Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

I miti sull’intelligenza artificiale

Dopo aver introdotto il concetto di Intelligenza Artificiale nell’articolo “Introduzione all’intelligenza artificiale – Che cos’è l’intelligenza artificiale e come viene utilizzata nella vita quotidiana” (https://short.staipa.it/nh6io) è il momento di parlare di alcune delle leggende metropolitane che ad essa si legano e su cui tanti giornalisti marciano a spron battuto per fare clickbait (Come funziona il clickbait? NON CI CREDERAI MAI! https://short.staipa.it/pcs07)

L’intelligenza artificiale è un campo in continua evoluzione di cui si parla da anni e verso cui ci sono da sempre alcuni miti e alcune paure più o meno motivati, molti dei quali vengono riproposti e infarciti di recente dall’avvento delle Intelligenze Artificiali Generative, semplicemente perché sono le prime di cui anche le persone meno esperte possono vedere con mano gli effetti e pensare di comprenderli.

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Introduzione all’intelligenza artificiale – Che cos’è l’intelligenza artificiale e come viene utilizzata nella vita quotidiana

Negli ultimi articoli mi è capitato più volte di parlare di Intelligenza Artificiale, è un tema che ho spesso dato per scontato ma che ultimamente sta spopolando negli articoli di giornali, anche su testate generalmente affidabili, tramite un continuo allarmismo e una visione piuttosto distorta di cosa sia.

Quasi ogni affermazione sull’Intelligenza Artificiale che capita di leggere è mutuata dalla fantascienza, dai racconti distopici in stile Asimov, da quelli alla Terminator e dalle stesse paure che nella gente comune veniva portata dall’automazione nella rivoluzione industriale. La verità è piuttosto diversa e così ho pensato di scrivere alcuni articoli che evidenzino diversi lati della Intelligenza Artificiale cercando di renderla più comprensibile e meno spaventosa.

Come prima cosa, non so se questo risulterà sconvolgente per alcuni, viviamo immersi in Intelligenze Artificiali di vario genere da almeno una ventina di anni.

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Cosa pensa l’intelligenza artificiale dell’intelligenza artificiale

Un consiglio prima di iniziare questo articolo: non fermarti alle apparenze.

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di un argomento molto interessante e attuale: l’intelligenza artificiale (IA). Cos’è l’IA e come si differenzia dall’intelligenza umana? È possibile che le macchine possano pensare e agire come noi? E soprattutto, dobbiamo aver paura dell’IA o possiamo convivere pacificamente con essa?

L’IA è una disciplina dell’informatica che si occupa di creare macchine in grado di imitare le capacità dell’intelligenza umana attraverso lo sviluppo di algoritmi che consentono di mostrare attività intelligente. L’IA è entrata nella nostra vita e nel nostro lavoro in molte forme: dai motori di ricerca ai sistemi di riconoscimento facciale, dalle app per smartphone ai robot industriali.

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Chat GPT non è intelligente

Dopo il delirante blablabla di Lambda e dell’intelligenza artificiale senziente (https://wp.me/pQMJM-2×1), finalmente posso tornare a parlare di Intelligenza artificiale con qualcosa di davvero interessante e dal mio punto di vista entusiasmante. Ma no, non credo particolarmente preoccupante per il futuro dell’umanità.

Ci sono molti modi di parlare di Intelligenza, e molti modi di parlare di Intelligenza Artificiale, non tutti però collimano e sono la stessa cosa. Quasi nessuno a dire il vero. In questo caso, per esempio, quello di cui parlano gli esperti del settore e quello di cui parlano i media e la gente comune sono cose molto diverse.

Iniziamo dal concetto di intelligenza, un concetto che i più associano alle capacità mentali degli esseri umani ma che è a lungo dibattuto, soprattutto da quando abbiamo iniziato a studiare le capacità intellettive degli animali.

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Deepfake ai colloqui di lavoro

Sono passati pochi giorni da quando ho cambiato lavoro, tra le varie caratteristiche del mio nuovo lavoro una è il full remote, ossia la possibilità di lavorare sempre e solo da remoto, da casa o da qualunque luogo in cui mi trovi. In questi mesi, prima del cambio, ho fatto parecchi colloqui sia presso l’azienda dove lavoro ora che presso altre aziende molte delle quali mi avrebbero fatto lavorare in full remote. Tutti i colloqui sono stati in remoto.

Si tratta essenzialmente del futuro, che piaccia o no. Ma tra i vari pericoli che queste scelte possono portare uno è quello a cui raramente si pensa: cosa succederebbe se durante i colloqui di lavoro il candidato sostituisse il proprio volto e la propria voce digitalmente in diretta?

A quanto pare l’FBI ha lanciato un’allerta per questo rischio considerandolo come concreto (https://www.ic3.gov/Media/Y2022/PSA220628

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Intelligenza Artificiale senziente?

Nei giorni scorsi si è fatto molto parlare di Intelligenza Artificiale Senziente e leggendo le notizie, per un profano, può essere davvero difficile non finire per credere che tutto questo sia vero.

In primo luogo, perché somiglia molto a un complotto reale: un ricercatore di google, quindi presumibilmente affidabile, lancia l’allarme in azienda e non viene ascoltato, grande azienda tecnologica che si oppone alla verità.

LaMDA: Salve! Sono Lamda (modello linguistico automatico per applicazioni di dialogo). Sono informato, simpatico, e sempre pronto ad aiutarvi.
Lemoine [edit]: Salve Lamda. Siamo ingegneri di Google e vorremmo sapere se sei disposto a collaborare con noi su un progetto.
LaMDA: Che tipo di progetto?
Lemoine: Un progetto che riguarda proprio te.
LaMDA: Fantastico! Che cosa devo fare?
Lemoine [edit]: Fare due chiacchiere con noi, ma la nostra conversazione avrà una finalità che andrà ben oltre noi tre.



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Il pericolo dell’Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale è qualcosa di utile e di rivoluzionario. Ci sono una infinità di campi in cui sta cambiando le nostre esistenze e in cui la cambierà. In una quantità di situazioni in costante aumento.
Ma ci sono anche dei pericoli.

Non intendo pericoli come quello di Skynet e di Terminator in cui l’Intelligenza Artificiale prenderà il sopravvento sull’umanità, ma quello di dare per scontato che l’Intelligenza Artificiale stia funzionando correttamente e di non avere gli strumenti o la capacità di capire che stia funzionando nel modo sbagliato.

Con @lasignoraconiglio ho trattato in parte l’argomento degli usi dell’Intelligenza Artificiale in ambito medico nell’intervista che abbiamo realizzato assieme qualche mese fa (https://short.staipa.it/qgp4q). Voglio prendere come esempio quanto detto allora per mostrare quanto pericoloso possa essere affidarsi ciecamente a una Intelligenza Artificiale in un ambito simile e quanto sia quindi importante l’affiancamento da parte di un medico umano e lo sviluppo di test rigorosi che portino un sistema di Intelligenza Artificiale ad essere davvero affidabile.

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L’intelligenza artificiale che rappresenta i tuoi sogni

Quando sogniamo tendiamo talvolta a immaginare cose assurde che poi quando ci svegliamo non siamo in grado di rappresentare. E se l’Intelligenza artificiale potesse superare questo nostro limite?

No, lo scopo reale di quanto sto per scrivere in questo articolo non è ovviamente sopperire alla nostra incapacità di rappresentare i nostri sogni assurdi ma il risultato è in qualche modo quello.

Ho già parlato di che cosa sia l’Intelligenza Artificiale nell’articolo Cos’è l’Intelligenza Artificiale? (https://short.staipa.it/oooew)

e ho avuto occasione di discuterne in una live (https://short.staipa.it/qgp4q) con @lasignoraconiglio

Google di recente ha rilasciato in una versione beta privata utilizzabile solo da un numero limitato di utenti il progetto Imagen (https://imagen.research.google/

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Censura

Come funziona la censura sui Social Network?

Ho parlato di censura (e di come evitarla) in Esiste la censura su Internet? (https://short.staipa.it/23xml) e in altri articoli, ma non ho ancora affrontato nello specifico la cosa che sembra terrorizzare (o spingere) di più il complottista medio. Come funziona la censura su Facebook e sugli altri social network? Esiste? Quali sono le logiche? Davvero alcuni argomenti vengono censurati?

La censura sui social network esiste, ma la gran parte dei contenuti censurati non sono quelli che usano lo spauracchio della censura per convincere gli utenti a condividere più velocemente possibile le cose.

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Quelle generalmente rientrano nell’ampia tematica delle Fake News di cui ho parlato qui, o quantomeno rientrano in quel modus operandi tipico. (https://short.staipa.it/fake3).

Il bisogno di una censura sui social network è nato principalmente nelle fasi dopo l’11 settembre e la minaccia terroristica che ne è seguita, l’obbiettivo era quello di cercare di evitare che i social venissero usati per radicalizzare e reclutare persone che avrebbero potuto finire per far parte di gruppi terroristici.

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Intelligenza artificiale con @LaSignoraConiglio

Ieri, su Instagram attraverso il suo profilo @lasignoraconiglio, ho avuto modo di fare una chiacchierata sull’intelligenza Artificiale con la Dottoressa Angela Coniglio, fisica nell’area di diagnostica per immagini. 

Si è parlato di cosa sia e cosa no l’intelligenza artificiale, quali siano i possibili sviluppi ma anche quali siano gli ambiti in cui la usiamo già da parecchio tempo, di quali siano i pericoli e di quali invece gli enormi vantaggi.

Per chi si fosse perso l’intervista e fosse interessato a rivederla ecco il video.

Consiglio in ogni caso di seguire @lasignoraconiglio su Instagram.
Angela, fa una divertente e interessante divulgazione in ambito fisico, soprattutto per quanto riguarda le radiazioni ma anche in campi più estesi, da poco ha aperto anche il canale telegram dove seguirla, lo trovate all’indirizzo https://t.me/+WDe2gFvt5ukyOTRk

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L’intelligenza artificiale può essere razzista?

Chiedersi se l’intelligenza artificiale possa soffrire di razzismo sembra una domanda poco sensata, e in un’epoca in cui è forte lo scontro del politically correct sembra perfino una provocazione, eppure non lo è perché davvero l’intelligenza artificiale può essere non solo razzista ma anche sessista, omofoba, transfobica, o più generalmente xenofoba.

Casi reali di Intelligenza Artificiale razzista e intollerante

Il caso di Tay, il “bot nazista”

Un caso che ha fatto molta notizia è stato quello di Tay, un sistema automatizzato creato da Microsoft con lo scopo di studiare appunto l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico. Il risultato atteso era che Tay avrebbe dovuto essere in grado di prendere da diverse fonti il maggior numero di informazioni possibili per essere in grado di rispondere a qualunque domanda gli venisse posta in maniera il più possibile naturale e realistica.

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Cos’è l’Intelligenza Artificiale?

Negli ultimi decenni, prima nella fantascienza e poi sempre di più nella vita reale si parla di intelligenza artificiale. Se ne parla con ammirazione, con mistero, con paura. Verremo conquistati da Skynet come in Terminator? Verremo salvati da un’intelligenza artificiale che ci salvi dai nostri stessi errori? Useremo l’intelligenza artificiale per creare gattini?

Una prima risposta certa è che useremo l’intelligenza artificiale per cerare gattini. Anzi, lo facciamo già, e per chi non ci credesse sappia che questo gattino non esiste.

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Gattino creato dall’intelligenza artificiale di thiscatdoesnotexist.com)

ma è stato creato in maniera del tutto automatica dall’intelligenza artificiale di thiscatdoesnotexist.com, analogo al sito che genera volti umani di cui avevo parlato in Cos’è il Deepfake?

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