Quel fazzoletto Blu e Rosso

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Tempo di lettura 1 minuto

Eppure quel pezzo di stoffa Blu e Rosso, quel fazzoletto al collo ancora mi emoziona, ancora mi fa scender le lacrime, ancora lo sento il mio.
Mio.
Casa, vita, esperienza.
E mi guardo, abbasso lo sguardo e guardo cosa mi trovo al collo. Non è la stessa cosa, non lo è.
Non è mio questo, non lo è mai stato.
Teatro di ricordi da ormai quindici anni ad oggi, amici, affetti, qualcuno tenuto anche nascosto, ricordi, si ma non è il mio, non è quel che è stato la mia vita.
Non è quel che sono ma un ripiego di fortuna, anche se il miglior ripiego un ripiego.
Ed ancora nel canto scende una lacrima non vista come ad ogni volta in quel canto, mi giro e osservo chi al collo ha la mia vita, chi ha preso il posto che forse doveva essere il mio e gli auguro buona fortuna, gli auguro ogni bene… si ma… ma se fossi io lì? Forse non farei così bene o forse si, ma sarei dove mi sento d’essere.
Sarei Lì.

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3 risposte a “Quel fazzoletto Blu e Rosso”

  1. Avatar The Magik Freiheit

    Blu e giallo, il mio.
    Il mio è sporco, lacero, ma so che al mio collo fa un figurone. Parla di me. Trasuda me.
    …e sì… anche io mi commuovo. Da morire.

  2. Avatar Stefano
    Stefano

    si, ma quello che porto al collo io è solo blu.
    Ed è nuovo.
    E non racconta nulla se non con i porta fazzolettoni che lo adornano.

  3. Avatar The Magik Freiheit

    _tutto quello che indossi racconta una storia. Foss’anche la storia di un cambiamento.

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Adesso so che quel giorno Novecento aveva deciso di sedersi davanti ai tasti bianchi e neri della sua vita e di iniziare a suonare una musica assurda e geniale, complicata ma bella, la più grande di tutte. E che su quella musica avrebbe ballato quel che rimaneva dei suoi anni. E che mai più sarebbe stato infelice.Alessandro Baricco
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