Penso ancora alla solitudine. Non la mia ma la sua che mai potrò comprendere o forse tra anni, tanti anni, anni che forse mai raggiungerò o che mai raggiungerò così o che forse mai mi daranno da provare fatti simili.
Penso alla sua solitudine, a chi resta e a chi va, e penso a fatti recenti che hanno cambiato la storia di una città lasciandola sostanzialmente identica a ciò che è sempre stata, a ciò che sarà ma mettendoci solo un punto esclamativo accanto.
Penso alle loro solitudini, penso alle mie lontane eppur forti.
Chi può davvero dire di star male, o chi davvero può dire che stia male un altro, che sia solo. Esiste sempre qualcosa di più, qualcosa di meno, qualcosa di diverso.
Esiste sempre qualcosa che va al di là , che trascende.
Esiste qualcosa che ci unisce. Esiste qualcosa che ci divide. A volte scelte, fatti, incombenze.
Ci si unisce, ci si divide, avvicina, allontana.
Eppure mai siamo davvero distanti -e forse mai vicini- quanto crediamo.
Penso alla sua solitudine, a chi resta e a chi va, e penso a fatti recenti che hanno cambiato la storia di una città lasciandola sostanzialmente identica a ciò che è sempre stata, a ciò che sarà ma mettendoci solo un punto esclamativo accanto.
Penso alle loro solitudini, penso alle mie lontane eppur forti.
Chi può davvero dire di star male, o chi davvero può dire che stia male un altro, che sia solo. Esiste sempre qualcosa di più, qualcosa di meno, qualcosa di diverso.
Esiste sempre qualcosa che va al di là , che trascende.
Esiste qualcosa che ci unisce. Esiste qualcosa che ci divide. A volte scelte, fatti, incombenze.
Ci si unisce, ci si divide, avvicina, allontana.
Eppure mai siamo davvero distanti -e forse mai vicini- quanto crediamo.
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