Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Pensieri Lenti e Veloci

“Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman è un libro che mi ha colpito per i suoi spunti illuminanti. Parlarne in modo sintetico significa inevitabilmente semplificarlo, vista la quantità di informazioni che contiene. Si tratta di una profonda esplorazione della psicologia umana applicata alla decisione.

L’autore, premio Nobel per l’economia, ci guida in un viaggio affascinante dentro la mente umana, mostrandoci come prendiamo decisioni, risolviamo problemi e formuliamo giudizi.

Il libro si occupa di vari aspetti: da come distinguere un’informazione vera da una falsa, a come credere o meno a una storia, a come valutare se un investimento o un rischio siano convenienti, a come si tende a scegliere un candidato politico.

Il fulcro del libro è la contrapposizione tra due sistemi di pensiero: il Sistema 1 e il Sistema 2. Il Sistema 1 è il nostro pensiero automatico, rapido e intuitivo.

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L’Intelligenza artificiale ci mostra un futuro desolante

Negli ultimi tempi chiunque parla di Intelligenza Artificiale, perfino io, il grosso problema è che a parlarne sono anche le stesse testate che vivono su Fake News (https://short.staipa.it/0cyt2) o notizie borderline tra realtà e titoloni vivendo di clickbait (https://short.staipa.it/pcs07).

E non intendo solamente testate farlocche, anche molti giornali considerati storici e importanti.

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Numerosi articoli vogliono raccontarci come l’Intelligenza Artificiale immagini il nostro futuro, non sono cose nuove, da moltissimo tempo vengono scritto articoli che pretendono di raccontarci come l’uomo evolverà e tutti sono privi di ogni fondamento di scientificità. (Per affrontare il tema specifico consiglio questo video di @entropyforlife: https://youtu.be/JA4_FoqaXMs)

Per motivi piuttosto ovvi, il primo dei quali è il fatto che le Intelligenze Artificiali sono ognuna realizzata con uno scopo specifico, e in particolare quelle che creano immagini, creano solamente immagini, nessuna Intelligenza Artificiale può prevedere alcun futuro generico.

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Come riconoscere le immagini create con l’intelligenza artificiale

Nell’era digitale in cui viviamo, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha compiuto passi da gigante nel campo della creazione di contenuti visivi. Immagini straordinarie, video mozzafiato e grafica sorprendente sono diventati parte integrante del nostro panorama mediatico. Tuttavia, con la proliferazione di queste nuove forme di media, sorge una domanda cruciale: come possiamo distinguere tra contenuti creati dall’IA e quelli catturati con una normale fotocamera?

Purtroppo, non è semplice, e ogni regola che si scriva oggi domani potrebbe non valere più nulla. Si tratta dello stesso principio del fare un elenco di modi per nascondere le chiavi di riserva fuori casa. I metodi funzionano, ma una volta dichiarati in pubblico sarà i primi luoghi dove un ladro andrà a mettere le mani, così per quanto riguarda la contraffazione di immagini se oggi diamo un metodo per scoprirle, domani chi sviluppa le intelligenze artificiali cercherà di migliorare il più possibile per non lasciare quel segnale di allarme così in vista.

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Di incidenti e di YouTubers

Come di consueto sulle polemiche mi ci butto con il mio tipico lieve ritardo, un po’ per non marciarci troppo e un po’ perché preferisco scrivere fuori dall’onda del clamore e delle varie indignazioni, dandomi il tempo di elaborare la situazione.

Il riassunto è veloce e superfluo: gruppo di famosi YouTuber causa incidente durante le proprie folli riprese. Bambino muore.

Ed è l’unica cosa che è dato sapere con certezza e che francamente mi interessi, anzi alla fine neppure quello ma lo spiegherò più avanti. Il resto della dinamica, in ogni caso, è del tutto ininfluente dal mio punto di vista, come lo sono le indagini e quello che verrà fuori dal caso specifico.

La dinamica a cui sono interessato, invece, io che vorrei vivere in un mondo in cui le persone soppesassero le notizie e osservassero i dati e fossero in questo modo immuni da Fake News e manipolazioni è tutto il clamore su questa notizia.

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I miti sull’intelligenza artificiale

Dopo aver introdotto il concetto di Intelligenza Artificiale nell’articolo “Introduzione all’intelligenza artificiale – Che cos’è l’intelligenza artificiale e come viene utilizzata nella vita quotidiana” (https://short.staipa.it/nh6io) è il momento di parlare di alcune delle leggende metropolitane che ad essa si legano e su cui tanti giornalisti marciano a spron battuto per fare clickbait (Come funziona il clickbait? NON CI CREDERAI MAI! https://short.staipa.it/pcs07)

L’intelligenza artificiale è un campo in continua evoluzione di cui si parla da anni e verso cui ci sono da sempre alcuni miti e alcune paure più o meno motivati, molti dei quali vengono riproposti e infarciti di recente dall’avvento delle Intelligenze Artificiali Generative, semplicemente perché sono le prime di cui anche le persone meno esperte possono vedere con mano gli effetti e pensare di comprenderli.

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Festa della donna? Non esattamente

Oggi è l’8 marzo, in Italia chiamiamo questa giornata festa della donna, un momento per festeggiare le tanto bistrattate donne, per spendere un po’ di soldi in mimose, ristoranti e feste. E poi? E poi il giorno dopo tornare al vecchio comune vivere.

Ci sono delle storture in tutto questo. Innanzi tutto, il nome. Perché dovrebbe essere una festa? Che cosa esattamente dovremmo festeggiare? Nel resto del mondo l’8 marzo non è la festa della donna, ma la Giornata internazionale della donna. Ma noi siamo la nazione che rinomina titoli come “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” in “Se mi lasci ti cancello“, abbiamo un po’ il sadico gusto di cambiare i titoli rovinandone poeticità e significato per piegarli al commercio.

Credo che Giornata internazionale della donna renda un po’ di più l’idea del fatto che oggi non è un giorno in cui meramente festeggiare le donne che ci circondano, ma un giorno nel quale riflettere sulle disuguaglianze sociali che differenziano lo status della donna da quello dell’uomo.

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L’era dei social tradizionali sta per finire

Disclaimer iniziale: questo è un articolo di opinionismo spiccio che potrebbe risultare parzialmente divisivo, un po’ iperbolico, nostalgico e magari pure saccente. Ma (spoiler iniziale) ha anche una morale positiva. Quindi vedete voi, ecco.

Frequento internet da più di qualche anno, più o meno da quando ha iniziato a essere noto sul territorio italiano e si viaggiava ancora con rumorosi modem analogici

Suono di un modem analogico

e da allora ho assistito a una lunga serie di cicli che rendevano estremamente importante e apparentemente insostituibile un nuovo paradigma di navigazione rendendo obsoleto e inutile il precedente. La mia sensazione è che stiamo vivendo la fine di un nuovo ciclo e l’inizio di un altro e che le vittime sacrificali siano questa volta i social network per come li conosciamo oggi.

Agli albori della rete non esistevano i motori di ricerca, come non esistevano i social network.

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Samantha Cristoforetti vive sempre insieme ai suoi capelli

Nelle scorse settimane c’è stata una polemica su Samantha Cristoforetti e il modo in cui avrebbe portato i capelli durante un video di presentazione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Immagino molti di quelli che stanno leggendo questo articolo l’abbiano sentita anche solo di passaggio.

Spero che ognuna delle persone che stanno leggendo questo articolo, sì, tu, parlo con te, si sia mortalmente annoiato di sentirne parlare ma sia stato attratto dal contrasto e l’assonanza tra il titolo e l’immagine in evidenza.

Per ovvi motivi non parlerò dei capelli di Samantha Cristoforetti ma tra le polemiche recenti, è quella che mi ha fatto più sorridere e dato che stavo pensando da un po’ di scrivere di questo meccanismo ho pensato di farlo ora. Ovviamente dopo che la polemica stessa è un po’ scemata.

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Notizie da campagna elettorale

Siamo nel bel mezzo di una nuova campagna elettorale. Immagino ve ne foste accorti. Io da parte mia ho una posizione politica ben strutturata e come sempre mai riconosciuta dalla gran parte dei partiti, non è un problema e non mi butterò certo in una bagarre mediatica di quello lì è cattivo, beh i tuoi sono più brutti, sì ma il tuo ha detto nel ’96 che non avrebbe più mangiato i biscotti, va bene ma i biscotti sono buoni. Il mio settore è decisamente un altro ed è quello dell’uso consapevole della tecnologia. E cosa succede quando si entra forte forte in una campagna elettorale?

La proliferazione delle Fake News

Come succede da qualche anno nel momento in cui si arriva vicino ad elezioni le fake news proliferano. Indignare gli elettori per rendere più polarizzato il voto spostandolo verso gli estremismi è il modo più efficace che gli esperti di marketing che seguono i partiti hanno trovato per influenzare l’opinione pubblica.

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Fact Check Explorer, il motore di ricerca contro le Fake News

Quanto bello sarebbe se esistesse un motore di ricerca per le Fake News? Per sventarle intendo, non per trovarle.
Google ha annunciato a fine marzo 2022 (https://short.staipa.it/gfce) il lancio di Fact Check Explorer, raggiungibile dall’indirizzo https://toolbox.google.com/factcheck/explorer o digitando Fact Check Explorer in google stesso.

Non è ancora perfetto e ricco di informazioni ma sta velocemente crescendo. Digitando alcune parole chiave relative ad una notizia il tool fornisce, se presenti, una serie di collegamenti a fonti esperte che forniscono verifiche o smentite della notizia stessa. Di ogni collegamento viene mostrata una brevissima sintesi di cosa aspettarci nell’articolo suggerito.

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ricerca sula parola chiave plasma con factcheck explorer: https://toolbox.google.com/factcheck/explorer/search/plasma;hl=it


Come parole chiave si possono usare per esempio nomi di persone, luoghi, argomenti, brevi descrizioni, frasi di personaggi famosi o altro.

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Come funzionano la propaganda no-vax e quella pro-putin?

Fino a qualche anno fa le fake news erano solamente leggende metropolitane. Ne ho analizzato la differenza nell’articolo Come riconoscere una Fake News?

Con l’avvento di Internet e dei social network la situazione però è cambiata e tutto quello che prima era una chiacchierata al bar è diventata progressivamente una forma di propaganda globale che impatta su una grossa fetta di popolazione con risultati allarmanti, soprattutto perché La percezione della realtà nei social è spesso diversa dalla realtà.

Ma chi è che si occupa di mettere in giro e sfruttare questa disinformazione? E soprattutto come viene veicolata?

La comunità no-vax ha superato i 62 milioni di seguaci sulle principali piattaforme social, una quantità di persone in grado di muovere e far fatturare in un anno più di 36 milioni di dollari, e di generare profitti per le grandi aziende tecnologiche che gestiscono i social stessi fino a un miliardo di dollari l’anno.

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Guerra Ucraina

Sull’Ucraina, sui poteri forti, sui grandi progetti occulti

Qualche settimana fa avevo ricominciato a scrivere articoli, ho alcuni “titoli” già pronti da riempire e un po’ di materiale. La verità però è che non ho troppa voglia di scrivere. Tornerò nelle prossime settimane con un po’ di materiale. Ho dato un nuovo stop inizialmente per problemi personali e ora perché la situazione mondiale mi crea qualche difficoltà di concentrazione.
C’è qualcosa però che ci tengo a scrivere, e che va scritto ora, non tra una settimana o tra un mese. O forse che andava scritto già qualche giorno fa.

Come è stato sul Covid anche sulla guerra in Ucraina stanno girando una quantità di Fake News disarmante, anche e soprattutto perché parte della guerra è propaganda. La guerra, dall’una e dall’altra parte, al netto dei morti e delle distruzioni è propaganda. Chi attacca deve giustificare le proprie scelte con una narrativa che renda eroico e necessario l’intervento, chi si difende deve alzare il morale dei cittadini e dei militari.

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