La questione è che tu,
-per me-
sei emozione pura.
Come essere legati ad una corda elastica pronti a lanciarsi da un ponte,
come ascoltare un disco inedito dei Pink Floyd da adulto,
come arrivare in vetta dopo giorni di strada e respirarne l’aria.
Premere quell’interruttore,
-spegnere le emozioni dentro di me-
equivale a ignorare quello che sei.
Voltarsi e scendere dalla scaletta,
spegnere lo stereo e mettersi a fare una lavatrice,
dirsi che tutto sommato hai camminato abbastanza e puoi tornare a casa.
Resti lì.
Resti un potenziale inespresso non so neppure se immenso o deludente.
Ma tutto -dentro me- dice che infine quell’uva sarebbe stata acerba.
Nulla disseterebbe di più dell’agresto nell’acqua che bevo.
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