Lunedì notte

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Tempo di lettura 1 minuto

Lunedì mattina mentre tornavo da lavoro (alle sette e mezzo del mattino) ho scritto queste parole… poi me ne sono scordato e le ho ritrovate ora.

“Fiori viola un cancello ed un viale alberato.
Casa.
Mi manca quel luogo.
Fiori viola, campanule, e campanelli e tintinnii e suoni brillanti e il caldo di una tisana.
Mi mancano.
Ma qualcosa lontano deve ancora venire,
verrà presto.
O tardi.”

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Disclaimer su racconti e poesie

Tutto ciò che leggi qui dentro è una libera rielaborazione di vissuti, sogni e immaginazioni. Non rispecchia necessariamente la mia realtà. Se chi legge presume di interpretare la mia vera persona, sbaglia. Se chi legge presume che tutto sia inventato, sbaglia parimenti. Se tu che leggi mi conosci, leggimi come leggeresti uno scrittore sconosciuto e non chiederti altro di diverso di ciò che chiederesti di questo.

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Anche qui Dio concede che non manchi l’enigma di vivere. Altrove, senza dubbio, esistono i tramonti. Ma perfino da questo quarto piano sulla città si può pensare all’Infinito. Un infinito con magazzini sottostanti, è vero, ma con stelle all’orizzonte.Fernando Pessoa
Il libro dell’inquietudine

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