
Fu così che infine scelse di pugnalarsi nell’unico punto in cui il suo corpo era vulnerabile, non lo fece per morire, ne scelse di voler soffrire per punire una propria scelta od errore.
Si pugnalò nell’unico punto in cui avrebbe potuto creargli dolore, forse morte, e scelse di farlo accanto ad una persona che conosceva appena, una persona di cui aveva però piena fiducia.
“Questo è il più grande dono che possa farti” disse.
“Questo è il dono della conoscenza di ciò che sono, il dono della mia stessa esistenza”
Fu così che scelse di porgergli l’elsa dell’arma.
“Questo è il più grande dono che possa farti” disse.
“Non importa cosa sceglierai di farne”.