Da Boadilla a Carrión De Los Condes
“Una certa capacità di sopportare la noia è quindi indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani.”
-Bertrand Russel-
Le Mesetas non sono noiose. A meno che tu consideri noiosi 25 km di strada piana accanto ad una tangenziale senza curve e con nessun percepibile cambio di scenario ovviamente. Della tappa di oggi posso dire che probabilmente il ragazzo con le crox ci ha ampiamente superato e, se ha ancora I piedi, aveva ragione lui. Abbiamo incontrato altri tre personaggi interessanti uno, il barbone, si è presentato come un vecchio dai capelli bianchi che seduto su una panchina beveva dalla sua bottiglia con una chitarra e un sacchetto della spesa. Abbiamo pranzato poco distante da lui e siamo ripartiti. Tutto normale se dopo pochi minuti non ci avesse sorpassato con uno zaino enorme, la chitarra in una mano, il sacchetto nell’altra e degli scarponacci tipo militare. Era un pellegrino, molto più forte di noi. I due reporter invece sono una coppia di coreani, lui con due bandiere dello stato allo zaino, una telecamera sulla testa e pure un microfono di quelli grossi attaccato all’orecchio.
Ecco. Queste le molteplici emozioni delle Mesetas dopo il terzo giorno. Se passate di qui andate assolutamente a vedere… La strada.
Oppure questi bellissimi alberi che si uniscono. Sono ovunque.