“L’istanza di scarcerazione è andata a buon fine”
Me lo ha detto così, me lo ha detto. Senza nessun preambolo. Si è presentato al colloquio e mi ha detto che sarei presto uscito.
“Ma che cazzo dici?” risposi.
“Sì, insomma verrai rilasciato a breve”
“Ma perché? Non ti ho chiesto io di farlo che cazzo di avvocato sei se non fai quello che dico?”
“Cercare di farti allungare la pena? Allo stato delle cose non sarebbe neppure possibile, e poi è ridicolo io i miei clienti li devo difendere non incastrare peggio di quello che sono, che figura ci farei? Non troverai mai un avvocato disposto a lavorare per farti peggiorare volutamente la pena!”
“Non è possibile… sei un folle.”
“Vedrai che quando respirerai l’aria di fuori mi ringrazierai”.
Stava sorridendo.
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Tag: giustizia
È mozione
Lo so che sono sensazioni che ogni umano ha provato nella sua vita. Per voi sono probabilmente
cose di una banalità sconfinata, ma non per me.
Lo capisci perché non mi sono mai sentito uno di voi?
Io non avevo mai provato prima di ieri la sensazione della pelle che per un contatto casuale si sveglia e innalza come una ola di infiniti omini elettrizzati, o se l’avevo mai provata è rimasta perduta nei ricordi di vite passate, non avevo mai provato la rabbia che ti fa ruggire e dare zampate come un leone per difendere qualcosa che non ti appartiene solo per la giustizia o la difesa di un bisogno altrui, né la paura.
La paura. Quanto è bella la paura? La paura di iniziare, quella di finire, la paura di fare la cosa sbagliata. Io non sapevo cosa sono, non le avevo mai provate tutte queste cose che per te sono banali, che per te sono alla base dell’essere umano, dell’essere un essere umano.
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Giustizia (stralcio di romanzo)
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Passai la notte stranamente rilassato, non rivedevo i miei giorni passati, non soffrivo pentendomi, la vissi come una notte normale, come se nulla di diverso dal solito dovesse accadere.
Oggi è il giorno in cui mi uccideranno, la stanza in cui mi trovo è bianca, come il tunnel che si dice ci sia dopo la morte, ma ora sono ancora prima, sono ancora di qua.
L’infermiere è arrivato a prelevarmi, mi chiedo a cosa serva un infermiere, a cosa servano medici, aghi sterilizzati e quant’altro quando sappiamo benissimo che non morirò prendendo qualche malattia.
Il buco per l’ago nella vena potrebbe prenderlo anche mia mamma, non mi sono mai drogato e le mie vene sono sane e ben visibili.
Non avrei mai pensato di fare queste considerazioni a pochi metri dal patibolo ma che vuoi, alla fine non c’è molto altro da pensare. Colpevole? Lo sono.
Pentito?
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Lettera da capo scout a capo scout
Nota del 01/02/2016:
Questo post sta acquistando una inaspettata notorietà e la quantità di visite che riceve è in fortissimo aumento, ci tengo a specificare che tale riflessione è indirizzata ai capi facenti parte dell’associazione Agesci ma non all’istituzione Agesci che come tale non credo possa ad oggi schierarsi pubblicamente su questi temi senza una discussione interna. Non vuole per tanto essere sprono per chi sostiene campagne denigratorie nei confronti della stessa, ma tuttalpiù per chi ne promuova una discussione interna che non passi dai media.
Ringrazio per i commenti ricevuti (che non pubblicherò per evitare l’alimentazione di polemiche) nel bene e nel male e ricordo a chi mi accusa di mantenere l’anonimato che in questo blog non ho mai nascosto il mio nome, e vi si trovano agevolmente le mie generalità.
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"La sinistra in passato viveva grazie ai rubli sporchi di sangue dell'Unione Sovietica"
6 Febbraio 2009
“Non c’è e non c’è mai stata una loro presunta superiorità morale. La sinistra in passato viveva grazie ai rubli sporchi di sangue dell’Unione Sovietica”
-Silvio Berlusconi-
“la Costituzione è «una legge fatta molti anni fa sotto l’influsso di una fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come un modello”
-Silvio Berlusconi-
Hai ragione mio presidente!
E i comunisti
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La mia città tra politica e rabbia.
Sui fatti recentemente accaduti a Verona, sulla violenza, sulla violenza politica o meno in particolare è tempo che volevo scrivere.
Non c’è più l’impeto di rabbia che avevo qualche giorno fa ogni volta che sentivo un servizio al telegiornale, o che leggevo un articolo sui giornali.
Verona Violenta. Si. Temo sia vero.
Verona Fascista. Si. Forse è anche questo in parte.
Violenza Fascista. No.
Questo no.
Si, è vero, è vero, non era il primo pestaggio a Verona in pieno centro, è vero, non era neppure il primo pestaggio di persone “vestite male” in centro, ce ne sono e non pochi, conosco diverse persone che ne hanno subito, è vero. In quante altre città accade questo? Sinceramente non lo so, ho sentito dire che a Bologna succeda che venga picchiata della gente vestita bene, ho sentito dire che nei sobborghi di Milano o di Torino sia facile essere assaliti (…si ok magari non è propriamente il centro)… non lo so non mi importa a dire il vero perché la mia città è Verona e in primo luogo mi piacerebbe migliorasse il luogo dove vivo.
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V per Vendetta.
“V per Vendetta”. Un titolo che non mi è piaciuto. L’idea che da è quella del film tamarro alla XXX in cui se una macchina va addosso a un cassonetto esplode. Così ho deciso di non andarlo a vedere. Invece, complice un brano della colonna sonora e diversi altri dettagli mi è stato consigliato da una persona che non poteva non essere certa mi sarebbe piaciuto.
Raramente sono così preso da un film al cinema di questi tempi eppure…
V per Vendetta è tratto dall’omonimo fumetto di Alan Moore, illustrato da David Lloyd pubblicato nella prima metà degli anni 80. La storia
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