Credo che l’autunno sia la mia stagione preferita, quella ricca dei colori caldi delle foglie, quella delle piogge fredde che lavano i ricordi lasciandone solo ciò che conta, quella delle prime nebbie dove nascondersi passeggiando lontani dal mondo, quella dove il lago inizia a pulirsi dal turismo e dal plancton diventando azzurro e trasparente, quella in cui posso indossare le camice e il cappotto nero, quella in cui posso andare in montagna e la montagna è solo mia, quella in cui posso correre sotto la pioggia o nella nebbia per le strade attorno a casa, quella in cui ancora dai tempi dell’adolescenza iniziava un nuovo anno, nuove speranze, nuovi sogni, nuove esperienze, una nuova vita.
Credo che l’autunno sia la stagione più evocativa di momenti, sogni, desideri senza le delusioni che può dare l’estate, senza il fermento della primavera, senza la stabilità dell’inverno.
Credo che l’autunno sia la mia stagione, senza le malinconie di cui la letteratura e l’immaginario lo caricano, ma con la bellezza insita nella natura stessa.