Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

L’incapacità di comprendere la realtà dei femminicidi

Era un po’ che mi girava in testa l’idea di scrivere qualcosa sul modo di commentare delle persone sui social. L’articolo che ho scritto recentemente, Il caos provvidenziale e la famiglia Cecchettin (https://short.staipa.it/6n83a) purtroppo me ne dà il modo.

Per chi non ha tempo di leggerlo, anche se è sicuramente più utile leggere quello che questo, si tratta di un articolo sui femminicidi, sul fatto che le cose nell’opinione pubblica stiano cambiando e che sia fondamentale siamo noi uomini a farci portavoce di questo cambiamento. Scrivo anche che ci sono persone che si stanno infastidendo di questo cambiamento e che trovo positivo tale fastidio perché indica come davvero le cose stiano cambiando.

L’articolo è stato condiviso da diverse persone su Facebook e sul profilo di una di queste c’è chi si lamenta di come la questione del femminicidio di Giulia Cecchettin sia stato gestito come propaganda.

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Il caos provvidenziale e la famiglia Cecchettin

Ho notato che nessuno entra nel panico quando le cose vanno secondo i piani… anche se i piani sono mostruosi. Se domani dico alla stampa che un teppista da strapazzo verrà ammazzato o che un camion pieno di soldati esploderà, nessuno va nel panico, perché fa tutto parte del piano. Ma quando dico che un solo piccolo sindaco morirà… allora tutti perdono la testa! Se introduci un po’ di anarchia… se stravolgi l’ordine prestabilito… tutto diventa improvvisamente caos.

Jocker in Il Cavaliere Oscuro, Christopher Nolan

Si tratta semplicemente di questo. Se non c’è un forte cambiamento, se non c’è qualcosa che lo scuote, l’essere umano tende ad abituarsi. Si tratta di un semplice meccanismo di sopravvivenza, se passassimo tutto il tempo a pensare a ciò che può accadere saremmo incapaci di uscire di casa o di alzarci dal letto.

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La vittima è il colpevole

Prendo spunto da un articolo pubblicato su TGCom, “Due turiste scandinave violentate e sgozzate in Marocco, arrestato un uomo” (https://goo.gl/shkffz).

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Screen Dell’Articolo
(https://goo.gl/shkffz)

Non leggo TGCom in genere ma sono stato attratto da questo articolo in quanto in quei giorni ero io stesso in Marocco. L’articolo è semplice, parla della violenza e l’uccisione perpetrate su due turiste scandinave, il titolo dice già più che a sufficienza. Sono i commenti che mi inquietano.

“Leggo che le turiste hanno preso le relative precauzioni per la sicurezza. Mi sfugge in che modo!!? In quelle zone si va in giro con una guida o almeno in comitiva di 5-6 persone e non due ragazze da sole.”

“30 viaggi in Marocco. nel 1981 ho fatto un giro in moto con la mia ragazza stavo attento perchè conosco la mentalità di una buona parte degli abitanti, comunque ci sono stati momenti poco simpatici.



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L’antifascismo ha fallito

Post modificato alle 20:30 del 29 luglio 2018

Siamo nel 2018, direte voi. Che senso ha parlare oggi di fascismo, di comunismo, di destra di sinistra, andiamo avanti e lasciamo perdere queste categorizzazioni, non esistono più i fascisti e i comunisti!
Vero. Verissimo, ma solo parzialmente. Di certo non può esistere una visione come era quella del comunismo, ne quella di un fascismo se presi dal punto di vista tecnico, economico e politico. Soprattutto non esiste, per forza di cose, la possibilità che si mettano in discussione la proprietà privata, il sacro stipendio di un lavoratore ne il successo dell’imprenditore.
Forse.
Per ora.
Ma se si parla di fascismo o antifascismo non si parla di questo. Al di là delle discipline economiche di cui per lo più queste parole si sono spogliate restano gli ideali. La visione dei diritti, della libertà.

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