Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Racconti

Fumo

“Ricorda di quando iniziò ad avere queste fantasie?” Fantasie? “Si, omicidi morti, cose di questo genere” Io non ho di queste fantasie, e soprattutto non vedo perché dovrei averne, al limite ho fatto qualche sogno, poco altro. “Bene, ricorda quando è iniziata questa sua ossessione, questa serie di sogni, questo suo pensare alla morte di donne?” Non credo di esserne ossessionato, nel modo più assoluto, mi capita qualche volta di pensarci, si come può capitare di pensare nuda una bella donna che passa, ma non direi di esserne ossessionato oContinua a leggere…Fumo

Avanti

Non è necessario siano dodici i gradi,è l’umidità che conta,il vento e l’aria elettrica di ora,sono le sere in cui non c’è davvero freddo ma senti comunque i brividi,che ti verrebbero anche se ti coprissi,che mentre sei fermo a fare benzina o passeggi con un gelato in mano senti gli oggetti tintinnaree ti guardi attorno come dovesse succedere qualcosa,come se dietro le ombre si potessero nascondere altre ombre,le sere in cui ti siedi in macchina e senti un profumo che non può essere lì come se accanto ci fosse stataContinua a leggere…Avanti

Racconti

Oltre il muro

Non ho voglia di svegliarmi, non credo sia ancora il momento, voglio rimanere ancora qui un po’ nel letto a ricordare la serata di ieri.Quando mi sono vestita per lui e……cos’è successo ieri? Perché non riesco a ricordare?Il letto non è affatto morbido, ed è freddo, ed ho un dolore forte al centro del petto.Dove sono?!Attorno a me buio, non sento il ticchettio della sveglia, ma è qui, la tocco ma sono sul pavimento e attorno sento solo la sveglia che non fa rumore e non sento le fughe delleContinua a leggere…Oltre il muro

Racconti

Oltre il muro del sonno

Quella sera indossavi un vestito nero, un bellissimo vestito nero. Un po’ oscuro forse ma su di te, sulla tua pelle candida, sul tuo corpo non poteva che essere perfetto. Ricordo come fosse oggi i tuoi capelli castano chiari, lisci ma voluminosi scendere fino metà schiena scalati in modo da avere la zona centrale più lunga. Il rosa chiaro della tua pelle spuntare da dietro ai lati dei tuoi capelli dove la maglia finiva con una scollatura larga ma non volgare lasciando immaginare dove la curvatura del tuo collo andava ad attaccarsi alContinua a leggere…Oltre il muro del sonno

Racconti

Navigando

Il turno di lavoro oggi è stato duro, più duro del solito e sento la stanchezza chiudermi gli occhi, apro i finestrini e metto l’aria al massimo per cercare di svegliarmi meglio per questa ultima mezzora di strada e poi potrò infilarmi sotto le coperte. Il termometro indica che fuori ci sono dodici gradi ed io indosso solo la t-shirt dell’Oktoberfest 2011, ottima situazione per svegliarmi fuori un po’.Il navigatore da qualche giorno quando punto casa dopo un po’ sembra impazzire e mi indica un altro luogo, gli altri giorniContinua a leggere…Navigando

Quel tempo, la nebbia, la luna

Una luna fine nel cielo nero e privo di stelle, quasi privo di stelle. Solo una, sempre lei, in basso a destra della Luna. Credo sia Venere probabilmente quindi si, nessuna stella come in quelle notti.Una lieve nebbia e il respiro che si addensa come una nuvola davanti alla mia bocca.Non c’è freddo ma neppure è arrivato il caldo dell’estate.Credo significhi qualcosa mentre dal giardino di casa resto immobile a guardarla.Mi aspetto di vederti arrivare da un moment all’altro ma non guardo, non cerco. Osservo questa luna finissima come un sorrisoContinua a leggere…Quel tempo, la nebbia, la luna

Racconti

Dodici gradi

Era una sera di quelle in cui la temperatura ti fa rabbrividire solo un istante, il respiro si addensava in una piccola nube prima di scomparire quasi improvvisamente, indossavamo tutti maglioncini leggeri o giacche leggere, ed era buio.Moltissimo buio.Ricordo l’aria frizzante di quella sera come fosse oggi, come fosse vera, e ricordo di aver girato la testa incontrando accanto ai miei occhi la mano di mio padre, la presi e la tirai leggermente verso di me, lui sembrava assorto a guardare nella stessa direzione in cui stavo guardando io soloContinua a leggere…Dodici gradi