Mondi, bolle, sogni realtà

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Tempo di lettura 1 minuto
Essere qui nel tuo mondo, condividere istanti di vita quotidiana, essere qui in questa bolla lontano dal mondo, lontano dalla mia vita eppure così vicino a me, dentro me.
Profondamente in me.
Essere qui a scivolar tra le lacrime di gioia per un tuo abbraccio al mattino e quelle tristi della consapevolezza di come tutta questa bolla stia per essere trascinata via lontano, lontano, lontano, lontano.
Ma quanto lontano?
Non lo so . Ho la consapevolezza che ancora non scoppierà, che ancora questa bolla non potrà andarsene per sempre. Ma potrà mai tornare? Potrà mai essere il mio mondo reale?
Già lo è.. già lo è il mio mondo reale ma io vivo altrove.
Sorrido, sorrido tanto nel mio mondo e rido e vivo, soprattutto vivo. Con pienezza, con emozione, con intensità più grandi di qualsiasi esperienza “moderna” possa dare senza il bisogno assurdo di rincorrere emozioni “forti” per riempire i vuoti dell’essere.
E questa sera sarò ancora là nel mio mondo irreale in attesa che torni, che sia di nuovo dolce come ora il mondo, che non serva di nuovo più rincorrere emozioni finte, che la mia anima si senta accompagnata dall’abbraccio accogliente del tuo abbraccio. Sarò lì finché forse col tempo, piano piano, piano piano, col tempo, piano piano, forse, piano piano col tempo, piano piano, piano piano forse col tempo, piano piano, piano piano col tempo forse, piano piano, qualcosa cambierà. Ma cosa?

Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare e la saggezza di distinguere tra le une e le altre.
-Kurt Vonnegut-
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Disclaimer su racconti e poesie

Tutto ciò che leggi qui dentro è una libera rielaborazione di vissuti, sogni e immaginazioni. Non rispecchia necessariamente la mia realtà. Se chi legge presume di interpretare la mia vera persona, sbaglia. Se chi legge presume che tutto sia inventato, sbaglia parimenti. Se tu che leggi mi conosci, leggimi come leggeresti uno scrittore sconosciuto e non chiederti altro di diverso di ciò che chiederesti di questo.

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Citazioni a caso

Uno dei miei compiti in quanto scrittore è quello di assalire le vostre emozioni e forse di aggredirvi – e per far questo uso tutti gli strumenti disponibili. Forse sarà per spaventarvi a morte, ma potrebbe anche essere per prendervi in modo più subdolo, per farvi sentire tristi. Riuscire a farvi sentire tristi è positivo. Riuscire a farvi ridere è positivo. Farvi urlare, ridere, piangere, non mi importa, ma coinvolgervi, farvi fare qualcosa di più che mettere il libro nello scaffale dicendo: “Ne ho finito un altro”, senza nessuna reazione. Questa è una cosa che odio. Voglio che sappiate che io c’ero”.Stephen King
dall’intervista di Keith Blackmore, Stephen King e “La storia di Lisey”: “È come una ballata country”

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