Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Luce Chiara

Luce Chiara
15/02/2009

Osservo il tuo sguardo
lucido di lacrime
gioia
comprensione
sogni
osservo il tuo sguardo che osserva a sua volta
dentro te
come fosse dentro me osservarti

E poi…
e poi d’un tratto dal banale si entra in qualcosa che è nubi
ed è cielo ed è montagna e i fiori che la popolano
e luci
e colori
e neve
e prati
e tutto
e tutto ciò che è contraddizione stessa del tutto
tutto e ciò che ancora si scontra con l’esistenza
e ciò che non esiste si trova ad essere tutto ciò che è e che ha senso
tutto ciò che credevo realtà si capovolge
tutto ciò che un giorno prima era il mio essere diviene il non essere, il perdere me stesso
tutto ciò che era il mio fuggire diviene il mio divenire
d’un tratto il cielo diventa mare e il mare cielo,
la terra innevata diviene nube bianca, le rosse nubi fiori, i fiori stelle
ed io a testa in giù cammino sulle mani e rido,
rido ancora un po’ prima di saltare verso un cielo di nubi sparse,
prima di saltare tra fiori e stelle
e foglie e lucciole che erano prima stelle
e farfalle che eran prima foglie
e immagini di quadri che ora sono realtà e luoghi divenuti immagini
e sogni.

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"Il Cammino dell'uomo" – Martin Buber (post modificato)

“Il Cammino dell’uomo”, tratto da una conferenza del 1947 del filosofo Martin Buber (ebreo, vissuto in Austria, Ucraina, Germania, e Israele, morto a Gerusalemme nel 1965), è un piccolo libricino di circa sessanta pagine, in cui l’autore commenta alcuni insegnamenti chassidici, parlando di spiritualità con stile esemplarmente semplice.

Questo libro mi è stato regalato qualche settimana fa da una carissima amica che tanti anni fa era la mia animatrice del gruppo giovani, lo ritengo davvero bellissismo, tra l’altro a me piace molto il tipico modo di scrivere ebraico in cui vengono spesso aneddoti interessanti e ricchi di saggezza.
Come lascia intendere il titolo parla del cammino dell’uomo, aiuta a chiedersi “dove sono?” e a capire come ogni singola persona sia importante per quello che è.

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Qualche volta mi sento da solo e mi sembra di averti vicino a me

Qualche Volta (da Un Mondo Perfetto)

Qualche volta rimango sveglia e ch’è la notte che mi porta con se
qualche volta mi viene voglia di fare un giro senza un perché
Qualche volta penso e ripenso a cosa in fondo ho sbagliato con te
qualche volta mi prende così… ma no…

Qualche volta cammino per strada e cerco un posto tutto per me
qualche volta in certi locali mi perdo dentro al fumo che c’è
qualche volta mi metto a

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Il cammino.

La vita.
Non è forse un cammino, interiore ed esteriore?
Oggi, ieri, ho camminato molto, viaggio esteriore ed interiore.
Con amici.
La fatica, il sudore che scende, la tua acqua che finisce, un amico ti porge la sua, e si riprende, ancora, in salita, dove non vedi nulla, dove pian piano cominci a veder e il panorama di ciò che hai passato dietro, dove poi cominci a veder finalmente una meta.
E poi sei lì. Chi ha camminato sul serio e faticato, chi per un motivo o l’alto ha preso la seggiovia, che importa?
Sei lì, lassù. E con gli altri puoi ridere del mondo, di quei puntini accaldati che neppure riesci a scorgere là lontano, tra il lago ed altri monti, nella pianura sconfinata, ovunque attorno a te, ma sotto di te.
E osservare lontano il mondo che hai abbandonato, almeno per un po’, osservarlo con attorno Il “Nessun dorma” che impera.


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