01/12/2007
Zaino
Svuotare lo zaino che gira per casa da settimane,
pronto.
Pronto a partire.
Svuotare lo zaino e rimetterlo a posto,
lo zaino che ho riempito l’ultima definitiva volta prima d’incontrarti.
Ti incontrai e non fu più l’ultima.
Svuoto uno zaino pieno di te.
Pieno di me.
Lo svuoto e resta pieno
di me
di Te.
Resto in attesa però.
Estote parati.
Pullula di anonimi oggi!
(Mary a parte ovviamente)
svuotare uno zaino che resta pieno…grandi parole…
mi piacerebbe che col tuo zaino ti avvicinassi al mio mondo per farti assaggiare il benessere che riesco a provare
è impossibile liberarsi di qualcosa che è dentro di noi, che ci appartiene… soprattutto se non lo si vuole veramente…
In ogni caso per entrambi gli anonimi…. questa poesia ha diversi livelli di lettura, uno superficiale comprensibile ai più, vari meno superficiali, fino ad un livello che solo una singola persona può comprendere, e ad almeno uno comprensibile solo a me.
Forse il più profondo tuttavia sarebbe comprensibile solo a chi fosse stato presente mentre scrivevo, e avrebbe riso un sacco vedendo cosa mi ha ispirato
e scommetto che quello superficiale è quello che ha ispirato i nostri commenti! E chiamalo superficiale!!!! La verità è che quando si legge qualcosa gli si dà una propria interpretazione… quella che più ci appartiene, a prescindere dal reale senso che tu volevi dare… ognuno ha il proprio zaino…
…
Mariachiara, come mai purici?
Mariachiara? Non sono Mariachiara! Purici è il nickname che ha deciso un amico per me!