse servono anche solo per giustificarsi ma segue una direzione.

Sono molte le culture che cambiano in tutto questo, in passato nel nostro territorio la chiesa rappresentava probabilmente l’esempio più forte da seguire, quello che dava una direzione certa e chiara almeno per i tempi, poi vi fu il fascismo, quali esempi più grandi di direzione da seguire? Di gruppo di cui riconoscersi parte, nel bene e nel male?
Negli anni sessanta e settanta ci sono stati i movimenti popolari, altro grande movimento, esempio, struttura, gruppo di cui si poteva far parte, in cui si poteva credere, o a cui si poteva opporsi.
Sempre di qua o di là.
A quel punto, tu potevi essere da una parte o dall’altra e quale era il tuo ruolo? Portare avanti con convinzione il tuo credo, i tuoi valori e con questo esempio convincere più persone possibile a seguire la tua strada, che fosse l’una o che fosse l’altra.

Al giorno d’oggi questo sembra sempre meno presente la massa è appiattita e la propria idea la si porta avanti contro o a favore di quel personaggio del grande fratello o di qualche programma della De Filippi, personaggio che l’anno prossimo sarà un altro e di quello di quest’anno non se ne parlerà più gran che.

E questo sfortunatamente vale per tutti e per tutto, non ha più senso identificarsi in un partito politico perché i partiti non hanno un minimo di credibilità, non ha senso credere in nulla perché nulla ha esempi davvero forti.

E così arrivano altre culture più forti e piano piano ci “conquistano” come è stato quando noi in passato abbiamo conquistato il mondo.
E questo perché?
Perché all’epoca eravamo noi quelli convinti, quelli forti di ideali in cui credere, ora sono gli altri.

Mi guardo attorno e vedo gente che protesta per una croce o per un minareto e poi non va neppure in chiesa, e poi quando gli chiedi “domenica mattina vai a messa?” ti risponde “no guarda, ieri sera ho bevuto troppo e me ne sto a letto”.
Vogliamo salvare la nostra cultura ma non ci crediamo, vogliamo salvare i nostri valori ma non li sappiamo portare avanti, spesso addirittura ce ne vergognamo, e poi abbiamo il coraggio di lamentarci se ci “conquistano”?

Una persona in preda all’insicurezza che i media e il mondo ci propinano, vuoi per mancanza effettiva di cultura, vuoi per il periodo economicamente buio, vuoi per il periodo politicamente buio come può seguire noi, il nostro esempio se noi stessi non abbiamo cultura, non crediamo in quello che diciamo, non portiamo le nostre idee ma le nascondiamo vergognandocene? Seguiranno noi o una cultura più forte, più decisa tanto da perdere la vita per le proprie condizioni?
Dove sono finiti i nostri martiri, i nostri eroi? Se ne stanno tutti in Afghanistan con i Carabinieri perché noi preferiamo starcene sul divano o forse dovremmo iniziare noi ad essere i nostri testimoni, a lottare per ciò che siamo, a mostrare ciò che siamo così che qualcuno ci possa seguire?
Preferiamo che sia qualcun’altra a predicare, a perderci la faccia, ad essere deriso perché noi non lo difendiamo se non dicendo sommessamente “sissi ha ragione”. E non è votando per avere una croce nelle scuole che si darà un esempio ai nostri ragazzi, o vietando i minareti.
Da che mondo è mondo qualsiasi cosa venga bandita o vietata acquista maggior forza, maggior credibilità in relazione a quanto i suoi testimoni continueranno a perseverare col loro esempio, il proibizionismo non ha mai portato i risultati sperati se la cosa proibita è inseguita con forza, l’unica cosa che può portare lontano da qualcosa è dare l’esempio opposto, mostrare come sia credibile, forte, vero e soprattutto coerente quello in cui crediamo.

Qual’è la cultura che non vogliamo perdere? Perché se sono i musei e i quadri e i libri di Dante… beh, cose stupende ma tranquilli non li perderemo, se invece è qualcosa di più, qualcosa di diverso, beh dimostriamolo, portiamo avanti questi valori, queste idee, con forza, con coerenza.
Qualcuno presto o tardi ci seguirà, come noi abbiamo seguito chi ci ha preceduto.

Questo blog non è solo sull'Uso Consapevole Delle Tecnologie

Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
Politica è essere o non essere razzisti, essere o non essere a favore dei diritti e delle libertà, politica è scegliere di buttare per terra una cartaccia o di raccoglierla e metterla in un cestino della differenziata, politica è scegliere tra accogliere o discriminare, sono tutte cose che non sono di destra o di sinistra, che non dovrebbero appartenere a l’uno o all’altra fazione politica. Sono “cosa pubblica”, sono bene pubblico.
Qui puoi leggere di più sulla mia idea di politica

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per essere avvisato quando verranno create nuove pagine o eventi su staipa.it

Unisciti a 709 altri iscritti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *