Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

L’algoritmo di Google. L’algoritmo di Facebook. Ma cos’è l’algoritmo?

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Nel giornalismo o nel complottismo si sente spesso parlare di cose come l’algoritmo. Si parla dell’algoritmo di Facebook, che potrebbe a seconda dell’occasione inviarci le pubblicità che più ci colpiscono, o renderci dipendenti dai social o peggio controllare le nostre menti. Si parla dell’algoritmo di Google, che saprebbe tutto di noi, dove siamo, quali interessi abbiamo, tutti i nostri reconditi segreti. Ho letto dell’algoritmo che diffonde il sovranismo, lavoratori comandati da algoritmi, politici che usano meglio di altri gli algoritmi, algoritmi per scovare gli evasori, algoritmi per scrivere il proprio curriculum, Facebook che cambia algoritmi per oscurare pagine politiche. In questi giorni ho sentito parlare del fatto che i nuovi vaccini siano stati sviluppati da algoritmi e di un algoritmo che sceglierà in che ordine vaccinarci. L’algoritmo è ovunque, ci controlla, ci dice cosa dobbiamo fare, decide chi è cosa, chi fa cosa.

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Cosa accomuna in questo cosa il giornalismo e il complottismo? Il bisogno di usare un linguaggio forbito, ricco e altisonante senza però conoscere il significato delle parole che si usano. L’algoritmo sembra una cosa nuova, l’algoritmo fa paura. Ha un suono misterioso che sembra nascondere incredibili segreti.

Ora vi rivelerò un segreto che in pochissimi saranno disposti a svelarvi: il sito che state guardando in questo momento è pieno di algoritmi. Il vostro telefono è zeppo di algoritmi, il processore vostro computer vive e si nutre di algoritmi. Ma c’è di peggio: la sicurezza della vostra automobile è controllata da algoritmi, gli algoritmi permettono agli aerei di volare, gli algoritmi sono ovunque. Sono perfino nel vostro libro di cucina preferito, nel libretto di istruzioni della vostra macchina del caffè, nel libretto di istruzioni dei mobili Ikea, nelle scatole di Lego, nei modellini giocattolo da montare.

Cos’è un algoritmo?

Immagino che dopo lo sproloquio appena letto diventi quasi superfluo spiegare cosa sia un algoritmo. In ogni caso un algoritmo è

L’algoritmo è una strategia che serve per risolvere un problema ed è costituito da una sequenza finita di operazioni (dette anche istruzioni), consente di risolvere tutti i quesiti di una stessa classe. Esso deve essere:
– finito, cioè quando è costituito da un numero finito di istruzioni e presenta una fine;
deterministico, cioè quando partendo dai dati di input, si ottengono i medesimi risultati;
non ambiguo, le operazioni devono poter essere interpretate nello stesso modo da tutti anche se l’esecutore è differente;
generale, cioè quando la soluzione è uguale per tutti i problemi della medesima classe.

Il termine deriva dalla trascrizione latina del nome del matematico persiano al-Khwarizmi, vissuto nel IX secolo d.C., che è considerato uno dei primi autori ad aver fatto riferimento a questo concetto scrivendo il libro “Regole di ripristino e riduzione“.

Algoritmo – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Algoritmo

In pratica un algoritmo non è altro che una serie di istruzioni, niente di diverso dalle istruzioni per montare un mobile, o per costruire qualcosa con i mattoncini Lego. E per la cronaca, sono scritti da esseri umani, quindi se un vaccino viene scoperto da un algoritmo, dietro a quell’algoritmo c’è sempre una squadra di umani, informatici, medici, virologi, biochimici da ringraziare.

Chi usa questa parola in maniera pomposa e decontestualizzata, la gran parte delle volte semplicemente non sa cosa dice.
Per inciso, dato che la gran parte delle volte in cui si parla di algoritmo si intende in ambito informatico tutta l’informatica è pressoché un insieme di algoritmi. Il processore segue un algoritmo per elaborare i dati nella memoria, la memoria segue un algoritmo per fornire i dati al processore, il sistema operativo è un insieme di algoritmi che dicono al processore, alla memoria, ai dischi, alla tastiera, al mouse, allo schermo cosa fare. Il sito che state guardando è fatto da una serie di algoritmi che vanno a recuperare dati, decidono come disporli graficamente e come inviarli al vostro dispositivo. Il vostro dispositivo elabora un flusso di dati provenienti dal sito seguendo un algoritmo, con un algoritmo portano in memoria i dati e li elaborano, con un algoritmo comunica con lo schermo quali pixels colorare in quale modo.

In soldoni parlare di algoritmo, è praticamente come parlare di parole. Ve lo immaginate un giornalista che vi viene a dire che oggi il presidente del consiglio ha detto delle parole con cui ha espresso le parole contenute nel parolaio che è stato appena approvato? Farebbe lo stesso effetto che fanno a un informatico la gran parte degli articoli che parlano delle mirabolanti cose che fanno gli algoritmi, o peggio: l’algoritmo.

Voi fare una domanda per uno dei prossimi articoli? Falla qui!





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