Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

Le nuotatrici

Tendo a recensire molti libri, ma raramente recensisco un film. Non è un caso, non sono un grande cinefilo e sono pochi i film che mi colpiscono in un modo che mi spinga a parlarne su questa piattaforma, soprattutto tra i film recenti.

Non è tra questi Le Nuotatrici diretto da Sally El Hosaini e presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival del 2022.

Mi ha colpito perché racconta di una storia vera, quella di Yusra e Sara Mardini, due sorelle Siriane che allo scoppio della guerra nel loro paese hanno scelto di tentare di raggiungere l’Europa. La storia è raccontata anche nel libro “Butterfly”, di Yusra Mardini

Vederlo consapevoli che è una storia vera è un pugno nello stomaco, perché nonostante sia la storia di due ragazze, essenzialmente fortunate, mostra la difficoltà di un viaggio che migliaia di persone percorrono quotidianamente per tentare di sopravvivere a guerre, persecuzioni, clima.

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Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza.

Il danno scolastico di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi non è un libro semplice da spiegare. Si articola sulla tesi che il tentativo, forse idealmente buono, di rendere la scuola accessibile a tutti attraverso semplificazioni e diritti abbia al contrario fatto in modo da amplificare le differenze tra chi già prima di queste riforme veniva privilegiato e chi veniva tagliato fuori dalla società.

Gli autori sono due, Paola Mastrocola che è stata un’insegnante e che racconta come è cambiata negli anni la scuola dal suo punto di vista e Luca Ricolfi, sociologo, che alle sensazioni e gli aneddoti di Paola Mastrocola aggiunge la statistica e una misurazione più tecnico-scientifica allo scopo di dimostrare la tesi di partenza.

L’ho trovato un libro disarmante, a tratti destabilizzante per quanta lucidità esprime. Seppure non abbia apprezzato a pieno tutte le parti scritte da Paola Mastrocola perché a volte un po’ semplicistiche e limitate, Luca Ricolfi ha costruito attorno alla tesi una struttura di informazione e di dati difficilmente controvertibili.

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Un tesoro al piano Terra.

La geologia è spesso considerata una materia noiosa. Spaccare quattro sassi, guardare come sono fatti, magari leccarli per sentirne la presenza di sali o altre sostanze. Girare con un martelletto su per le montagne e batterlo qua e là.

Eppure, la geologia non è affatto questo. La geologia è tentare di prevedere i terremoti, è capire dove costruire un ponte o una centrale nucleare minimizzando i rischi, è saper cercare un giacimento prima di mettersi a scavare per niente, è capire perché lì c’è una montagna e là un lago, è rendersi conto che conosciamo più lo spazio interstellare di quanto conosciamo quello che contiene al suo interno il pianeta su cui viviamo.

Ma non è solo questo, è capire perché alcune zone della terra sono più ricche di risorse naturali e altre più povere, come sfruttare o non sfruttare tali risorse, perché alcuni popoli abbiano potuto arricchirsi alle spalle di altri.

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Nascere nel corpo sbagliato

Com’è nascere nel corpo sbagliato? Com’è sentirsi qualcosa di completamente diverso da ciò che il tuo corpo rappresenta?

Perché è oggettivo che i nostri corpi dicano molto su di noi, su ciò che siamo, ed è oggettivo che in molti casi invece non ci rappresenti affatto. Al contrario talvolta rappresenta qualcosa di radicalmente diverso da ciò che sappiamo di essere.

“Un’Alice come un’altra”, di Alice T. parla esattamente di questo e lo racconta da dentro. Racconta un tratto della vita di questa ragazzina nata in un corpo che non la rappresenta, lo racconta in prima persona con la gioia e la sofferenza di una adolescente, con il giudizio della gente, la violenza dei propri coetanei e la difficoltà dei genitori nel gestire la situazione.

È un libro a tratti scanzonato e divertente e a tratti terribilmente drammatico che non lascia spazio a dubbi.

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“La bambina che voleva diventare un sasso” Sio

È qualche tempo che ho comprato “La bambina che voleva diventare un sasso” di Sio. Il fumettista veronese ormai famoso per le proprie strisce non-sense ma con spesso un forte doppio-sense. Spesso con punte di sociale che sono la cosa che a mio avviso lo rendono grandioso.

È un libro piccolo, strano. La cosa che mi ha sempre fatto pensare di più è la macedonia fatta con mele rosse banane gialle e peperoni verdi.

Lo leggo a mia figlia quasi ogni giorno e mi capita di portarlo con noi quando andiamo da qualche parte.

Un bel giorno, quello in cui ho capito l’importanza di questo libro, un uomo molto molto arrabbiato è venuto da me con il libro dopo averlo raccolto dal nostro plaid perché a quanto pare sua figlia lo aveva letto e così lui ne era stato incuriosito e l’ha aperto sulla pagina dove sono rappresentati i genitori della bambina.

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Missione alle origini dell’universo

Missione alle origini dell’universo è un romanzo per bambini scritto Stephen Hawking e sua figlia Lucy Hawking. Credo non ci sia grande bisogno di presentare chi sia Stephen Hawking, lo abbiamo visto mille volte in tv, sui social, citato e a volte presente in serie tv, ovunque. Probabilmente l’astrofisico più citato e conosciuto dell’ultimo secolo, forse più di Carl Sagan.

La storia inizia con due bambini e un maiale. Il problema è che il maiale non può più stare a casa da loro e devono trovare un luogo nell’universo dove questi possa vivere felice. Tra un colpo di scena e l’altro si troveranno a combattere contro un potentissimo gruppo di potere che controlla i complottisti del mondo per ottenere che la scienza non possa progredire attraverso la ricerca. Detto così sembra assurdo, ma è proprio questo il bello.

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Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali»

Il fatto che esistano dei pregiudizi tra il nord e il sud dell’Italia è innegabile. Non vale ovviamente per tutte le persone ma certamente per molte, alcune delle quali non hanno neppure modo di rendersene conto.
I meridionali sono pigri? Dare soldi al sud equivale a darli alle associazioni a delinquere come Mafia, Ndrangeta, Sacra Corona Unita, Camorra? Al sud c’è pieno di ladri mentre al nord no? Al sud non sono capaci di fare impresa?

Forse le cose stanno diversamente e i motivi per cui questi pregiudizi sono nati e sono difficili da abbattere partono da eventi storici che non sono esattamente come ce li hanno raccontati.
Come sarebbe se Garibaldi e i suoi prima di scendere ad “unire l’Italia” avessero foraggiato e pagato quelli che poi sono diventati Mafia, Ndrangeta, Sacra Corona Unita, Camorra per alimentare dissidi locali?

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Sei donne che hanno cambiato il mondo

Gli scienziati famosi sono soprattutto uomini.

Galileo Galilei, Isaac Newton, Albert Einstein, Enrico Fermi, Luis Pasteur, Charles Darwin… perché non ci sono donne che hanno contribuito altrettanto alla scienza?

Gabriella Greyson, fisica e divulgatrice scientifica, in Sei donne che hanno cambiato il mondo ci racconta di questo, sfatando il pregiudizio che le donne non siano adatte a questi ruoli e spiegandoci attraverso la vita di sei scienziate, dei loro successi e delle discriminazioni che hanno vissuto i modi in cui nonostante abbiano contribuito a cambiare il mondo per i più siano state dimenticate. Marie Curie (1867-1934), Lise Meitner (1878-1968), Emmy Noether (1882-1935), Rosalind Franklin (1920-1958), Hedy Lamarr (1914-2000) e Mileva Marić (1875-1948), sono le donne di cui viene tracciata la storia completa ma sono molte altre quelle che vengono citate, da Ipazia, a Fabiola Giannotti (1960-) attuale responsabile del CERN, Barbara Mc Clintock (1902–1992), Wu Chien Shiung(1912 – 1997), Vera Rubin (1928 – 2016), Jocelyn Bell (1943-), Lisa Randal (1962-) a Samantha Cristoforetti (1977-).

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Ipazia. La vera storia.

Ho chiamato mia figlia Ipazia. Ormai immagino sia noto per chi mi conosce o mi segue, o forse no.

Ma chi è Ipazia? Cosa evoca questo nome? Sicuramente la forza di una donna che nel 400 CE poteva permettersi di insegnare la scienza agli uomini e di gestire uno dei più grandi musei biblioteca del mondo ad Alessandria d’Egitto. Una donna che ha combattuto per ideali di libertà e di conoscenza contro chi invece preferiva che la conoscenza non proliferasse. Sicuramente un esempio rimasto nella storia e cantato da poeti, scrittori e filosofi. Filosofa, scienziata, o strega viene considerata martire per la scienza. Ognuno ha provato a portare la storia di questa donna verso la propria posizione. Scienziati, religiosi, cattolici e protestanti, ognuno ha raccontato di lei una storia diversa usando i propri pregiudizi, i propri interessi.

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Viaggio nel mondo del paranormale: Indagine critica sulla parapsicologia

Sono ormai quarant’anni che questo libro è uscito, all’epoca fece molto scalpore, assieme alle trasmissioni sulla parapsicologia effettuate da Piero Angela.

Viaggio nel mondo del paranormale: Indagine critica sulla parapsicologia, che è uscito da poco nella versione riveduta e corretta è un viaggio con il metodo scientifico su praticamente tutto quanto rientra nella caterogria della parapsicologia, telepatia, chiaroveggenza, precognizione, psicoci nesi, fotografia Kirlian, poltergeist, comunicazione con le piante, agopuntura, yogi e fakiri, guaritori, rabdomanti, chirurgia psichica, sedute spiritiche, fotografia del pensiero, astrologia, sogni premonitori, sensazioni di deja-vu, profezie, medium e sensitivi celebri.

Come più volte viene ripetuto nel libro questo non è un libro per chi vuole credere, ma un libro per chi vuole capire, e così Piero Angela attraverso interviste a ricercatori di parapsicologia, scienziati, illusionisti di professione ci porta per mano nell’analisi di questi fenomeni.

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Cosa pensano i pesci. Percezione, coscienza, consapevolezza

Tra le mie passioni, come in molti sanno, c’è la subacquea. La vita al di sotto dell’acqua per me ha un fascino che non ha nulla da invidiare a quella sulla terra. Qualche tempo fa avevo parlato di Altre menti di Peter Godfrey-Smith (https://wp.me/pQMJM-27p), un libro che parla dei Polpi e dei cefalopodi in generale e della loro intelligenza.

Tutti noi abbiamo la tendenza a considerare i pesci, e in generale gli animali che vivono sott’acqua in maniera molto meno empatica di quelli che vivono sulla terra. Se è facile credere che una mucca o un bradipo provino dolore fisico ed emozioni è più difficile pensarlo di un pesce. Un po’ per l’assenza di espressioni facciali, un po’ per la nostra incapacità di sentirne i segnali analoghi ai versi degli animali terrestri. Diciamo muto come un pesce e siamo convinti che cuocere le aragoste vive non provochi alcun dolore all’animale.

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Viaggiare nello spaziotempo

Tutti abbiamo sentito parlare di Intestellar, il film di Christopher Nolan, e tutti abbiamo sentito parlare (anche se in molti se ne sono già dimenticati) dell’incredibile scoperta delle Onde Gravitazionali annunciata nel 2016. Non molti invece sanno che ad accumunarli c’è una persona: Kip Thorne.

Kip Thorne è uno dei più brillanti astrofisici del nostro secolo, premio Nobel per la fisica, insieme a Rainer Weiss e Barry Barish appunto grazie alla rilevazione delle prime Onde Gravitazionali. La cosa che non molti sanno è che anche Interstellar è una sua idea e creazione.

In “Viaggiare nello spaziotempo. La scienza di interstellar” Kip Thorne ci guida mano nella mano nella storia della creazione di questo film, gestazione durata più di dieci anni fino all’entrata nel progetto prima di Jonathan Nolan e poi del fratello Christopher.

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