Nel mare ci sono i coccodrilli, scritto da Fabio Geda racconta la storia di un migrante, uno vero. Enaiatollah Akbari era poco più di un ragazzino quando dall’Afghanistan ha deciso di viaggiare verso l’Italia alla ricerca di una speranza. Questo libro racconta la sua storia attraverso l’intervista dell’autore, passo passo in una maniera delicata e forte come difficilmente qualcun’altro sarebbe riuscito.
I linguaggio è quello semplice di un ragazzo, di una persona che conosce poche parole della nostra lingua ma che le sa usare. Passa da paragoni come “alto come una capra” a “bruciato come un hamburger del McDonald’s rimasto troppo tempo sulla piastra mescolando cose che con la nostra cultura non hanno a che fare nel modo più assoluto a cose che non dovrebbero, almeno virtualmente, fare parte che di quella.
« I fatti sono importanti. La storia è importante. Quello che ti cambia la vita è cosa ti capita, non dove o con chi. »
-Enaiatollah Akbari-
Non ci sono molte descrizioni, quasi nessun nome che non sia strettamente funzionale ai collegamenti, non ci sono divagazioni. Solo i fatti, nudi e crudi, raccontati con la naturalezza di una fiaba. Parla come in una fiaba dei pedofili incontrati nei parchi chiamandoli “quelli a cui piacciono i ragazzini”, dei terroristi chiamandoli Talebani, dei poliziotti corrotti o violenti trattandoli solamente come uomini. Racconta il viaggio in gommone quasi come un’avventura leggera giocando con la morte in una delicatezza di un pennello sulla tela, parla dell’essere stato rinchiuso nel doppiofondo di un container per tre giorni a soffocare senza poter pisciare e bevendo solo da una bottiglia, di compagni morti, di dolore il tutto senza vittimismo. Parla dei rifiuti alle proprie richieste di aiuto con frasi come “giustamente aveva la sua famiglia a cui badare” o “giustamente non poteva fidarsi di uno sconosciuto”.
Credo sia un libro prezioso che oggi più che mai dovrebbe essere proposto ad adulti ma soprattutto a ragazzi per far capire come gira il mondo, come vivano le persone che la politica vuole rinchiudere altrove con leggi come il decreto Minniti ma pur senza mai nominarla, senza fare politica, senza giudicare, senza voler ferire.
Leggetelo. Solo questo posso dire. Sono sicuro che ne troverete giovamento, e che forse un po’ qualcosa dentro può cambiare.
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