Oggi la pagina Facebook @abolizionesuffragiouniversale ha pubblicato un’immagine che ho trovato particolarmente esplicativa di quello che ogni giorno vedo bollire nella pentola del populismo e del sovranismo. Non è tanto questione di posizioni partitiche quanto di posizioni identitarie legate al diritto. Alla libertà di essere.

Se a sinistra il “popolo” si scaglia contro la libertà di una ragazza di vestirsi come le piace difendendo a spada tratta una madre collerica che arriva a farle violenza per insegnarle come ci si comporta, a destra un “popolo” poco diverso si scaglia contro una madre straniera che non lascia alla propria figlia la libertà di emanciparsi e vestirsi come desidera.
La differenza? Il modo di porre la stessa notizia. Tra l’altro non importa il contenuto dell’articolo, conta l’immagine ed il titolo. Nessuno ad approfondire la notizia.
L’importante è scagliarsi contro le libertà di qualcuno, che siano quelle di una ragazza che vuole sentirsi libera o che sia quella di una madre che vuole educare la stessa figlia.
No. La differenza non è neppure il modo di porre la notizia. La differenza vera è la percezione di questo “popolo” di tale notizia. La scala di importanza della libertà.
La madre italiana è quella che sempre va difesa. A spada tratta. La ragazza che vuole essere libera resta sempre un gradino sotto la madre. Ma la madre straniera questa no. La madre straniera ha un valore minore perfino alla ragazza libertina, soprattutto se la madre straniera difende valori stranieri.
Il risultato in ogni caso è guardare e giudicare. Togliere a qualcuno libertà secondo questa stessa scala gerarchica in cui noi, o meglio sarebbe solo un io se quel io non fosse alla ricerca di un consenso allargato, è al punto più alto di quella scala. Perché io, sono quello che non sbaglia, quello che ha la giusta cultura, quello che sa come una donna può permettersi di vestirsi, come una madre può permettersi di comportarsi. Cosa è giusto e cosa sbagliato. Se una madre può pestare una figlia o se la figlia ha diritto ad essere difesa.
Sono le stesse persone che vietano a due esseri umani di sentirsi liberi di amarsi e di condividere una vita perché non sono conformi alle loro dottrine. Sono gli stesse persone che preferiscono sapere morte persone nel mare, o meglio fingere di non saperlo, che lottare per i diritti comuni. Sono le stesse persone che credono che se io bacio uno del mio sesso questo tolga qualcosa ai loro diritti. Sono le stesse persone che non vogliono fare i braccianti ma se qualcuno vuole farlo allora gli ruba il lavoro.
Il problema è che tu, e questa volta non intendo un tu generico, davanti a questo hai due scelte. Schierarti o non farlo. Se non lo farai avrai comunque scelto, e sarai complice di tutto questo. Sarai complice della perditi di diritti. E quando ti guarderai attorno e ti chiederai perché qualcuno stia togliendo diritti a te sarà troppo tardi per smettere di sentirti assolto.
Parla. Con il tuo vicino, con il tuo collega, con chi commenta a quel modo sui social.
Schierati. Assieme cambieremo il mondo.
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