Ed infine ti sei sposata.
Ti sei sposata, col tuo vestito arancio e verde da elfa e lui in grigio con la tuba nera.
Ti sei sposata in quella chiesa dove ho sempre sognato il mio matrimonio, in quella chiesa che per me significa tanto, significa in qualche modo la mia fede, e ricorda il mio essere scout, che è il nostro essere scout.
Ti sei sposata con quel canto d’inizio che è stato come un muro a scontrarsi con il mio essere, e poi un cuscino dolce ad avvolgermi, ad avvolgerci tutti, e poi il caldo di lacrime dolci.
Ti sei sposata e ti penso mentre tornando dal tuo, dal vostro matrimonio ripercorro le nostre, le tue strade d’un tempo. A tratti provo quasi tristezza al pensiero di come fossero nostre, quelle e molte altre cose, e poi ripenso a come fossero invece tue, come fossero in definitiva i tuoi sogni che si realizzano oggi, i tuoi desideri.
Ti sei sposata con un uomo che non ne esistono migliori, ricordo ancora la prima volta in cui abbiamo parlato io e lui. Un grande, un colosso assoluto, grande ancor oggi quando vi hanno chiesto di ritrarvi a vicenda e lui ha disegnato un mare, un sole, la terra, il vento ed ha aggiunto a parole, col suo sorriso, tutto quel che non ci stava sul foglio.
Da inchinarsi e dirgli “sei un signore”.
Andate dunque sulla vostra nave verso nuovi mondi, verso un futuro radioso, rido e piango per te.
Rido e piango si, ed infine ti sei sposata.
Ti sei sposata, col tuo vestito arancio e verde da elfa e lui in grigio con la tuba nera.
Ti sei sposata in quella chiesa dove ho sempre sognato il mio matrimonio, in quella chiesa che per me significa tanto, significa in qualche modo la mia fede, e ricorda il mio essere scout, che è il nostro essere scout.
Ti sei sposata con quel canto d’inizio che è stato come un muro a scontrarsi con il mio essere, e poi un cuscino dolce ad avvolgermi, ad avvolgerci tutti, e poi il caldo di lacrime dolci.
Ti sei sposata e ti penso mentre tornando dal tuo, dal vostro matrimonio ripercorro le nostre, le tue strade d’un tempo. A tratti provo quasi tristezza al pensiero di come fossero nostre, quelle e molte altre cose, e poi ripenso a come fossero invece tue, come fossero in definitiva i tuoi sogni che si realizzano oggi, i tuoi desideri.
Ti sei sposata con un uomo che non ne esistono migliori, ricordo ancora la prima volta in cui abbiamo parlato io e lui. Un grande, un colosso assoluto, grande ancor oggi quando vi hanno chiesto di ritrarvi a vicenda e lui ha disegnato un mare, un sole, la terra, il vento ed ha aggiunto a parole, col suo sorriso, tutto quel che non ci stava sul foglio.
Da inchinarsi e dirgli “sei un signore”.
Andate dunque sulla vostra nave verso nuovi mondi, verso un futuro radioso, rido e piango per te.
Rido e piango si, ed infine ti sei sposata.
“Datemi una barca per andare alla ricerca dell’isola sconosciuta”
“Che isola sconosciuta?”
“L’isola sconosciuta”
“Isole sconosciute non ce ne sono più”
“Chi ve l’ha detto che isole sconosciute non ce ne sono più?”
“Sono tutte sulle carte!”
“Sulle carte geografiche ci sono soltanto le isole conosciute!”
“E qual è quest’isola sconosciuta di cui volete andare in cerca?”
“Se ve lo potessi dire allora non sarebbe sconosciuta”
“Che isola sconosciuta?”
“L’isola sconosciuta”
“Isole sconosciute non ce ne sono più”
“Chi ve l’ha detto che isole sconosciute non ce ne sono più?”
“Sono tutte sulle carte!”
“Sulle carte geografiche ci sono soltanto le isole conosciute!”
“E qual è quest’isola sconosciuta di cui volete andare in cerca?”
“Se ve lo potessi dire allora non sarebbe sconosciuta”
Il racconto dell’isola sconosciuta / José Saramago
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