Mi è capitato in questi giorni di essere interpellato sulla mia idea di amore.
Credevo di averne scritto esaustivamente in passato, ma cercando ho scoperto di non averlo fatto, o di aver perso dove ne avevo scritto.
Oggi un uomo che parla della propria idea di amore viene sicuramente preso per debole, stupido, sentimentale. Non si parla di amore, è diventato tabù tra gli adulti, come ridotto ad una esperienza adolescenziale.
L’amore adulto dovrebbe essere una mera scelta, un contratto, qualcosa di freddo e calcolato?
Credo nell’amore. Ma non credo che l’amore sia solo un sentimento.
Credo che l’amore sia per sempre, ma che non sempre il sentimento lo sia.
Credo che l’amore sia una scelta ed al contempo un accadimento.
Sono una persona discretamente facile all’infatuazione, ma difficile all’amore, non dico spesso le parole tanto desiderate da un’aspirante amata, non dico spesso “ti amo”, credo che vi sia un rischio di inflazione dell’affermazione, credo che a ripeterlo, ripeterlo, e ripeterlo ancora perda ogni valore.
Come l’inglese “I Love You” usato ed abusato tanto da perdere per noi significato.
Se arrivo a dire “ti amo” quell’amore è per sempre, non ho mai smesso di amare, non ho mai smesso di essere disposto a dare la vita per chi amo, in modi diversi, talvolta dare la vita significa anche lasciare andare.
Trovo che amare e desiderare il possesso siano due cose estremamente distanti e slegate, non necessariamente complementari, non necessariamente opposte, non necessariamente unite o disgiunte.
Ma forse ora è il momento di esprimere più chiaramente il mio concetto di amore.
L’esempio che prendo in genere è quello della madre. Non esistono molte forme di amore più genuine e forti di quelle della madre che ha generato un figlio, vi è un legame immenso infinito, inscindibile. Ma il figlio può essere cattivo, crudele, fare del male alla propria madre. Lei non cesserà di amarlo, ma non necessariamente proverà sentimenti positivi. Arriverò forse perfino ad odiarlo pur continuando ad amarlo, a volere il suo bene.
Un altro esempio, per chi crede almeno è l’immagine di Cristo sulla croce. Non credo che avesse sentimenti benevolenti nei confronti di chi lo fustigava, di chi gli sputava, gli lanciava pietre, lo insultava.
Ma amava sempre e comunque, indipendentemente dai sentimenti.
Credo che l’amore non sia una scelta da rinnovare ogni giorno ma una scelta che nasce da dentro, che appare nel tempo e che crea un legame, anche se mono direzionale, inscindibile.
Almeno per me è così.
Posso amare e al contempo essere consapevole che una persona non può vivere a contatto con me, e non provare il desiderio di possederla, di incontrarla, di carezzarla. Ma sarò sempre disposto a fare del mio meglio per la sua felicità, per la sua vita, per il suo essere.
Il sentimento va coltivato ogni giorno, la passione, il desiderio, la voglia di stare assieme ogni mattino deve essere una scelta, un rinnovo una ricerca.
L’amore una volta acceso invece per me è una linea retta infinita verso l’universo.
Immutabile.
Si può amare una persona con cui non si desidera condividere più nulla e proprio per questo nell’amore puro non c’è il bisogno della gelosia.
La gelosia è frutto del desiderio di possessione, che è legittimo, è fondamentale alla passione al desiderio, alla piacevolezza dell’essere.
Ma non all’amore.
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