Se ti annoi salta direttamente alla parte dopo a ECCO LA PETIZIONE che è la parte più importante.
Se invece hai voglia di leggere e farti qualche domanda sei il benvenuto.
Siamo tutti presi, come sempre, dal nostro governo che ogni 2,5 anni (media effettiva) cade e viene rieletto. Siamo tutti occupati dalla terribile crisi dei migranti che in percentuali inferiori all’1% della popolazione stanno invadendo le nostre coste per cercare di andare in Germania che tanto da noi non c’è trippa per gatti, siamo tutti occupati a guardare le navi bloccate con su poche decine di migranti mentre centinaia sbarcano altrove. Siamo tutti occupati a guardare i nostri vice premier litigare come se non ci fosse un domani. La cosa che ci stiamo perdendo è che forse un domani non ci sarà davvero. Per i nostri figli ma anche per noi.
Alle prossime elezioni, non mi importa se a ottobre o a fine legislatura, torneranno i politici rampanti a fare proclami su accise, redditi di cittadinanza, tasse più basse e quant’altro perché è più semplice conquistarci così. Molto più semplice che affrontare i problemi reali, che non sono solo il PIL che nessuno affronta, il debito pubblico che nessuno affronta ma sono il futuro. La sopravvivenza. La vita.
Molto più semplice convincerci con i contentini a breve termine. Se oggi ho un pochino più di soldi domani vado in vacanza. Dopodomani? Mah. Dopodomani vediamo.
Sento ancora chi dice che il clima non sta andando a distruggersi, che va tutto bene, che è un periodo. Questo grafico semplice fa capire cosa sta accadendo e come. Inutile spiegare cosa sia una curva gaussiana con termini molto tecnici basti capire che come succede per l’altezza delle persone in cui la media è la più frequente e più lontani ci allontaniamo dalla media meno è probabile lo stesso è con gli eventi estremi di caldo e di freddo. Ossia chiamiamo eventi di massimo freddo le persone sotto il metro e 50 e eventi di massimo caldo le persone alte più di due metri. La media (a occhio) è intorno al metro e settanta e la gran parte delle persone stanno lì.
Spostando la media più avanti, perché è la media che conta e non i picchi, aumenteranno di gran lunga gli eventi caldi (le persone più alte di 2 metri) e diminuiranno sensibilmente gli eventi freddi (le persone sotto il metro e 50) ma non significa che gli eventi freddi spariranno. Le mega nevicate negli stati uniti, il centro italia ricoperto di neve eccetera non sono un segno che tutto sommato non ci si sta riscaldando, ma il fatto che per la gran parte dell’inverno non nevichi più, lo scioglimento dei ghiacciai, il luglio più caldo di sempre, i tifoni in aumento, invece sì.
Inutile nascondersi.
La cosa “divertente” è che come segnala l’organizzazione mondiale della sanità (https://tinyurl.com/yxo39lt3) il riscaldamento globale sta incidendo ed inciderà sempre di più sull’agricoltura, sull’economia e quindi sulla vita dei paesi che attualmente sono già i più poveri: Centro e Nord Africa, Sud America, Asia Centrale.
Poco male diranno gli stessi che hanno votato il governo per cacciare via gli immigrati: noi continueremo a stare bene ancora a lungo, no?
No. Soprattutto chi teme l’immigrazione perché tutto questo riscaldamento, l’avanzamento della desertificazione, il raggiungimento di temperature spesso superiori ai 40 gradi causano e causeranno ulteriori migrazioni quindi il fatto che ci distraggano con i migranti sui veri problemi del mondo sta causando e causerà un aumento delle migrazioni stesse. Vogliamo aiutarli a casa loro? La prima cosa da fare è aiutare noi stessi a casa nostra facendo vere politiche contro l’inquinamento e per la ricerca di energie alternative, e il risparmio energetico. Giusto le cose su cui quasi tutti i governi tagliano e hanno tagliato. Perché tagliare sulla ricerca è una cosa di cui a breve termine (e dagliela con il guardare solo le cose a breve termine) nessuno si accorge. A lungo termine saranno fatti di un altro governo, ma saranno fatti miei. Tuoi. Dei miei figli. Dei tuoi figli. E del resto del mondo.
E se fosse tutta una balla? Se il riscaldamento globale non esiste?
Staremmo migliorando il mondo inutilmente.
A tal proposito spesso ci si chiede “Sì, ma cosa posso fare io?” spesso la risposta è usare meno la macchina, andare in bici, non sprecare eccetera. Tutte cose buone sì, tutte cose fondamentali ma essenzialmente gocce in un mare. Quello che dovremmo fare tutti è cercare di sensibilizzare i governanti, cambiare il mondo dal basso con quella cosa che si chiama democrazia. Chiedere che l’italia segua l’esempio di altri paesi europei e decida di agire sui processi produttivi ed il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050. Non sono parole mie, sono quelle di una petizione che è stata proposta e sottoscritta da moltissimi scienziati. Una petizione che tanto vale siate voi a leggere qui sotto. Da sottoscrivere. E per chi dice che non serve a niente si può solo rispondere può darsi, ma chiunque voglia farsi eleggere che si trovi di fronte ad una enorme quantità di persone che voglia la stessa cosa davvero ignorerebbe la cosa?
ECCO LA PETIZIONE (o qui per firmarla)
È urgente e fondamentale affrontare e risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Chiediamo che l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei, e decida di agire sui processi produttivi ed il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050.
Tale risultato deve essere raggiunto per i seguenti motivi:
a) Dati osservati provenienti da una pluralità di fonti dicono che il sistema Terra è oggi sottoposto a variazioni climatiche molto marcate che stanno avvenendo su scale di tempo estremamente brevi;
b) Le osservazioni indicano chiaramente che le concentrazioni di gas serra in atmosfera, quali l’anidride carbonica e il metano, sono in continua crescita, soprattutto a partire dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale, in seguito ad un utilizzo sempre più massiccio di combustibili fossili e al crescente diffondersi di alcune pratiche agricole, quali gli allevamenti intensivi;
c) Le misure dell’aumento dei gas-serra e delle variazioni del clima terrestre confermano ciò che la fisica di base ci dice e quanto i modelli del sistema Terra indicano: le attività antropiche sono la causa principale dei cambiamenti climatici a scala globale cui stiamo assistendo;
d) Migliaia di scienziati che studiano il clima del sistema Terra, la sua evoluzione e le attività umane, concordano sul fatto che ci sia una relazione di causa ed effetto tra l’aumento dei gas serra di origine antropica e l’aumento della temperatura globale terrestre, come confermato dai rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che riassumono i risultati pubblicati dalla comunità scientifica globale;
e) I modelli numerici del sistema Terra basati sulle leggi della fisica sono gli strumenti più realistici che abbiamo a disposizione per studiare il clima, per analizzare le cause dei cambiamenti climatici osservati e per stimare possibili scenari di clima futuro; questi modelli sono sempre più affidabili grazie all’accrescimento della rete di osservazioni utilizzate per validare la loro qualità, al miglioramento della nostra conoscenza dei fenomeni che influenzano il clima e alla disponibilità di risorse computazionali ad alte prestazioni;
f) L’esistenza di una variabilità climatica di origine naturale non può essere addotta come argomento per negare o sminuire l’esistenza di un riscaldamento globale dovuto alle emissioni di gas serra; la variabilità naturale si sovrappone a quella di origine antropica, e la comunità scientifica possiede gli strumenti per analizzare entrambe le componenti e studiare le loro interazioni;
g) Gli scenari futuri “business as usual” (cioè in assenza di politiche di riduzione di emissioni di gas serra) prodotti dai tutti i modelli del sistema Terra scientificamente accreditati, indicano che gli effetti dei cambiamenti climatici su innumerevoli settori della società e sugli ecosistemi naturali sono tali da mettere in pericolo lo sviluppo sostenibile della società come oggi la conosciamo, e quindi il futuro delle prossime generazioni
h) Devono essere pertanto intraprese misure efficaci e urgenti per limitare le emissioni di gas serra e mantenere il riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici ad esso associati al di sotto del livello di pericolo indicato dall’accordo di Parigi del 2015 (mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali, e perseguire sforzi volti a limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C);
Queste conclusioni sono basate su decine di migliaia di studi condotti in tutti i paesi del mondo dagli scienziati più accreditati che lavorano sul tema dei cambiamenti climatici. È sulla base di queste conclusioni che vanno prese decisioni importanti per la lotta ai cambiamenti climatici piuttosto che su documenti, come la lettera datata 17 giugno e firmata da un gruppo formato quasi esclusivamente da non-esperti sulla scienza dei cambiamenti climatici (come comprovato dai loro curricula di pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali), in cui è stato messo in discussione con argomentazioni superficiali ed erronee il legame tra il riscaldamento globale dell’era post-industriale e le emissioni di gas serra di origine antropica (‘Petizione sul riscaldamento globale antropico, datata 17 giugno 2019).
Concludiamo riaffermando con forza che il problema dei cambiamenti climatici è estremamente importante ed urgente, per l’Italia come per tutti i paesi del mondo. Politiche tese alla mitigazione e all’adattamento a questi cambiamenti climatici dovrebbero essere una priorità importante del dibattito politico nazionale per assicurare un futuro migliore alle prossime generazioni.
Questa lettera è stata iniziata da Roberto Buizza (Fisico/matematico, Prof. Ordinario di Fisica, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) il 3 luglio 2019, e ad oggi è stata firmata da un Comitato Promotore di 300+ persone di scienza e cultura, tra cui moltissimi esperti di fisica del sistema Terra e del clima.
La lettera è supportata e firmata dalle seguenti associazioni:
- AISAM – Associazione Italiana Scienze dall’Atmosfera e della Meteorologia;
- AMPRO – Associazione Meteo Professionisti;
- CGI – Comitato Glaciologico Italiano;
- SII – Societa’ Idrologica Italiana;
- SISC – Società Italiana Scienze del Clima;
- Gruppo di scienziati per l’energia pulita;
- Societa’ Meteorologica Italiana;
- UNI-MET – Tavolo di coordinamento delle associazioni che si occupano di meteorologia.
Copia della lettera è stata pubblicata sui siti:
- Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa;
- Scuola Normale Superiore di Pisa;
- Istituto Studi Superiori IUSS Pavia;
- Società Italiana Scienze dell’Atmosfera e della Meteorologia (AISAM);
- Società Italiana Scienze del Clima (SISC);
- Istituto Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (CNR ISAC);
- Centro di eccellenza CETEMPS, L’Aquila;
- Società Meteorologica Italiana (NIMBUS);
- CNR LaMMA di Firenze;
Per gli interessati, aggiungiamo alcuni link utili su cui trovare osservazioni, dati, rapporti autorevoli:
- Il sito di IPCC;
- IPCC Global Warming of 1.5 ºC;
- In particolare il 5 rapporto di IPCC, IPCC Assessment Report 5:
- I dati di CO2 della NOAA da Mauna Loa (Hawai):
- Il sito di European Union Copernicus Climate Change Service;
- Il sito della London School of Economics;
- World Meteorological Organization State of the Climate;
- Il portale della Climate Change Initiative della European Space Agency (ESA CCI);
- Il sito della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA);
- Il sito della World Bank;
- Il sito di European Union Joint Research Center (JRC) di Ispra;
- Il sito di US Environmental Protection Agency (EPA);
- Il sito di European Environmental Agency (EEA);
- Il sito di United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC);
- Il sito di US Census;
- Il sito di United Nations International Children’s Emergency Fund (UNICEF);
- Lavori pubblicati in letteratura, ad esempio da London School of Economics;