Il presente è una lente per il passato.
Accade qualcosa di inaspettato e poi osservi indietro e capisci di essere arrivato lì per una ragione.
In un’improvvisa epifania.
Non era previsto, prevedibile, immaginabile ma improvvisamente tutto quello che era rabbia, sofferenza, perdita di tempo improvvisamente ha una luce diversa. Tempismo. Guardi le cicatrici sulla tua pelle e ne vedi i disegni, le decorazioni in cui si sono trasformate nel tempo, guardi la solitudine e ti accorgi dei progetti scaturiti in quel mentre, guardi i progetti morti e vedi i fiori che ne sono nati dalle marcescenze. Come ad avere inseguito involontariamente una direzione, un vettore, come aver scantonato, corso, voltato, scelto bivi a caso per poi ritrovarti ancora su quella strada, come a guardare la cresta della lunga montagna tortuosa che hai percorso e renderti conto che tutte quelle salite, svolte, discese, dirupi erano un unico organico preciso percorso. Lo hai fatto tu. Non è destino, predeterminazione, è il momento. L’istante che ti sei creato nel tempo tra lo ieri e il domani. Non sei arrivato. Non lo sarai mai, ma oggi, ora, adesso, ogni giorno, ogni istante inizia un percorso nuovo, nuove scelte su quella strada.
Il presente è una lente per il passato, una lente che capirai più avanti quando il futuro sarà presente.
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