Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità è indetta dalle Nazioni Unite dal 1981. La Giornata mira ad aumentare la consapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l’impegno per garantire la dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità.
Stiamo facendo poco ancora. Sotto molti punti di vista. A partire dal fatto che la disabilità è ancora nelle nostre barzellette, al fatto che in moltissimi luoghi ci sono grandi difficoltà di accesso per i disabili, assenza di ascensori e di rampe, ma anche al supporto economico a determinate patologie, soprattutto se rare.
Secondo il report delle previsioni demografiche di Istat (https://short.staipa.it/apvvs) nel 2020 la media dell’età degli italiani era di 45.7, nel 2050 sarà di 50.7 anni. Nel 2048 i decessi potrebbero doppiare le nascite (784mila decessi contr 391mila nascite) e nel 2040 10,3 milioni di persone saranno destinate a vivere da sole.

Considerato che con il crescere dell’età cresce anche la probabilità di disabilità tutti noi vivremo una vecchiaia in un paese sovrappopolato di anziani, dove citando il titolo di un film “Non è un paese per vecchi”.
Se per allora non avremo svoltato, non avremo fatto quello che dovevamo fare già decenni fa per i disabili normali, ci finiremo in mezzo tutti. Direi che è un segnale di allarme importante e da non sottovalutare.
Articolo pubblicato in origine il 03/12/2022 @ 09:07
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