Tendo a recensire molti libri, ma raramente recensisco un film. Non è un caso, non sono un grande cinefilo e sono pochi i film che mi colpiscono in un modo che mi spinga a parlarne su questa piattaforma, soprattutto tra i film recenti.
Non è tra questi Le Nuotatrici diretto da Sally El Hosaini e presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival del 2022.
Mi ha colpito perché racconta di una storia vera, quella di Yusra e Sara Mardini, due sorelle Siriane che allo scoppio della guerra nel loro paese hanno scelto di tentare di raggiungere l’Europa. La storia è raccontata anche nel libro “Butterfly”, di Yusra Mardini

Vederlo consapevoli che è una storia vera è un pugno nello stomaco, perché nonostante sia la storia di due ragazze, essenzialmente fortunate, mostra la difficoltà di un viaggio che migliaia di persone percorrono quotidianamente per tentare di sopravvivere a guerre, persecuzioni, clima. Quelle persone spesso muoiono affogate e dimenticate in mezzo al mare, o incastrate in qualche campo profughi, o morte di stenti camminando a piedi e che molti dei nostri politici e dei loro votanti si ostinano a respingere incuranti delle loro vite.
Mostra soprattutto un’altra cosa interessante: mostra perché non è necessario essere poveri per dover intraprendere quel viaggio. Perché Yusra e Sara non sono povere, non scappano per raggiungere un luogo dove vivere a sbafo degli europei, semplicemente non hanno altra soluzione se non fare quel viaggio nella speranza di salvare la propria famiglia o restare a rischiare di morire sotto le bombe.
Come sempre però è un film che insegnerà a chi già sa e che non verrà guardato da chi avrebbe bisogno di avere schiaffato in faccia un mondo in cui non crede, un mondo fatto di persone più sfortunate di noi che per puro caso sono nate in un paese con drammi che noi non possiamo neppure immaginare.
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