Gravità del virus A esagerata per motivi economici, afferma Consiglio d’Europa
Una colossale montatura. È il giudizio che emerge da un rapporto del Consiglio d’Europa sulla pandemia più famosa degli ultimi anni, l’influenza A/H1N1, rivelatasi uno spreco di denaro pubblico di proporzioni inusitate.
Il relatore del documento, Paul Flynn, parlamentare britannico, è stato categorico nel definire l’H1N1 “una pandemia mai avvenuta”, e i programmi di vaccinazione “medicinali placebo su vasta scala”. Risultano di conseguenza “prove schiaccianti che la pericolosità del H1N1 è stata enormemente gonfiata”. Il rapporto sottolinea inoltre la mancanza di trasparenza nei meccanismi che hanno condotto alla dichiarazione della pandemia.
Altre critiche vengono da un’inchiesta del British Medical Journal, pubblicata da Fiona Godlee, direttore della rivista, e da alcuni esperti del Bureau of Investigative Journalism. Gli autori evidenziano il fatto che gli scienziati che nel 2004 hanno provveduto a redarre le linee guida dell’Oms, nelle quali si suggerisce la scorta di farmaci in caso di pandemia influenzale, erano allo stesso tempo sul libro paga di alcune aziende farmaceutiche che producevano gli stessi farmaci antinfluenzali.
Quel che è certo è che soltanto il 20 per cento dei vaccini acquistati dagli stati è stato effettivamente consumato, e molti governi, in prevalenza europei, hanno a che fare con giacenze enormi, mentre le aziende produttrici dei farmaci hanno contabilizzato profitti ingenti.
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