Sul conflitto Israelo-Palestinese

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Un tempo questo blog si chiamava “Staipa’s Blog – PoesiPolemiPolitica”, lo premetto per chi mi conoscesse o seguisse da poco, e invito anche a leggere la pagina Questo è un blog politico apartitico (https://short.staipa.it/politico), per chi avesse qualche dubbio.

Il tema è già divisivo per partito preso, lo era ben prima di questo conflitto, ben prima della risoluzione Onu del 1948 (https://w.wiki/8Dnr) e dell’olocausto della Seconda Guerra Mondiale, non sono uno storico, non sono un geopolitico e non ho nessuna intenzione di fare un riassunto tecnico di quanto accaduto, per questo posso rimandare a un video di GeoPop in cui il tutto viene spiegato in maniera chiara e senza troppe prese di posizione (https://youtu.be/hBImPpGnYKE)

Geopolitix: La questione Isreaelo-Palestinese raccontata bene

Un mio obiettivo di vita è sempre quello di cercare non schierarmi a priori, e negli ultimi anni ho diminuito di molto il mio desiderio di discutere di determinati argomenti. Non perché non sia importante anzi, se posso scendo in piazza a manifestare ben più di quanto facessi un tempo, ma perché oramai internet e i social sono un guazzabuglio di litigi e di persone che sentono di poter dire qualunque cosa sempre e costantemente dalla parte della ragione e questo mi annoia terribilmente. Non c’è voglia di riflettere ma solo di attaccare e così il mio modo riflessivo e provocatorio di scrivere finisce per alimentare discussioni noiose e poco proficue. Lo stesso vale per voi ovviamente, se siete già annoiati di leggere questo articolo o se pensate già di sapere dove andrà a parare fatevi un favore: smettete pure di leggerlo.

Ho comunque l’impressione che in determinati casi scrivere resti utile, se non altro lo è per me. In ogni modo il discorso è annidato, arrotolato e parte degli argomenti che tratto abitualmente in articoli come Quando siamo estremamente divisivi è probabile siamo vittime di Fake News (https://short.staipa.it/gsin5). Ma c’è una ragione più importante: sta morendo un sacco di gente e degli stronzi ci lucrano per ricevere consensi.

Il riassunto lo farò a modo mio in ogni caso, due nazioni si odiano per motivi religiosi, politici, etnici, territoriali (tanto per cambiare) e non importa a nessuno chi dei due abbia ragione perché probabilmente nessuno ha mai una ragione completa. Il meccanismo è sempre lo stesso e può agire su ognuno di noi quando si semplifica troppo qualcosa di complesso, quando si cerca una ragione e un colpevole fuori e non ci si guarda dentro. Ne ho parlato anche in Perché odi gli immigrati. O gli omosessuali. O le donne. O i tossici. O… (https://short.staipa.it/ja0z9). Succede ovunque, in grande come in questo caso o nel piccolo dei continui stupidi scontri di “opinione” sui social.
In questo caso, nello specifico si promette alla più debole delle due nazioni un’autonomia e non si fa nulla per portarla avanti perché gli interessi economici e culturali sono legati all’altra. La più debole decide di farsi sentire per smuovere la situazione, lo fa nel peggiore dei modi, con un atto terroristico assolutamente inaccettabile e vile, sì. Ma davvero così incomprensibile? La risposta dall’altra è uno schieramento di potenza mostruoso e l’inizio di un genocidio di massa in cui sono coinvolti indistintamente adulti, uomini, donne e bambini, azioni altrettanto terroristiche, inaccettabili e vili. (Guterres, a Gaza numero bimbi morti supera qualunque guerra https://short.staipa.it/l5poi).
Non credo che nessuno sano di mente riterrebbe nessuno dei due atti come non terroristico, non inaccettabile e non vile. Non importano quali siano le motivazioni e quanto queste possano essere comprensibili. Le azioni che ne conseguono non sono accettabili.

Non è questione di tifoseria, eppure tutti si stanno schierando. Indipendentemente dall’azione fatta dall’una o dall’altra parte si stanno schierando o perché una religione è meno peggio dell’altra, o perché con una nazione ci sono interessi economici e con l’altra meno, o perché una delle due nazioni è più filoccidentale e l’altra più filorientale. Gi stati stessi si stanno schierando decidendo per i loro cittadini, ma si stanno schierando con o contro altri governi, non pensando ai i loro cittadini, non alle persone. Quelle che stanno venendo ammazzate, trucidate, uccise e che non hanno scelto questa guerra.

Si sa, siamo in una società in cui Il bullismo viene spacciato come valore (https://short.staipa.it/sdktc), in cui la gestione passiva del bullo è oramai interiorizzata (https://short.staipa.it/4bdv2): o ci si schiera con il più forte o si resta a guardare, rendendo il bullo più potente, dandogli un tifo e un pubblico, dando valore alle sue atrocità.

Per questo è importante parlare, urlare, manifestare una visione quando questa non è allineata con chi prende le decisioni, ma c’è modo e modo di manifestare e c’è una forma di coerenza che non è quella di chi fino a pochi mesi fa dava del pacifinto ai pacifisti e ora predica una pace. UNA pace, non LA pace. In entrambi i casi difendendo il più forte ovviamente, sia quando si trattava di dare del pacifinto sia quando ora si dichiara pacifista. Ci vuole uno sguardo più ampio e privo di assoluzioni, quelle le dà la religione: sia le assoluzioni che le scuse per combattersi. Vanno guardate le persone, gli assassini, le vittime, le popolazioni soverchiate e le nazioni potenti. Non è con l’eccesso di legittima difesa, con io tengo in casa un fucile e se qualcuno entra lo ammazzo che si risolvono le cose. Chi entra è colpevole, -se non sono stato io in precedenza a spingere verso quella situazione- ma questo non assolve le mie colpe quando colgo l’occasione per sfogare i miei istinti ammazzando.

Se Hamas fosse la mafia, non sarebbe comunque distruggendo la Sicilia, abbattendo tutti i suoi ospedali, bombardando ogni casa che si sospetta contenere un mafioso, ammazzando tutti i siciliani che si combatterebbe la mafia.

Contro questo voglio protestare, e su questo ogni cittadino dovrebbe riflettere: quanto è giusto che la propria casa, la propria famiglia, la propria vita vengano distrutte da una bomba quando non si è fatto personalmente nulla per provocare quella reazione?
Questa domanda dovrebbe essere indipendente dalla religione, dall’appartenenza etnica, dalla posizione politica, altrimenti stiamo disumanizzando una fetta di umanità al pari di chi considerava altre etnie come esseri inferiori e accettando lo stesso genere di barbarie che ci orripila quando pensiamo allo schiavismo, al 1945 o al Massacro di Srebrenica.

Stiamo guardando il bullo che invece di offendere, o rubare la merendina ammazza migliaia di persone innocenti perché pochi del loro gruppo hanno fatto qualcosa di deprecabile e ingiustificabile, ma pur sempre non quelli che stanno subendo ora il massacro.

In fondo, nonostante i secoli, il progresso e la storia restiamo pur sempre gli stessi umani.
“Restiamo umani”? Ma anche no. (https://short.staipa.it/uadcm)

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Questo blog non è solo sull’Uso Consapevole Delle Tecnologie

Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
Politica è essere o non essere razzisti, essere o non essere a favore dei diritti e delle libertà, politica è scegliere di buttare per terra una cartaccia o di raccoglierla e metterla in un cestino della differenziata, politica è scegliere tra accogliere o discriminare, sono tutte cose che non sono di destra o di sinistra, che non dovrebbero appartenere a l’uno o all’altra fazione politica. Sono “cosa pubblica”, sono bene pubblico.
Qui puoi leggere di più sulla mia idea di politica

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Citazioni a caso

Guidare una 500 del “65 in tangenziale é un’eterna gara a chi ce l’ha più corto.
Puoi anche andare ai 110 con il limite dei 90, ma se superi un suv, soprattutto se bianco, questo si sentirà obbligato ad accelerare e sorpassarti a sua volta con ardita arroganza.
Stefano Giolo
staipa.it/blog/guidare-il-potente-mezzo/

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