Siamo nel bel mezzo di una nuova campagna elettorale. Immagino ve ne foste accorti. Io da parte mia ho una posizione politica ben strutturata e come sempre mai riconosciuta dalla gran parte dei partiti, non è un problema e non mi butterò certo in una bagarre mediatica di quello lì è cattivo, beh i tuoi sono più brutti, sì ma il tuo ha detto nel ’96 che non avrebbe più mangiato i biscotti, va bene ma i biscotti sono buoni. Il mio settore è decisamente un altro ed è quello dell’uso consapevole della tecnologia. E cosa succede quando si entra forte forte in una campagna elettorale?
La proliferazione delle Fake News
Come succede da qualche anno nel momento in cui si arriva vicino ad elezioni le fake news proliferano. Indignare gli elettori per rendere più polarizzato il voto spostandolo verso gli estremismi è il modo più efficace che gli esperti di marketing che seguono i partiti hanno trovato per influenzare l’opinione pubblica. Se cerco attraverso false notizie di attirare verso un estremo probabilmente riuscirò a spostare una certa quantità di persone verso quell’estremo e una molto più grande verso tutte le gradazioni che ci sono prima dell’estremo stesso.
Vince la scimmia che urla di più. E spesso scompare nel dimenticatoio chi fa il proprio lavoro senza insultare, urlare, spaventare, indignare.
Nell’articolo “Come riconoscere una Fake News? Parte 3: Come sono fatte” (short.staipa.it/fake3) ho definito alcuni punti che possono sempre essere utili:
Spesso nelle Fake News, al fine di guadagnare maggiori consensi si fa leva su pregiudizi.
- Si alimentano le paure verso fantomatici poteri forti giustificando così i problemi della vita. Spesso indicando un’azienda, o una persona reale o inventata a cui dare la colpa
- Si alimenta la paura di ciò che le persone non conoscono come specifici medicinali, cure, sostanze presenti nei cibi o tecnologie
- Vengono raccontati aneddoti su persone o categorie per fomentare l’odio o per assegnare colpe e implicitamente assolvere le proprie
- Vengono raccontati aneddoti che sembrano dimostrare la propria superiorità nascondendo quelli che invece potrebbero dimostrare il contrario
- Vengono alterati dati su qualcosa per confermare e aumentare il dissenso verso parti avversarie
- Vengono date soluzioni estremamente semplici (meno tasse per tutti) senza spiegazioni utili (da dove vengono presi i soldi che non entrano in tasse)
Torno anche a ribadire che Quando siamo estremamente divisivi è probabile siamo vittime di Fake News (http://short.staipa.it/9f1em) e che il tizio che ce le propone sia un farabutto.
Una fonte che apprezzo molto e che si occupa proprio di verificare le affermazioni dei politici italiani è Pagella Politica (https://pagellapolitica.it/ https://www.instagram.com/pagellapolitica/ https://www.facebook.com/PagellaPolitica/). Li apprezzo perché tendono a non essere affatto schierati, dando spiegazioni e dettagli sulla veridicità delle più recenti affermazioni di ciascun politico, ovviamente tra quelli che abbiano una discreta visibilità.
Qui il loro manifesto, chiaro e semplice su cosa vogliano e cosa non vogliano fare: https://pagellapolitica.it/manifesto
Chi vincerà queste elezioni?
Non è questione di chi avrà la migliore proposta o la maggiore credibilità. Non lo è mai. A vincere queste elezioni sarà chi riuscirà a convincere il maggior numero di persone a mettere una x. Tutto funziona: le Fake News, le urla, il denigrare l’avversario ma soprattutto il compiacere la maggior parte degli elettori.

E la maggior parte degli elettori non sono tra i giovani. Per questo non esistono molti programmi che si occupino di loro e finché i giovani risponderanno a questo divario non interessandosi alla politica le cose non potranno mai cambiare.
Credo che l’unica soluzione valida sia, purtroppo, scegliere per sé, con la propria testa, la propria scala di valori. Quello che è fondamentale e quello che è differibile, e scegliere tra chi di quei temi si vuole occupare. Senza ascoltare gli insulti, le paure, le sparate. Ma scegliere. Provare sempre e comunque a cambiare le cose perché non siano più sempre i giovani (io ormai non appartengo più a quella categoria ma lo sono stato fino a ieri) a pagare, perché il futuro vada verso direzioni diverse da quelle che hanno portato al presente. Ma non perché quelli lì al governo hanno fatto quellacosallà, perché il mondo possa lentamente migliorare, perché ci sia più ascolto verso chi ha bisogno di ascolto, perché il mondo si può ancora salvare ma dobbiamo farlo noi, non possiamo aspettare che a farlo siano gli stessi che lo hanno distrutto, né persone che cercano il consenso di chi non ha interesse a cambiare.
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