Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Notizie da campagna elettorale

Siamo nel bel mezzo di una nuova campagna elettorale. Immagino ve ne foste accorti. Io da parte mia ho una posizione politica ben strutturata e come sempre mai riconosciuta dalla gran parte dei partiti, non è un problema e non mi butterò certo in una bagarre mediatica di quello lì è cattivo, beh i tuoi sono più brutti, sì ma il tuo ha detto nel ’96 che non avrebbe più mangiato i biscotti, va bene ma i biscotti sono buoni. Il mio settore è decisamente un altro ed è quello dell’uso consapevole della tecnologia. E cosa succede quando si entra forte forte in una campagna elettorale?

La proliferazione delle Fake News

Come succede da qualche anno nel momento in cui si arriva vicino ad elezioni le fake news proliferano. Indignare gli elettori per rendere più polarizzato il voto spostandolo verso gli estremismi è il modo più efficace che gli esperti di marketing che seguono i partiti hanno trovato per influenzare l’opinione pubblica.

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Nazisti Al Lucca Comics

E voi continuate a sentirvi assolti.

Non c’è nulla di strano negli ultimi tempi, ragazzate, poco altro. Paura di un ritorno al Fascismo e al Nazismo? No di certo, che vuoi che sia, sono tempi diversi, certe cose non possono tornare.
Ma dai, cosa interessa a me? Ci sono problemi più urgenti che pensare a quelli lì.

Settanta anni fa è stata in un indifferenza poco diversa che è salito al potere prima Benito Mussolini e successivamente Adolf Hitler, lo so il buonismo storico -e in questo caso non è il buonismo a cui fa riferimento una certa politica- fa sì che in Italia ci si dimentichi che Hitler per quanto divenuto più grande e più estremo ha preso spunto esattamente dal “nostro” Benito. Ma è così. Ed è per questo che in tutto il mondo gli autoritarismi di destra si chiamano Fascism e non Nazism. Ma è facile dimenticarlo quando il primo buonista a relativizzare è chi da del buonista agli altri in modo da rigirare la frittata della storia.

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Dove ci sta portando l’attuale politica economica (secondo me)

Era il novembre del 2018 quando l’Europa ha aperto la procedura di infrazione contro l’Italia.
Ma cos’è una procedura di infrazione? Cosa comporta? Perché l’Europa ce l’ha con l’Italia? Che cosa gli abbiamo fatto di male?

Intanto bisogna distinguere la demagogia dalla realtà. Da anni i vari leader politici italiani cercano di dare ai loro elettori una visione di Europa che è quanto mai lontana dal vero. Viene disegnata nei loro discorsi quasi come un ente astratto e lontano che elabora, decide e manda punizioni. Una sorta di Dio antico testamentario. La realtà è ovviamente ben diversa. L’Europa è un organismo democratico, guidato dalle persone che noi votiamo alle elezioni europee, poi queste possono decidere di collaborare, cercare di cambiare le leggi, fare proposte, oppure non presentarsi agli incontri, fare opposizione stantia con eterni no.

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Perché odi gli immigrati. O gli omosessuali. O le donne. O i tossici. O…

Il cambiamento sta avvenendo ormai da qualche anno, prima sottovoce quando al bar la gente diceva “Io non ce l’ho con loro ma…“, poi complice una certa politica tutti quei “io non sono [omissis] ma..” è diventata nella pratica la formula di una nazione tanto da arrivare al governo e venire sdoganata come normale, ampiamente accettata. Conosco perfino persone che pur lavorando nel sociale e con poveri e stranieri non provano nessuna pietà per chi arriva in barcone, e questo vale per ognuna delle minoranze che vengono regolarmente vessate. Non è solo questione del fatto che vessare una minoranza sia più semplice, che faccia sentire un’appartenenza, che aiuti a distrarci da problemi più immediati o ci faccia sentire migliori. Forse esiste un altro meccanismo insito nell’uomo a spingere la massa in quella direzione.

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Harry Potter e il fascismo dilagante

Il primo libro di Harry Potter è uscito quando io ero grandino, nel 1998 (anno dell’uscita italiana) avevo sedici anni anni e troppa saccenza per leggere un libro per bambini. Molti della mia generazione e di quella che sta iniziando ora a votare, a partecipare alla vita politica e a fare la differenza nel mondo invece sono cresciuti con lui, da parte mia invece avevo giurato che non li avrei mai letti. Quest’anno tuttavia, una volta uscita la versione in audiolibro (https://goo.gl/62ZyA5 ) il mio voto è venuto meno e così ho appena terminato di ascoltarne l’ultimo capitolo.
Devo ammettere che se da un lato mi spiace non aver vissuto da bambino l’emozione una saga con un personaggio della mia età o quasi, non mi spiace affatto averne letto l’ultima parte da adulto. Alla fine sono comunque cresciuto con Tom Sawyer, Huckleberry Finn, i Goonnies e quello che c’era qualche anno prima ma la cosa che mancava a gran parte di questi era appunto la visione adulta del mondo.

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La disaffezione dal “Social”

Il processo in me è iniziato da un po’, ammetto di essere sempre stato piuttosto altalenante nell’uso dei Social Network. So ad esempio di averne abusato ai tempi dei forum quando la parola “Social Network” non era ancora stata coniata ma sui forum si conoscevano persone reali, iniziavano discussioni reali che si perpetravano a volte anche per mesi o anni e che sfociavano in cene, concerti, amicizie, talvolta matrimoni. La venuta di quelli che oggi si chiamano Social Network al contrario è corrisposta ad una maggiore asocialità. Ma non è di questo che voglio parlare. I Social Network sono riusciti a sostituire i vecchi bar di paese in tutto e per tutto, in primis in quello che era la voce di paese, la leggenda metropolitana perpetrata, il mi ha detto mio cugino divenuto il ha condiviso il mio amico, si è espansa fino a diventare realtà come un tempo diveniva realtà nel piccolo quartiere o nella cittadina.

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L’antifascismo ha fallito

Post modificato alle 20:30 del 29 luglio 2018

Siamo nel 2018, direte voi. Che senso ha parlare oggi di fascismo, di comunismo, di destra di sinistra, andiamo avanti e lasciamo perdere queste categorizzazioni, non esistono più i fascisti e i comunisti!
Vero. Verissimo, ma solo parzialmente. Di certo non può esistere una visione come era quella del comunismo, ne quella di un fascismo se presi dal punto di vista tecnico, economico e politico. Soprattutto non esiste, per forza di cose, la possibilità che si mettano in discussione la proprietà privata, il sacro stipendio di un lavoratore ne il successo dell’imprenditore.
Forse.
Per ora.
Ma se si parla di fascismo o antifascismo non si parla di questo. Al di là delle discipline economiche di cui per lo più queste parole si sono spogliate restano gli ideali. La visione dei diritti, della libertà.

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Ministro Lorenzo Fontana, che ne dice se togliamo i porno lesbo?

A quanto pare secondo il nuovo Ministro Lorenzo Fontana le famiglie arcobaleno non esistono.
A quanto pare nonostante su Porn Hub e su Youporn una delle categorie più visitate in italia sia il porno lesbo, le coppie omosessuali non esistono. Se esistessero evidentemente piacerebbero, eh?
Tuttavia non esistono. Peccato.
Per risolvere questa terribile soluzione, e proponendo un bel #senonesistonononticimasturbare, ho pensato di scrivere a PornHub e a Youporn chiedendo cosa ne pensino della situazione, e se sia il caso di rimuovere questa categoria obsoleta dai loro siti, almeno per l’Italia, almeno per un po’.
Cliccando sulle due paroline magiche PornHubYouporn su questo mio articolo sul blog si raggiungono direttamente i contatti dei due siti, ma in caso una veloce ricerca su google può aiutare anche i più pigri.

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Di Maio, George Orwell e la politica odierna

Mi ero ripromesso di non scrivere più di partitica, di non nominare più esponenti politici e di non immischiarmi più in queste cose. Lo avevo fatto perché ormai tutti si sentono in diritto di sentenziare dall’alto di podi da espertoni facendo spesso magre figure e ho cercato con tutto me stesso di non appartenere mai più a queste schiere di imbecilli. Ma per quanto io non sia in genere molto patriottico quando un leader politico trasforma la bandiera nazionale in un simbolo strumentalizzato del proprio partito, quando lo fa a pochi giorni dal 2 giugno dicendo di tirarla fuori come rivendicazione, allora termina anche ogni armistizio. Quando mi si toglie la libertà di essere patriottico perché esserlo mi farebbe apparire come appartenente ad una fazione si sta ledendo il mio diritto di essere Italiano. Quando non è più la loro bandiera ad essere il loro simbolo ma è la mia allora siamo al primo grande balzo verso un fascismo, verso una battaglia sporca di fango e schifo.

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Nel mare ci sono i coccodrilli

Nel mare ci sono i coccodrilli, scritto da Fabio Geda racconta la storia di un migrante, uno vero. Enaiatollah Akbari era poco più di un ragazzino quando dall’Afghanistan ha deciso di viaggiare verso l’Italia alla ricerca di una speranza. Questo libro racconta la sua storia attraverso l’intervista dell’autore, passo passo in una maniera delicata e forte come difficilmente qualcun’altro sarebbe riuscito.
I linguaggio è quello semplice di un ragazzo, di una persona che conosce poche parole della nostra lingua ma che le sa usare. Passa da paragoni come “alto come una capra” a “bruciato come un hamburger del McDonald’s rimasto troppo tempo sulla piastra mescolando cose che con la nostra cultura non hanno a che fare nel modo più assoluto a cose che non dovrebbero, almeno virtualmente, fare parte che di quella.

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Le domande del vivo

Ci sto pensando da un po’. Al togliersi la vita, non specificatamente al togliermi la vita. Ne ho scritto un po’ “Una società incapace di comprendere il suicidio e la droga“, ma non come avrei voluto. Recentemente sembra che il suicidio stia diventando particolarmente mainstream, tra la mezza bufala del Blue Whale,  13 Reasons Why  che ne da una visione piuttosto romanzata e meno drammatica ma che potrebbe aiutare molti a capirne almeno parte dei meccanismi, il suicidio di Chris Cornell. Un mito della gente della mia età, uno che almeno una volta nella vita avresti voluto essere al suo posto, su quel palco, davanti a migliaia di fan in deliro, un uomo da invidiare.
Non credo sia un male parlarne. Credo che la società dovrebbe essere maggiormente in grado di recepire il suicidio come realtà possibile e comportarsi di conseguenza, non tanto per evitarlo come fatto in sé quanto per evitare che le persone che abbiamo accanto soffrano al punto di arrivare a questa scelta.

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Fuga dal mondo. Parte 1

“E se scaviamo una buca per passarci sotto?”
“Ci vuole un sacco di tempo!”
“Sì, ma la maestra non ci vede, possiamo farlo tutti i giorni fino a quando si passa!”
I due ragazzini avevano otto anni, attorno quasi tutti gli altri stavano correndo o urlando, in molti si erano organizzati per giocare a calcio occupando la gran parte del giardino. Le maestre chiacchieravano tra loro dall’altra parte ed un cespuglio proteggeva la privacy dei due aspiranti fuggitivi.
“Forse hai ragione. E se invece ci fosse un buco da qualche parte?”
“Possiamo provare a fare il giro. Ma dobbiamo controllare che non ci guardino.”
Il più alto dei due indossava una tuta grigia con sulla parte davanti il disegno di un supereroe sconosciuto, probabilmente inventato da chi produce la tuta.

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