Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

La tua cattiveria

Sempre di più, sempre più spesso si stanno ripetendo eventi di questo genere in rete. Si tratta di Cyberbullismo. Non è molto diverso da quello di cui ho parlato in passato (https://short.staipa.it/4bdv2) e sui cui temi, per chi lo volesse, propongo anche qualche evento su chiamata (https://short.staipa.it/zswjq). Il solito trito e ritrito bullismo di cui tutti hanno sentito parlare un milione di volte e di cui tutti sanno l’esistenza pur se spesso lasciandolo proseguire per inerzia.

C’è qualcosa di diverso però da come era il bullismo qualche anno fa, perfino di come era il Cyberbullismo, anni fa. La differenza sostanziale è che tu che stai leggendo, io che sto scrivendo, il giornalista di turno, perfino il telegiornale, perfino la paginetta social del paesino locale non sono più solo complici silenziosi che stanno a vedere e non muovono un dito e che stando zitti permettono all’atto di bullismo di procedere.

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Sul conflitto Israelo-Palestinese

Un tempo questo blog si chiamava “Staipa’s Blog – PoesiPolemiPolitica”, lo premetto per chi mi conoscesse o seguisse da poco, e invito anche a leggere la pagina Questo è un blog politico apartitico (https://short.staipa.it/politico), per chi avesse qualche dubbio.

Il tema è già divisivo per partito preso, lo era ben prima di questo conflitto, ben prima della risoluzione Onu del 1948 (https://w.wiki/8Dnr) e dell’olocausto della Seconda Guerra Mondiale, non sono uno storico, non sono un geopolitico e non ho nessuna intenzione di fare un riassunto tecnico di quanto accaduto, per questo posso rimandare a un video di GeoPop in cui il tutto viene spiegato in maniera chiara e senza troppe prese di posizione (https://youtu.be/hBImPpGnYKE)

Geopolitix: La questione Isreaelo-Palestinese raccontata bene

Un mio obiettivo di vita è sempre quello di cercare non schierarmi a priori, e negli ultimi anni ho diminuito di molto il mio desiderio di discutere di determinati argomenti.

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Sul sessismo, sull’impossibilità di mettersi nei panni degli altri

Non amo parlare di casi di cronaca specifici perché in generale passano, perché saltare sulla notizia è qualcosa che non amo fare, perché comunque se oggi inizio a scrivere un articolo lo pubblicherò probabilmente tra qualche giorno quando l’hype sul tema sarà calato, ma soprattutto perché non è il mio lavoro. Però talvolta le notizie di cronaca mi stimolano delle riflessioni su temi che mi sono cari, e che magari impattano la tecnologia e l’uso consapevole delle tecnologie.

Si tratta della condanna alla persona che ha dato uno schiaffo sul sedere di una giornalista, Greta Beccaglia, in diretta televisiva (https://short.staipa.it/nfjam), non credo servano grandi riassunti ma la storia è più o meno questa: un padre di famiglia, professionista, lavoratore, bravo ragazzo schiaffeggia sul sedere una giornalista in diretta TV davanti allo stadio, lei lo denuncia, lui viene condannato a un anno e 6 mesi, pena abbreviata a seguito del giudizio e che verrà annullata se il colpevole frequenterà nei prossimi 5 anni un percorso di recupero.

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Sul Bullismo e sul Cyberbullismo

Il bullismo è un tema sempre di moda. Aggiungendoci poi l’uso pericoloso o sconsiderato della tecnologia il cyberbullismo ne è la naturale estensione. Si tratta di un tema che ho a cuore da sempre e che tratto periodicamente nei miei articoli e praticamente in qualsiasi occasione debba parlare di tecnologia con dei ragazzi.

Se devo parlarne in termini generici, e non legati alla tecnologia mi piace sempre ricordare il monologo sul Bullismo fatto da una ragazzina che ho conosciuto tanti anni fa durante l’attività di capo scout, è già nell’articolo Il bullismo visto da dentro e come una vittima può cambiare il mondo. (https://short.staipa.it/qgte8) dove racconto un po’ di più le mie emozioni a vivere l’esperienza di sentire il monologo ma lo riporto anche qui.

Ecco… Allora, io inizio.

Insomma…
Immaginate di essere su un aereo.



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Social e internet. Cosa rischia il genitore?

Nell’articolo Come funziona il controllo parentale per i minori? (https://short.staipa.it/ldrbr) oltre al tema principale della protezione dei minori ho parlato di quali siano i limiti di accesso per età di alcune piattaforme. Tali limiti vengono quasi sempre violati o per assenza del controllo dei genitori, per ignoranza degli stessi o talvolta con la collaborazione stessa dell’adulto.
Ma esistono dei limiti dal punto di vista legale? A quali rischi si va incontro violandoli?

Su questo argomento, al di fuori delle mie competenze dirette, ha fatto un ottimo video l’avvocato Angelo Greco sulla sua rubrica “Così è la legge” su YouTube (https://short.staipa.it/van3p). Lo trovate in fondo all’articolo e questo stesso articolo è scritto partendo dalle informazioni e gli spunti che ha fornito lui.

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La narrazione della prepotenza (e dell’ignoranza)

Solo pochi giorni fa scrivevo del bullismo usato come propaganda politica (https://wp.me/pQMJM-1Qo). Non era ancora scoppiata la fobia del Coronavirus, che poi si chiama 2019-nCoV perchè coronavirus è solo una macro categoria di virus (per info: https://tinyurl.com/rqn789a), e Stephen King doveva ancora abbandonare Facebook all’urlo di “Non mi fido. Troppe fake news e poca protezione della privacy” (https://tinyurl.com/tw635t6).

Frequento sempre meno i social, ci scrivo prevalentemente per notificare i nuovi articoli di questo blog, ma li navigo, li esploro, leggo quello che ci scrive su la gente. Mi sono sempre interessato alla Psicologia delle masse (https://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_delle_masse), a partire da quando da piccolo mi affascinava il fenomeno per cui nell’Arena di Verona ai concerti gli applausi tendono dopo pochi secondi a sincronizzarsi sulla frequenza di rimbalzo dell’eco.

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Il bullismo spacciato come valore

Ho un’età che ancora mi consente di ricordare come fosse la politica nella prima repubblica, e non intendo per tutti i numerosi lati negativi legati alla corruzione, ma per il modo in cui le persone si approcciavano alla politica. L’educazione, il presentare dei programmi, il seguire degli ideali erano i prerequisiti fondamentali per avere un qualsivoglia ruolo. Nel tempo invece, da ormai più di vent’anni il ruolo del politico è stato passato dai politici di professione alle scimmie urlatrici.

Come in un branco di scimpanzé vince chi urla più forte, chi batte più forte le mani sul petto, chi lancia più merda addosso al contendente. Ci siamo abituati a questo e i leader politici di quasi tutti i partiti fanno essenzialmente questo di lavoro: gettare merda sugli altri, urlare, accusare e dire “sì beh ma loro?”.

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