Ostacoli.

Racconti
Tempo di lettura 1 minuto

A volte guardo le mie gambe e penso a come sono cambiate.
Un tempo l’80% della mia vita era basata su loro, tre o quattro allenamenti settimanali, correre, correre, spaccare l’ostacolo.
Son passati tanti anni ormai e le vedo rinsecchite e magre per quanto restino invece più muscolose della media.
Ma non sono più le mie gambe. Queste qui mi portano in giro, si certo, dove voglio, mi portano dove voglio, si e senza problemi, ma non mi fanno più essere quel che ero, non mi portano più a sfiorare gli ostacoli, a correre su quei cento e rotti metri, a fare ciò che ancora desidero come un tempo.
Le caviglie, le caviglie non reggono più lo sforzo.
E allora?
Ed allora il mondo deve cambiare, non ci sono più quelle gambe, ma ci sono le dita. Ora suono.
Ci sono le dita a correre veloci tra le chiavi del mio strumento e salgono e scendono, e vanno, e creano emozioni.
Si, non è come essere all’estremo delle proprie capacità, alla velocità massima che il tuo corpo sappia raggiungere, guardare il tuo avversario accanto e sfondare ogni barriera ed ogni limite accelerando ancora, no. Ma talvolta quando il pubblico applaude allora posso ancora superare i limiti dei miei polmoni, i limiti della resistenza del mio corpo fino a sentire il dolore nel petto e non poterne più e continuare ancora e ancora.
Si, e se perderò le dita avrò la voce, e se perderò la voce potrò ancora scrivere e….
e ancora ancora ancora.
La vita va avanti, va avanti comunque sia ed i limiti servono solo ad essere superati, sfondati.
Non saltare l’ostacolo, spaccalo, entraci dentro e sfondalo e quando lo avrai fatto affronta il successivo, ma mai pensando all’ostacolo, mai pensando alla pista, mai pensando al passo, solo guardando dritto in fronte a te il traguardo.

p.s. Non so perché mi va di far una dedica, ma la faccio. A Micaela, a Carlo, a Vittorio.

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Disclaimer su racconti e poesie

Tutto ciò che leggi qui dentro è una libera rielaborazione di vissuti, sogni e immaginazioni. Non rispecchia necessariamente la mia realtà. Se chi legge presume di interpretare la mia vera persona, sbaglia. Se chi legge presume che tutto sia inventato, sbaglia parimenti. Se tu che leggi mi conosci, leggimi come leggeresti uno scrittore sconosciuto e non chiederti altro di diverso di ciò che chiederesti di questo.

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2 risposte a “Ostacoli.”

  1. Avatar The Magik Freiheit

    Ok.
    Cerchiamo di spaccare, eh.
    Spacca quell’ostacolo, Stu!

  2. Avatar mary
    mary

    dà forza solo a leggerlo questo post!

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Citazioni a caso

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita… Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.Alessandro Baricco
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