Un fuoco.
Iniziò tutto lì?
Un fuoco?
O forse prima, si
tra le costruzioni,
rialzate, tende, tavoli.
Corde e legno,
legature e sostegni.
Pochi sguardi.
Intesa.
Non servì molto altro che due parole, una battuta
uno sguardo, sfuggente
uno sguardo di simpatia
uno sguardo di interesse
uno sguardo di intesa
uno sguardo di complicitÃ
e tutto divenne clandestino.
Ricordi confusi nel tempo,
istanti confusi come vecchi disegni in grafite sporcati, sbavati, strisciati.
Li guardo ancora ed ancora
una parte è viva,
intonsa come appena disegnata,
scolpita:
il tuo sguardo, il tuo sorriso.
Lì.
Immobili come allora.
E da quell’immagine si diramano ancora altre immagini,
torna il fuoco, il cerchio, la complicità , l’intesa,
l’interesse, la simpatia, lo sguardo sfuggente a rincorrersi per istanti qua e là .
Tu sai, io so, io so, tu sai,
e nessun’altro ancora
nessuno.
Sono passati anni ed anni sono tornati
l’emozione intonsa come i tratti d’un disegno appena fatto,
l’emozione e la poesia, pienezza disarmante.
Lo sapevi sarei tornato prima o poi,
lo sapevo.
Nel frattempo rincorsi il tuo sogno in altri sguardi, in altri volti.
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