Nell’ultimo periodo ho tralasciato un po’ il tema informatico, che riprenderò a breve. Ho parlato di femminicidio e di violenza sulle donne. Tutto quello che ho scritto però non sarebbe completo senza un corredo di informazioni che diano un quadro della realtà.
L’ho fatto volutamente, più volte ho ignorato il cosa sia la violenza sulle donne, uccisioni a parte, perché spesso su questo non c’è consenso quando il consenso è visto da parte di noi uomini. Non l’ho fatto perché citando esempi si finisce per deviare la discussione dal tema principale al dettaglio specifico. Si discute se un apprezzamento verbale sia o no violenza, se una toccatina di più o meno di dieci secondi valga come violenza o no, se la violenza sia uno stupro completo solo con lividi e liquidi sparsi o se non sia necessario arrivare a quel punto. Quello che raramente si fa è chiedere alle donne cosa percepiscano essere violenza. Perché sta tutta lì la questione.
Violenza è una “Azione volontaria, esercitata da un soggetto su un altro, in modo da determinarlo ad agire contro la sua volontà.”, se io non voglio mangiare una caramella e tu mi costringi a mangiarla stai facendo su di me una violenza. Anche se è per una caramella. Non c’è scampo.
Perché non chiedere a chi ci accusa di violenza quale sia la sua volontà invece di limitarci a usare la nostra personale percezione? Se tutti ci approcciassimo in questo modo le cose cambierebbero e ci accorgeremmo che sì, non tutti gli uomini fanno violenza, ma praticamente tutte le donne almeno una volta l’hanno subita.
Carolina Capria, sulla sua pagina Instagram @lhascrittounafemmina (https://short.staipa.it/gevxs) ha una raccolta oserei dire ciclopica di esempi, tutti provenienti dalla propria cerchia di followers, una raccolta ciclopica di “fatterelli” che a me personalmente ha fatto venire la pelle d’oca. Nelle immagini qui allegate ne metterò qualcuno, ma consiglio a chiunque di andare a leggersene altri.
Sono lì nelle storie salvate, a partire da “YesAllWomen”, a YAW2, YAW3, YAW4… e avanti così. Ci sono diverse centinaia di esempi.

Credo che a un uomo questo possa dare una dimensione del fenomeno, e possa aiutarlo a rendersi conto che non sono tanto i numeri che contano, o i trend di crescita o decrescita. Ma il viversi sulla pelle situazioni di questo genere, che poi a ben pensarci forse abbiamo visto tutti una volta o l’altra. Come lo vivi però dipende sempre da che lato sei quando lo vedi accadere.




























Nel frattempo, anche oggi un’altra notizia di femminicidio: Vanessa Ballan, incinta, accoltellata a casa (https://short.staipa.it/gv9w6)
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