Fino a qualche anno fa le fake news erano solamente leggende metropolitane. Ne ho analizzato la differenza nell’articolo Come riconoscere una Fake News?
Con l’avvento di Internet e dei social network la situazione però è cambiata e tutto quello che prima era una chiacchierata al bar è diventata progressivamente una forma di propaganda globale che impatta su una grossa fetta di popolazione con risultati allarmanti, soprattutto perché La percezione della realtà nei social è spesso diversa dalla realtà.
Ma chi è che si occupa di mettere in giro e sfruttare questa disinformazione? E soprattutto come viene veicolata?
La comunità no-vax ha superato i 62 milioni di seguaci sulle principali piattaforme social, una quantità di persone in grado di muovere e far fatturare in un anno più di 36 milioni di dollari, e di generare profitti per le grandi aziende tecnologiche che gestiscono i social stessi fino a un miliardo di dollari l’anno. Quelle grandi aziende tecnologiche che spesso o no-vax stessi criticano. In fondo anche loro sono target pubblicitari quanto tutti gli altri utenti.
Sono informazioni che emergono da un’analisi del Center For Countering Digital Hate, Centro per la lotta all’odio digitale: https://counterhate.com/research/the-anti-vaxx-industry/
Uno dei no-vax più famosi a livello internazionale è Robert F. Kennedy Jr, in grado di guadagnare circa 255.000 dollari all’anno come presidente di “Children’s Health Defense”, un’associazione no vax che pubblica in rete messaggi sulla pericolosità dei vaccini sulla salute dei bambini. Probabilmente è stato lui il primo, nel 2015, a paragonare durante un evento promozionale del documentario no-vax “Trace Amounts“, le vaccinazioni all’Olocausto della Seconda guerra mondiale: «This is a holocaust, what this is doing to our country».
Un’altra importante influencer no-vax è Barbara Loe Fisher considerata una dei 12 massimi diffusori mondiali di Fake News. Guadagna più di 55.000 dollari all’anno come presidente del “National Vaccine Information Center”, ben conosciuta anche nel panorama italiano.
Ma non si tratta di singole persone ovviamente, per mantenere una struttura così forte ci sono ramificazioni imprenditoriali, ci sono numerosi dipendenti per ognuna di queste associazioni e il mercato, i clienti vanno mantenuti. Il business è fatto, ora va alimentato per il futuro.
Gli imprenditori no-vax devono aumentare il proprio indotto, per farlo investono in pubblicità sui social arricchendo le aziende tecnologiche, le quali attirano clienti verso gli imprenditori no-vax stessi. Su YouTube, per esempio, ci sono video no-vax che riescono a monetizzare più di 700.000 dollari all’anno in pubblicità, parte di questi guadagni vanno a YouTube stessa, e poco più della metà vanno ai creatori dei video.
Proprio l’avvento dei Social è la cosa che ha reso possibile guadagnare su questo genere di disinformazione, non solo per la grande diffusione ma anche perché non è più necessario vendere libri o documentari e fare capannelli nelle piazze per venderli come veniva fatto in passato. Oggi l’utente legge sui social, vede la pubblicità, fa guadagnare, senza neppure accorgersene. Senza dover tirare fuori apparentemente neanche un centesimo. Ci si può atteggiare da grandi profeti senza scopo di lucro e invece guadagnare dalla monetizzazione dei video.
E la propaganda filo Putiniana? Semplice. L’interesse verso i vaccini con il calare dell’emergenza pandemica rischia di scendere in secondo piano. I grandi guadagni fatti nel periodo pandemico però vanno mantenuti, ci sono strutture, dipendenti, gruppi da continuare ad alimentare ed è così che gli stessi gruppi che prima veicolavano informazioni false sui vaccini hanno iniziato a guardarsi intorno e scegliere il nuovo tema su cui indottrinare. Una guerra in Europa credo che sia il miglior tema possibile dopo la pandemia. E chi è stato semplice da indottrinare in una maniera è probabile sia semplice da indottrinare su altro. E così gli stessi gruppi, gli stessi personaggi, guadagnano sugli stessi utenti cambiando solamente il tema dei video da fargli guardare.
Quello che è importante capire di questi meccanismi è che non c’è dietro una ideologia, c’è dietro un metodo di guadagno ed è conoscendo come si guadagna in rete che diventa facile smascherare chi vuole fregarci. Perché chi prima ci parlava di vaccini oggi dovrebbe parlarci di guerra? Perché dovrebbero farlo gratuitamente con questo fervore? Sta tutto lì probabilmente l’errore. Sembrano gli unici ormai a fare qualcosa con grande fervore, sembrano gli unici a incarnare in qualche modo l’ideale rivoluzionario di chi si sente schiacciato. Ma è così che funziona il mondo di oggi: tu guardi un video, io guadagno, tu guardi i miei siti, io guadagno, tu guardi i miei social, io guadagno.
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