Qualche tempo fa, qualche settimana, mi è successo un fatto che mi ha colpito, non ne ho ancora scritto, ma leggendo parole di amici ho pensato di condividerlo, chissà che non possa far bene a Erikakela, (eh… Erika è un altra scusami… poi ci sarebbe chi si confonde), alla Ricciolina, e forse ad altri.
Ero sulle piste da sci, anzi ero in baita davanti a un panino con “el pestin”, una birra media e una stecca di cioccolato, ero in momento in cui dovevo prendere una decisione stupida forse ma in qualche modo imbarazzante fatto sta che per questa decisione dovevo afrontar una persona in modo quantomeno strano, non importa cosa e non importa che alla fine io non abbia più avuto modo di farlo perché nel frattempo tra i miei tentennamenti era passato troppo tempo.
Importa il discorso che mi ha fatto un ragazzo, un grande, devo ammetterlo.
Sul tavolo come ho detto tra le altre cose c’era una mia stecca di cioccolato (fondente 95% ovviamente, che non ci sbagliamo, eh??!), mi guarda e dice “Senti, è come se io avessi voglia di un pezzo del tuo cioccolato, ora posso stare qua a chiedermi se ha senso chiedertelo, posso chiedermi come sarebbe il cioccolato e farmi venire ancora più voglia” (mmm ok non riesco a riprodurre il suo discorso, mi sa che lo sto scrivendo un tantino più articolato e meno semplice… ma tantìè e forse ha più senso nell’ottica di quel che mi ha fatto venire in mente di scrivere ora) “posso restare qui a pensarci e sperare che tu me ne offra, e forse me lo offrirai, forse no. Forse non ti verrà in mente. Oppure posso chiedertelo, senti mi daresti un pezzo di cioccolato? e tu puoi darmelo o no, e se mi dici di no che succede? Nulla, semplicemente mi hai detto di no. Magari è l’ultimo pezzetto e mi vergogno a chiederti proprio l’ultimo pezzetto? Perché? Al limite mi dici di no, o forse mi dici guarda non sapevo proprio come finirlo, tieni!” a volte credo dovrebbe essere più così la vita, più semplice. Hai voglia? Tu prova, chiedi. Sulla bibbia sta scritto bussate e vi sarà aperto (LC 11,5-13) bussiamo.
Poi sia quel che deve essere.
Ero sulle piste da sci, anzi ero in baita davanti a un panino con “el pestin”, una birra media e una stecca di cioccolato, ero in momento in cui dovevo prendere una decisione stupida forse ma in qualche modo imbarazzante fatto sta che per questa decisione dovevo afrontar una persona in modo quantomeno strano, non importa cosa e non importa che alla fine io non abbia più avuto modo di farlo perché nel frattempo tra i miei tentennamenti era passato troppo tempo.
Importa il discorso che mi ha fatto un ragazzo, un grande, devo ammetterlo.
Sul tavolo come ho detto tra le altre cose c’era una mia stecca di cioccolato (fondente 95% ovviamente, che non ci sbagliamo, eh??!), mi guarda e dice “Senti, è come se io avessi voglia di un pezzo del tuo cioccolato, ora posso stare qua a chiedermi se ha senso chiedertelo, posso chiedermi come sarebbe il cioccolato e farmi venire ancora più voglia” (mmm ok non riesco a riprodurre il suo discorso, mi sa che lo sto scrivendo un tantino più articolato e meno semplice… ma tantìè e forse ha più senso nell’ottica di quel che mi ha fatto venire in mente di scrivere ora) “posso restare qui a pensarci e sperare che tu me ne offra, e forse me lo offrirai, forse no. Forse non ti verrà in mente. Oppure posso chiedertelo, senti mi daresti un pezzo di cioccolato? e tu puoi darmelo o no, e se mi dici di no che succede? Nulla, semplicemente mi hai detto di no. Magari è l’ultimo pezzetto e mi vergogno a chiederti proprio l’ultimo pezzetto? Perché? Al limite mi dici di no, o forse mi dici guarda non sapevo proprio come finirlo, tieni!” a volte credo dovrebbe essere più così la vita, più semplice. Hai voglia? Tu prova, chiedi. Sulla bibbia sta scritto bussate e vi sarà aperto (LC 11,5-13) bussiamo.
Poi sia quel che deve essere.
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