Robert F. Kennedy Jr. è un nome che a molti dirà poco, se non per il suo legame familiare con il più noto ex presidente e il fatto che ora ricopre il ruolo di Segretario della Salute e dei Servizi Umani nella seconda amministrazione Trump.
Ho parlato di lui in passato nell’articolo Come funzionano la propaganda no-vax e quella pro-Putin? (short.staipa.it/snjmt), in quanto fino ad oggi il suo principale ruolo nel mondo è stato quello di guadagnare soldi e consensi diffondendo teorie complottiste, in particolare sui vaccini. Ha costruito un impero sulla disinformazione, cavalcando paura e sospetto, trasformando il dubbio in un’arma contro la scienza e monetizzando attraverso click su centinaia di siti, documentari e libri. Insomma, una vera e propria industria basata sullo screditare i vaccini e la scienza in generale.
Nei giorni scorsi, però, come Segretario della Salute e dei Servizi Umani si è trovato ad affrontare l’epidemia di morbillo che sta facendo vittime proprio negli Stati Uniti. Se le idee su cui ha costruito il suo impero fossero qualcosa in cui crede davvero, qualcosa di cui è profondamente convinto, l’unica soluzione sarebbe stata quella di continuare a perseguirle, sostenendo che il rischio di morte per morbillo fosse minore rispetto a quello della vaccinazione, giusto?
Invece, sembra aver incredibilmente cambiato idea. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Ha detto agli americani di vaccinarsi.
Opportunismo politico? O semplicemente il momento in cui le fake news si scontrano con la realtà ?
Kennedy Jr., erede di una delle famiglie più iconiche della politica americana, avrebbe potuto dedicarsi alla causa pubblica con lo stesso spirito progressista dei suoi antenati. Invece, ha scelto un’altra strada, più facile e più redditizia: diffondere bufale sui vaccini e sulle istituzioni sanitarie.
Per anni ha sostenuto, senza alcuna prova scientifica, che i vaccini causano autismo, che le case farmaceutiche sono coinvolte in complotti per controllare la popolazione, che le malattie infettive non sono così pericolose. E ci ha guadagnato. La sua organizzazione, Children’s Health Defense, ha raccolto milioni di dollari, mentre il suo nome diventava il vessillo della paranoia antivaccinista.
Il punto di svolta arriva con la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti nel 2024, tra l’altro per i Democratici, non per i Repubblicani. Kennedy Jr. ha tentato di presentarsi come il paladino della libertà contro l’”oppressione” delle istituzioni, attraendo complottisti di ogni genere. Dopo il ritiro, ha deciso di girarsi dall’altra parte e appoggiare Trump, il quale, una volta eletto, lo ha messo a capo della sanità , oltre a far uscire gli Stati Uniti dall’OMS.
Poi è accaduto qualcosa di inaspettato. Inaspettato per lui, ovviamente, perché l’OMS lanciava da anni l’allarme sul rischio di recrudescenze del morbillo a causa del calo delle vaccinazioni. Un’epidemia di morbillo ha iniziato a diffondersi in Texas: centinaia di casi, un bambino morto.
Cosa può esserci di più chiaro per dimostrare gli effetti della propaganda no-vax, se non il fatto che quando il numero di vaccinati cala sotto la soglia dell’immunità di gregge, le conseguenze diventano tragiche? L’immunità di gregge è il meccanismo per cui i vaccinati rallentano la diffusione di una malattia a sufficienza da proteggere anche i non vaccinati. Finché c’è, i no-vax possono illudersi che la loro ideologia abbia senso, ma quando non c’è, iniziano i problemi seri.
A meno di tre mesi dal suo insediamento nel nuovo ruolo istituzionale, Kennedy Jr. si trova con le spalle al muro. Non può più negare l’evidenza, non può più giocare con la paura senza pagarne il prezzo. E così, il 2 marzo 2025, il campione dei no-vax pronuncia parole che nessuno si aspettava:
“Bisogna vaccinarsi contro il morbillo.”
Se la situazione non fosse drammatica, ci sarebbe quasi da sorridere al pensiero che la propaganda di Kennedy Jr. sia iniziata proprio con il cosiddetto caso Wakefield (https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Wakefield), dove il grande accusato era proprio il vaccino MPR, quello per morbillo, parotite e rosolia.
Sembra un cerchio che si chiude. E speriamo si chiuda davvero, questa volta.
Bene inteso, questa non è una storia di redenzione, ma di ipocrisia. Kennedy Jr. non ha improvvisamente scoperto la scienza. Ha solo capito che la sua retorica gli si stava rivoltando contro. Come succede a chi ha passato la vita all’opposizione e si trova improvvisamente dall’altra parte, la realtà ha bussato alla porta e non può più essere ignorata.
Ecco il problema delle fake news: sono efficaci finché restano teoria, ma quando impattano la vita reale, quando iniziano a morire bambini, la narrazione si sgretola. Kennedy Jr. ha cavalcato la disinformazione, ma ora ne è rimasto schiacciato.
Per anni, la disinformazione sui vaccini ha fatto danni enormi. Ha minato la fiducia nella scienza, reso più difficile la lotta contro malattie prevenibili e alimentato un clima di sospetto e paura. Kennedy Jr. ha contribuito a tutto questo, e ora cerca di fare marcia indietro.
Il problema è che la scienza non funziona a convenienza. La realtà non si piega alla propaganda. E soprattutto, le vittime delle fake news non possono tornare indietro nel tempo.
Servirà a qualcosa? Difficile dirlo.
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